Di fronte all’aumento dei decessi per annegamento, la Principessa Charlène rinnova il suo impegno: «Imparare a nuotare dovrebbe essere un diritto fondamentale»

In un’intervista esclusiva a Ouest-France, l’ex nuotatrice professionista racconta il dolore personale che alimenta la sua battaglia per la sicurezza in acqua.
Tra il 1° giugno e il 23 luglio 2025, 193 persone hanno perso la vita per annegamento in Francia. Un aumento del 45% rispetto allo stesso periodo del 2024, che Santé Publique France spiega in parte con un’estate particolarmente calda che ha «portato un afflusso di popolazione verso i luoghi di balneazione per rinfrescarsi». Dietro questi numeri senz’anima, si celano vite spezzate, famiglie devastate, estati segnate dal lutto. Una tragedia collettiva che tocca nel profondo la Principessa Charlène, che ha dichiarato ai nostri colleghi di Ouest-France di essere «molto preoccupata per questo forte aumento degli annegamenti». Ancora di più perché la sua battaglia per la prevenzione in acqua affonda le radici in una ferita personale che ha segnato la sua infanzia.
«Imparare a nuotare dovrebbe essere un diritto fondamentale»
Nonostante il contesto del caldo estremo e della maggiore affluenza verso le mete balneari, l’ex nuotatrice professionista ritiene che i rischi possano essere significativamente ridotti con una preparazione adeguata. Il tema tocca nel profondo la Principessa Charlène, visto che la sua infanzia è stata segnata dalla morte per annegamento del cugino Richard all’età di cinque anni: «Richard è annegato in un fiume vicino a casa di mio zio. Aveva solo cinque anni. È stato devastante per tutta la nostra famiglia. Credo che questo tipo di dolore non scompaia mai del tutto».
Oggi, la Principessa Charlène punta a valorizzare la prevenzione come «miglior protezione» di fronte a un’acqua che «può essere anche implacabile». Impegnata nell’insegnamento del nuoto e nella sensibilizzazione sui pericoli dell’acqua per i bambini tramite la sua Fondazione, la Principessa afferma che l’educazione acquatica «dovrebbe essere un diritto fondamentale, al pari dell’imparare a leggere». L’obiettivo è sicuramente quello di ridurre il numero di tragedie in ambiente acquatico, ma anche di rendere queste informazioni accessibili: «Il costo non dovrebbe mai essere un ostacolo per acquisire una competenza che può salvare una vita», ha aggiunto.
«Creatività e cooperazione» al servizio della prevenzione
Un’ambizione che richiederà necessariamente maggiori risorse per essere realizzata. In questo ambito, la Principessa fa appello «alla creatività e alla cooperazione». Prende come riferimento i progetti realizzati dalla sua Fondazione in alcuni Paesi privi di piscine, o ancora «l’installazione di una piscina istruttiva nel cuore di un villaggio (nella Sarthe) per l’estate».
Elogia anche il lavoro di figure di spicco del nuoto francese come Alain Bernard o Florent Manaudou: «Abbiamo approcci diversi, ma l’obiettivo è lo stesso. L’importante è che tutti procediamo nella stessa direzione». I due campioni olimpici auspicano infatti alla realizzazione di un «piano piscine». L’iniziativa avrebbe lo scopo di rinnovare infrastrutture acquatiche ormai vecchie, molte delle quali risalenti agli anni ’70. È proprio in quegli anni, infatti, a seguito di due tragici incidenti per annegamento nell’estate del 1969, che vennero costruite 1000 piscine.
La Principessa Charlène sottolinea anche l’importanza della formazione di «più bagnini», considerata cruciale. Secondo lei, oltre alla tecnica, un buon educatore deve essere in grado di trasmettere «fiducia, rispetto dell’acqua e i riflessi giusti».
Se da un lato è consapevole della fortuna di Monaco, che dispone di «infrastrutture di qualità e di un supporto molto presente», la Principessa ricorda che «la vigilanza resta necessaria» e che «nessun luogo è completamente al sicuro». Il Principato dispone sicuramente di «maggiori risorse per la prevenzione», ma la Principessa Charlène insiste sulla necessità di «portare questa battaglia oltre i nostri confini», ed è proprio quello che fa con i progetti della sua Fondazione.