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Samuel Vuelta Simon presenta la sua tabella di marcia per la giustizia monegasca

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La conferenza stampa con il Segretario di Stato per la Giustizia, Samuel Vuelta Simon, si è svolta giovedì 2 ottobre © Dipartimento di Comunicazione / Manuel Vitali

A un anno dal suo insediamento, il segretario di Stato alla Giustizia, Samuel Vuelta Simon, ha tracciato davanti alla stampa un bilancio delle riforme avviate. Con un team di appena trenta collaboratori, il Dipartimento dei Servizi Giudiziari sta portando avanti un lavoro ambizioso per condurre l’amministrazione giudiziaria del Principato ai più alti standard internazionali.

“La giustizia non deve essere esercitata nell’ombra”, ha dichiarato Samuel Vuelta Simon durante la sua prima conferenza stampa. Una dichiarazione che arriva all’indomani dell’udienza solenne della rentrée giudiziaria, di cui si è detto “molto orgoglioso”. L’ex magistrato francese, forte di oltre trent’anni di esperienza, ha voluto chiarire subito il proprio ruolo di fronte alle critiche ricorrenti sull’indipendenza della giustizia: “In un anno, non ho mai impartito istruzioni individuali in alcuna causa. Non è il mio compito”. Ha ricordato che la Costituzione monegasca prevede una delega totale del potere giudiziario ai tribunali, e che solo il Sovrano può chiedergli conto del suo operato: “Amministrare la giustizia significa garantire che magistrati, giudici, procuratori e cancellieri possano lavorare serenamente, in piena indipendenza”, ha ribadito.

La rentrée 2025 segna una prima assoluta con l’arrivo, il 1° settembre, di sette nuovi magistrati. Oltre ai cinque sostituti, la Francia ha concesso due posti aggiuntivi per la creazione di un polo dedicato alle questioni economiche e finanziarie presso la Procura generale, portando così l’organico totale a 17 magistrati. “La Francia ha accettato senza difficoltà, nonostante le sue restrizioni di bilancio e di personale giudiziario”, ha sottolineato con soddisfazione il segretario di Stato.

Per far fronte ai tre posti vacanti presso il Tribunale di primo grado e all’aumento dei contenziosi, giovedì sera è stata inoltre proposta una soluzione innovativa: la creazione di una riserva giudiziaria. Questo nuovo organismo, ispirato al modello francese a cui lo stesso Vuelta Simon aveva contribuito, riunirà una quindicina di magistrati in pensione (monegaschi o francesi) che affiancheranno i titolari. “Si tratta di magistrati esperti, anzi molto esperti: ex presidenti di corte d’appello e professionisti specializzati in diritto penale, civile o finanziario”, ha spiegato.

Un segnale incoraggiante arriva anche dal fronte delle nuove leve: undici persone si sono iscritte ai corsi di preparazione ai concorsi, un dato significativo dopo l’annullamento del concorso dell’anno scorso per mancanza di candidati. Cinque di loro puntano alla magistratura, tre in modo esclusivo. “È una piccola fiamma che cerchiamo di alimentare. È una buona notizia, perché significa che la giustizia comincia ad avere un’immagine positiva. Mi piacerebbe che almeno la metà dei magistrati che operano a Monaco fossero cittadini monegaschi”, ha confidato Vuelta Simon. L’Istituto Monegasco di Formazione alle Professioni Giudiziarie, creato appena due anni fa con solo due persone, sta già dando i suoi frutti: quest’anno sono stati offerti 700 posti di formazione sui temi della lotta al riciclaggio, contro i 600 del 2024 e i 140 del 2023.

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© Dipartimento di Comunicazione / Manuel Vitali

Modernizzazione legislativa

Sono in preparazione diversi progetti di legge di grande portata, tra cui l’introduzione della comparizione su riconoscimento preliminare di colpevolezza (CRPC) e della convenzione giudiziaria di interesse pubblico, strumenti che permettono di sanzionare rapidamente i reati finanziari senza sovraccaricare i giudici istruttori. In programma anche il rafforzamento dei poteri del procuratore generale nelle indagini preliminari e la modernizzazione degli statuti professionali di avvocati, notai (il cui statuto risale al 1886) e ufficiali giudiziari.

La dimensione internazionale resta una priorità. “A Monaco non esiste un procedimento giudiziario che non abbia una componente internazionale. È una costante, soprattutto nel penale, quindi dobbiamo assolutamente sviluppare l’azione internazionale della giustizia monegasca”, ha dichiarato. Sono attualmente in corso trattative per accordi bilaterali di cooperazione giudiziaria con Cina, Abu Dhabi, Panama e Brasile, che hanno già dato risposte positive dopo aver richiesto tali intese per qualsiasi collaborazione.

 Direction des Services Judiciaires
© Dipartimento di Comunicazione / Manuel Vitali

Un’altra notizia importante riguarda la nomina di Sébastien Biancheri a giudice della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per Monaco. Inoltre, il Principato si appresta a presiedere il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa: “un’occasione straordinaria”, ha detto Vuelta Simon, “che si presenta solo ogni vent’anni circa”. Sul fronte del GAFI, l’atteggiamento è ottimista: nel dicembre 2024, il gruppo Moneval ha riconosciuto la conformità di Monaco agli standard internazionali in materia di lotta al riciclaggio. “Siamo su una traiettoria ascendente in termini di conformità agli standard internazionali. Non è una corsa veloce, ma una maratona”, ha concluso, sottolineando la necessità di un cambiamento duraturo nella “cultura giudiziaria” del Principato.