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Nuovo anno giudiziario: il procuratore generale traccia il bilancio di un’attività in forte crescita

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Mercoledì 1° ottobre si è tenuta l’udienza di apertura dell’anno giudiziario al Palazzo di Giustizia, alla presenza del Principe Alberto II © Monaco Tribune

Il procuratore generale Stéphane Thibault ha presentato le sue requisitorie sottolineando gli sforzi compiuti dal Principato nella messa in atto del piano d’azione per l’uscita dalla lista grigia del GAFI.

Il procuratore ha esordito mettendo in evidenza la crescita generale del numero di denunce e verbali, aumentati del 34% negli ultimi due anni. Nonostante questa impennata, la Procura è riuscita a rafforzare i nuovi poteri nella direzione delle indagini, seguendo oltre 400 inchieste preliminari, di cui un centinaio per riciclaggio di denaro. Il numero di fascicoli chiusi al termine dell’istruttoria è aumentato del 10%, con quasi 300 volumi trattati, equivalenti a 30 metri lineari di documenti. Questi dossier, particolarmente voluminosi, hanno consentito ai giudici istruttori di alleggerire i propri uffici e di concentrarsi su casi meno numerosi ma spesso molto complessi.

Anche le procedure rapide si sono moltiplicate: 52 comparizioni immediate, con un aumento di quasi il 10%. Tra queste, 10 riguardavano reati di riciclaggio, contro appena 4 dell’anno precedente.

Per quanto riguarda le detenzioni, i dati mostrano un aumento del 10% del numero di incarcerazioni, con una durata media più lunga del 20%. Thibault ha precisato che il carcere di Monaco dispone di 92 posti e di un tasso di occupazione inferiore al 50%, un risultato “da fare invidia ai nostri vicini”. L’aumento delle incarcerazioni è legato in particolare alla crescita significativa dei furti registrati quest’anno.

La lotta al riciclaggio: una priorità assoluta

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© Governo di Monaco

L’anno trascorso è stato segnato da risultati notevoli nella lotta contro i reati finanziari. La Procura generale ha effettuato confische di grande entità, con un valore complessivo attuale di circa 120 milioni di euro tra contanti, conti bancari e immobili. Questi si aggiungono al mezzo miliardo di beni sequestrati dai giudici istruttori (531 milioni di euro a giugno).

Un passo importante è stato la confisca definitiva di due immobili, acquistati per 10 milioni di euro tra il 2017 e il 2018, nell’ambito di un caso di riciclaggio aggravato. Questa decisione, confermata dalla Corte d’appello a marzo e resa definitiva dalla Corte di revisione a luglio, dimostra l’efficacia del sistema giudiziario monegasco.

Il numero di condanne per riciclaggio riflette questa crescita: 4 nel 2022, 9 nel 2023, 29 nel 2024 e già 28 nel 2025, con altri 8 casi in calendario entro la fine dell’anno e 9 previsti per l’inizio del 2026. Questi risultati si inseriscono nel quadro del piano d’azione per l’uscita dalla lista grigia del GAFI, obiettivo raggiunto nell’estate del 2024. Il secondo ciclo del piano si è concluso a settembre e il terzo e ultimo terminerà a gennaio 2026.

Le priorità per il 2026

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© Monaco Tribune

Per l’anno a venire, il procuratore generale ha fissato diversi obiettivi. Il primo riguarda la prosecuzione delle indagini finanziarie, con il supporto del nuovo polo economico e finanziario della Procura, rafforzato dall’arrivo di tre nuovi magistrati esperti. Un’altra priorità sarà la lotta contro la violenza sulle donne e sulle persone vulnerabili. Thibault ha osservato che più della metà delle condanne per furto comporta la pena detentiva effettiva, mentre questa proporzione scende a un quinto nei casi di violenza. “Gli atti commessi contro chi si trova in una posizione di debolezza o di subordinazione devono essere puniti più severamente”, ha dichiarato.

Un altro progetto in corso riguarda la modernizzazione del casellario giudiziale, che ha rilasciato quasi 4.000 certificati quest’anno (tra 15 e 20 al giorno lavorativo), ma le circa 10.000 schede non sono ancora digitalizzate. Un progetto di informatizzazione sarà presto sottoposto al Segretario di Stato. Infine, la cooperazione internazionale continua a rafforzarsi, con un aumento del 65% delle richieste francesi, provenienti in particolare dalla Procura nazionale finanziaria e dalla giurisdizione nazionale contro la criminalità organizzata.