Il Principe Alberto II chiede un multilateralismo rinforzato all’ONU

Il Sovrano si è rivolto all’80ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite, chiedendo una riforma dell’organizzazione internazionale.
Mercoledì 24 settembre, il Principe Alberto II ha tenuto un discorso davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, insieme a una delegazione composta da Isabelle Berro-Amadei, Consigliere-Ministro delle Relazioni Estere e della Cooperazione, Isabelle Picco, rappresentante permanente di Monaco presso l’ONU, e Julie Donati, consigliera del Gabinetto del Principe.

Un bilancio contraddittorio
Nel suo discorso, il Principe Alberto II ha fatto un bilancio del lavoro dell’ONU: “80 anni fa, la nascita dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha segnato una svolta decisiva nella storia moderna delle relazioni internazionali, offrendo a ogni Stato una piattaforma per il dialogo e lo scambio”. Ha poi ricordato che “Monaco ha ratificato oltre 270 di questi trattati che, oltre alla dimensione simbolica, regolano la vita quotidiana della sua popolazione”. Il Sovrano ha proseguito esprimendo le sue preoccupazione sulle sfide odierne: “Viviamo in un mondo multipolare dove gli interessi nazionali tendono a prevalere sulla ricerca di un ideale internazionale comune”.

Per quanto riguarda l’Ucraina, il Principe Alberto II ha dichiarato: “Monaco condanna fortemente la guerra di aggressione che sta colpendo l’Ucraina e le sofferenze inflitte alle popolazioni civili”, aggiungendo che “la violenza ha portato a perdite umane inaccettabili”.

L’ambiente in cima alle priorità
Fedele ai suoi impegni ambientali, il Sovrano ha annunciato che il suo paese “raddoppierà i finanziamenti internazionali specifici diretti all’azione climatica entro il 2028” e ha insistito sull’emergenza oceanica, ricordando che “prima di questa conferenza, il Principato ha organizzato il Blue Economy and Finance Forum” con “1.800 partecipanti da oltre 100 paesi”. Ha concluso facendo appello a una riforma dell’ONU: “La riforma della nostra organizzazione deve ripristinare la fiducia dei nostri popoli e riunirli in una struttura efficace incentrata sui suoi valori fondanti