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Reportage

Buste del pane contro la violenza domestica, una buona iniziativa che si sta spegnendo

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Direction de la communication / Stéphane Danna

La nuova iniziativa del Comitato per la protezione dei diritti delle donne ha fatto il suo debutto il 4 ottobre scorso, con la distribuzione di 150.000 buste del pane nei panifici monegaschi aderenti, come Costa, l’Épi d’Or e Mullot. Un mese dopo, il progetto sembra già vacillare.

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“Nelle nostre vite non c’è posto per la violenza”. Lo slogan dell’iniziativa di sensibilizzazione del Comitato per la protezione dei diritti delle donne non lascia spazio a dubbi. Il messaggio, insieme a un numero verde, è stampato su alcune buste del pane: un’idea originale portata avanti dall’associazione per far arrivare il messaggio fin dentro le case. È proprio qui, infatti, che si verificano la maggior parte delle violenze sulle donne. Secondo il rapporto 2020 dell’IMSEE e del Comitato dei diritti sulle donne, un caso su due avviene a casa della vittima o in quella del carnefice.

>> LEGGI ANCHE: Violenza sulle donne nel 2020. Il report di Monaco

“I clienti hanno detto ‘ben fatto'”

L’iniziativa sembra essere stata ben accolta dai clienti. Un responsabile della catena Costa, che è in continuo contatto con gli altri otto negozi del Principato, ci conferma subito l’entusiasmo mostrato dai clienti. “Ci hanno detto che era una bella iniziativa. Le persone hanno risposto molto bene, ci hanno detto ‘ben fatto’!”

“I feedback da parte delle panetterie che continuano la distribuzione sono stati ottimi”, conferma Céline Cottalorda, delegata interministeriale per i diritti delle donne. “Se glielo chiediamo [al personale delle panetterie], spiegano in cosa consiste l’iniziativa”, continua.

Buste per il pane violenza domestica
© Direzione della comunicazione / Stéphane Danna

In effetti, il successo è in parte dovuto al personale delle panetterie che cerca di promuovere il progetto. È il caso di Mullot, per esempio, al centro commerciale Fontvieille, dove la responsabile ci spiega che risponde sempre alle domande dei clienti. Tuttavia, il problema di questa panetteria, sempre affollata a ora di pranzo, è che “i clienti vogliono fare in fretta”. Qui, purtroppo, la busta del pane non ha grande rilevanza. “Non la guardano neanche”, ci confida la responsabile.

Forse il 25 novembre si interesseranno di più

Panetteria l’Épi d’Or

Entra in gioco la routine

Un simile risultato è stato riscontrato dall’Épi d’Or. Tra una baguette e l’altra il commesso ci spiega che i clienti non ne parlano già più. “All’inizio, ci hanno detto che era una bella iniziativa”, poi, con il passare del tempo, entra in gioco la routine. “La maggior parte dei nostri clienti viene tutti i giorni e una volta passato l’effetto della novità…” Un’affermazione condivisa da un’habitué che incontriamo all’uscita: confessa di essere stata piacevolmente colpita all’inizio, ma che ora non ci presta più attenzione.

“Forse il 25 novembre, nella giornata dedicata, si interesseranno di più”, aggiunge il titolare, riferendosi alla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. L’iniziativa delle buste per il pane rientra proprio in questa giornata, di cui si occuperà il Comitato dei diritti delle donne, come precisa Céline Cottalorda. L’anno scorso, l’associazione ha realizzato un cortometraggio struggente sulla “pandemia fantasma”, una piaga che non risparmia neanche il Principato.

Maggiori informazioni sul sito del Comitato dei diritti delle donne e al numero 0800 91 90 10; Numeri di emergenza: 18 o 112 per i pompieri, 17 o (+377) 93 15 30 15  per la polizia, (+377) 97 98 97 69 per il pronto soccorso del CHPG