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Esausto dopo 178 km a nuoto e al momento ricoverato: le notizie su Noam Yaron sono rassicuranti

Noam Yaron
Noam Yaron è arrivato a un passo dall’obiettivo che si era prefissato quest’estate © Noam Yaron Production x Studio Filmiz

Impegnato in una sfida tra le più difficili, nuotare da Calvi a Monaco, Noam Yaron è andato vicinissimo a coronare il suo sogno ma, alla fine, è stato costretto a interrompere la sua impresa a soli due chilometri dall’arrivo.

Già l’anno scorso, nel suo primo tentativo, aveva dovuto rinunciare dopo 103 km. Questa volta Noam Yaron ha sfiorato l’impresa e il traguardo dei 180 km che si era posto per quest’estate. Esausto, ormai allo stremo delle forze, è stato costretto a uscire dall’acqua a 2 chilometri dalla linea d’arrivo.

Attualmente ricoverato e a riposo, la sua squadra ha diffuso aggiornamenti rassicuranti, ringraziando tutti coloro che lo hanno sostenuto in questa avventura fuori dal comune:
«Buonasera a tutti. Vi diamo notizie di Noam. L’evoluzione delle sue condizioni è rassicurante. Ha ancora bisogno di riposo per riprendersi dallo sforzo sovrumano che ha compiuto. In ogni caso, è molto colpito dai numerosi messaggi ricevuti. Ancora un grande grazie per il vostro sostegno.»

Insieme al suo team, Noam Yaron ha sfiorato l’obiettivo con un dito © Noam Yaron Production x Studio Filmiz

Tanti ostacoli e un messaggio forte per l’ambiente

Rimasto sveglio in acqua per oltre 100 ore consecutive, Noam Yaron ha vissuto momenti di disorientamento e forti allucinazioni che hanno condizionato la sua traversata. Oltre alla mancanza di sonno e ai rischi di ipotermia, ha sofferto anche di pruriti e bruciature provocate dal sale marino.

Neppure le condizioni meteo lo hanno favorito: qualche ora di mare calmo gli ha permesso di avanzare, ma spesso ha dovuto affrontare onde alte tra i 30 e i 60 cm che hanno reso l’impresa ancora più difficile.

La performance sportiva è straordinaria, ma il messaggio che porta con sé è altrettanto importante. Nuotando per 5 giorni e 4 notti all’interno di una delle più vaste aree marine protette del Mediterraneo, Noam Yaron ha voluto lanciare un appello alla responsabilità collettiva: ricorda l’urgenza di proteggere almeno il 30% degli oceani entro il 2030 ed esorta a rafforzare i livelli di tutela del Santuario Pelagos.