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Intervista

Perché la corsa è così amata e come praticarla senza farsi male?

La percentuale di giovani sopra i 15 anni che pratica la corsa è aumentata di 7 punti tra il 2018 e il 2023 © Greg Rosenke – Unsplash

Geoffrey Pauly, massoterapista e fisioterapista, sfata con noi i falsi miti sulla corsa e condivide i suoi consigli per correre in sicurezza.

Nei parchi cittadini, sul lungomare o sui sentieri di montagna, da soli o in compagnia… il fenomeno è ormai evidente: la corsa si è imposta come l’attività fisica preferita dai francesi, con il 48% dei maggiori di 15 anni che nel 2024 ha praticato almeno una volta la camminata o la corsa (secondo il Barometro nazionale delle pratiche sportive dell’INJEP).

Il successo della corsa si spiega innanzitutto con il suo essere democratica. “A differenza di altre discipline che si sono professionalizzate e richiedono molto impegno, la corsa rimane accessibile a tutti”, osserva Geoffrey Pauly, fisioterapista e osteopata presso il centro Concept 360 Moving for Health di Valbonne. La facilità con cui si pratica – si può correre ovunque, in qualunque momento, senza grandi vincoli di attrezzatura – è un vantaggio decisivo in un mondo in cui la vita è sempre più frenetica.

La percentuale di giovani sopra i 15 anni che pratica la corsa è aumentata di 7 punti tra il 2018 e il 2023 © Greg Rosenke – Unsplash
La percentuale di giovani sopra i 15 anni che pratica la corsa è aumentata di 7 punti tra il 2018 e il 2023 © Greg Rosenke – Unsplash

L’ascesa parallela del trail running rivela un’altra dimensione di questa popolarità: la ricerca della natura. “Con stili di vita sempre più sedentari e digitali, l’attività fisica all’aperto risponde a un bisogno psicologico fondamentale”, spiega il fisioterapista. Questa voglia di evasione trova nella corsa una risposta immediata e alla portata di tutti.


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Benefici scientificamente provati

La corsa rovina le articolazioni?

“Questa idea non ha alcun senso: la corsa non distrugge le articolazioni”, chiarisce subito Pauly. “Oggi sappiamo che chi ha corso tutta la vita, a 75 anni, ha articolazioni in condizioni migliori rispetto a un coetaneo sedentario”.

La chiave sta nella gradualità e nella capacità del corpo di adattarsi allo sforzo. “Il nostro corpo è antifragile (concetto sviluppato nella medicina sportiva, ndr) e si rafforza di fronte allo stress, a differenza di un’auto che invece si consuma”, spiega il fisioterapista.

La corsa coinvolge inoltre il sistema cardiovascolare, respiratorio, muscolare, osseo, tendineo e persino immunitario. Questa attivazione globale spiega l’efficacia della disciplina, che unisce semplicità di accesso e grandi benefici per la salute.

© chuttersnap – Unsplash

Effetti positivi sulla mente

Le ricerche in neuroscienze hanno dimostrato i meccanismi attraverso cui l’attività fisica all’aperto migliora il benessere mentale. “Il contatto con la natura unito al movimento stimola la produzione di ormoni come endorfine, dopamina e adrenalina, ottimi per il nostro cervello”, precisa Pauly.

Gli errori da evitare: infortuni e fattori di rischio

La mancanza di gradualità, principale causa di infortunio

“La prima causa di infortunio è la non-progressività”, avverte Pauly. Molti principianti sbagliano cercando di correre 30 minuti già alla prima uscita. “Anche a ritmo lento, ogni volta che posiamo il piede al suolo, l’articolazione subisce un carico pari a due volte e mezzo il peso corporeo”. Una corsa di 5 minuti equivale a circa 450 impatti! È quindi fondamentale aumentare velocità e distanza in modo graduale.

Differenze tra corsa su strada e trail

Gli infortuni variano a seconda del terreno. “Su strada, la ripetitività degli impatti provoca soprattutto dolori articolari: anche, ginocchia, periostiti tibiali e fasciti plantari”. Nel trail, invece, prevalgono i problemi tendinei, legati alle salite e discese che sollecitano intensamente muscoli e tendini.

Il trail running è una disciplina praticata all’aria aperta © Brian Metzler – Unsplash

Segnali d’allarme da non sottovalutare

Secondo Pauly, è bene consultare uno specialista tenendo in considerazione diversi criteri:

  • L’intensità: dolore sopportabile o insopportabile
  • La durata: se sparisce subito dopo lo sforzo o persiste oltre 48 ore
  • La modalità di comparsa: graduale o improvvisa
  • La cronicità: un fastidio che dura da mesi merita attenzione

Prevenzione: le basi per correre in sicurezza

I tre pilastri del recupero

“I tre veri pilastri del recupero, che contano per il 95% dell’efficacia, sono: mangiare bene, idratarsi e dormire”, insiste Pauly. Molti trascurano soprattutto il sonno, fermandosi a 6 ore per notte invece delle 7-10 raccomandate, e spesso senza orari regolari.

© Jane Palash – Unsplash

Riscaldamento e rinforzo muscolare

Anche se la corsa può sembrare naturale, resta comunque uno sport che richiede preparazione. Riscaldamento ed esercizi di rinforzo muscolare (affondi, squat, core training) sono indispensabili.

Tecnologia: alleata o trappola?

Orologi e app possono aiutare a monitorare carichi e progressi, ma vanno usati con equilibrio. “Se diventano uno strumento per gonfiare l’ego o condividere prestazioni sui social, rischiate di non ascoltare più il vostro corpo e di correre verso l’infortunio”, avverte Pauly, che incontra spesso casi simili nel suo lavoro.

Il running offre benefici eccezionali per corpo e mente, a patto di rispettare poche, semplici regole: gradualità, ascolto del proprio corpo, recupero adeguato e stile di vita equilibrato.