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Cartier e la Principessa Grace di Monaco: un legame prezioso

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La Principessa Grace © Archivi del Palazzo del Principe

Quando nell’aprile 1956 la Principessa Grace varcò la soglia del Palazzo del Principe, non portava soltanto un nuovo titolo nobiliare: al suo dito brillava un diamante di 10,47 carati, un capolavoro firmato Cartier.

Fondata nel 1847 da Louis-François Cartier, l’omonima maison era già all’inizio del XX secolo il gioielliere prediletto dalle corti reali di tutto il mondo. Ben presto ricevette il titolo di fornitore ufficiale dei Sovrani di Monaco, siglando un legame destinato a durare per generazioni. Il vero punto di svolta arrivò nel dicembre 1955. Dopo l’incontro del 6 maggio dello stesso anno durante una visita di Grace Kelly al Palazzo del Principe in occasione del Festival di Cannes, e dopo mesi di corrispondenza, il Principe Ranieri III volò a Philadelphia per chiederla in moglie. Il 31 dicembre, le offrì un primo anello Cartier: un eternity con rubini e diamanti alternati, realizzato con pietre appartenenti alla famiglia Grimaldi. I colori rosso e bianco richiamavano la bandiera monegasca.

L’annuncio ufficiale del fidanzamento fu dato il 5 gennaio 1956, durante una conferenza stampa al Philadelphia Country Club. Ma sebbene fosse carico di significato, quel primo anello non rispondeva agli standard hollywoodiani dell’epoca.

Un anello leggendario

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© Cartier

Poche settimane dopo, mentre Grace Kelly si preparava a girare il suo ultimo film, Alta società, il Principe Ranieri venne a sapere che avrebbe dovuto indossare un anello fittizio per esigenze di scena. Rifiutò categoricamente e commissionò a Cartier un nuovo gioiello: un diamante taglio smeraldo da 10,47 carati, affiancato da due diamanti baguette e montato su platino. Stimato all’epoca 4,3 milioni di dollari, oggi varrebbe circa 38,8 milioni di dollari. In una celebre scena del film, si vede l’attrice lucidare il diamante con l’orlo di un lenzuolo di seta: era il suo vero anello di fidanzamento. Questa creazione avrebbe ridefinito i canoni degli anelli di fidanzamento delle star per i decenni successivi.

I gioielli di un matrimonio principesco

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© Fausto Picedi – Archivi del Palazzo del Principe

Il matrimonio tra la Principessa Grace e il Principe Ranieri III si svolse in due momenti distinti. Il 18 aprile 1956 si tenne la cerimonia civile nella Sala del Trono del Palazzo del Principe, seguita da un ricevimento per 3.000 cittadini monegaschi. Il giorno dopo, 19 aprile, la cerimonia religiosa si celebrò nella Cattedrale di San Nicola di Monaco, trasmessa in diretta a oltre 30 milioni di telespettatori in nove Paesi. Per l’occasione, la Principessa ricevette da Cartier una parure di alta gioielleria. Il collier rivière era composto da tre file di diamanti montati su platino, per un totale di circa 64 carati di diamanti taglio rotondo e smeraldi, in un raffinato motivo festonato tipico degli anni Cinquanta. È proprio con questo collier che Grace posa per il suo celebre ritratto ufficiale del 1956.

Ma la pièce più straordinaria rimane la tiara offerta dalla Société des Bains de Mer: una creazione Cartier formata da tre elementi di rubini e diamanti montati su una struttura finemente cesellata. Gli elementi potevano essere staccati e indossati come spille o pendenti, e i rubini sostituiti da diamanti a seconda dell’occasione. Questa tiara divenne simbolo del legame tra la SBM e la nuova Principessa. Nel 2014 Cartier ne realizzò una replica fedele per il film Grace di Monaco con Nicole Kidman.

Una collezione personale

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Collier “Grain de café” © Cartier

Oltre ai gioielli di rappresentanza, la Principessa Grace creò insieme a Cartier una collezione personale che rispecchiava la sua indole. Indossava spesso il celebre collier “Grain de café”, un motivo introdotto da Cartier su impulso di Jeanne Toussaint, direttrice artistica della Maison. Realizzato in oro giallo e arricchito da diamanti, questo gioiello divenne uno dei suoi preferiti e fu immortalato anche su un francobollo monegasco. La sua collezione comprendeva inoltre numerose spille a tema animale: barboncini (i suoi compagni prediletti), uccelli esotici, galli e galline, tutte firmate Cartier.

Un’eredità che continua a brillare

Dopo la scomparsa della Principessa nel 1982, il legame tra Cartier e la Famiglia Principesca è rimasto saldo. I gioielli, conservati al Palazzo del Principe, vengono regolarmente concessi in prestito per mostre internazionali: nel 2014 l’anello di fidanzamento e diverse spille arrivano al Grand Palais di Parigi; nel 2018 la National Gallery of Australia a Canberra ospita altri pezzi della collezione. Infine, nel 2016, in occasione della riapertura dello storico negozio sulla Fifth Avenue di New York dopo un’importante ristrutturazione, Cartier ha inaugurato il “Princess Grace Salon”, uno spazio permanente dedicato all’esposizione dei gioielli appartenuti alla Principessa.

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“Princess Grace Salon” a New York © G. Luci – Palazzo del Principe

Il 1º giugno 2019, Charlotte Casiraghi, nipote della Principessa Grace, ha sposato Dimitri Rassam al Palazzo del Principe. Durante il ricevimento a Villa La Vigie, ha indossato un abito bustier bianco Chanel e al collo un collier di diamanti Cartier, lo stesso che la nonna portava nel ritratto ufficiale del 1956. Quel gioiello, tuttora appartenente al Principe Alberto II, simboleggia la continuità di un’eredità tramandata di generazione in generazione.

Le creazioni Cartier indossate dalla Principessa Grace continuano a influenzare la gioielleria contemporanea. L’esposizione “Inside Princess Grace Kelly of Monaco’s Jewelry Vault”, organizzata da WWD nel settembre 2024, ha ricordato quanto il suo stile resti attuale e fonte inesauribile di ispirazione per i designer di oggi.