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Info pratiche

Come aprire un conto corrente a Monaco

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A Monaco operano una quarantina di banche. © Unsplash

Il Principato è un importante centro finanziario. Volete aprire un conto corrente, gestire risorse e investimenti o ricevere consigli sul futuro del vostro patrimonio? Monaco Tribune vi spiega come fare.

L’apertura di un conto bancario a Monaco non è soggetta a particolari restrizioni legali o normative. Tuttavia, avere legami economici, professionali o residenziali con il Principato facilita il processo.

Ogni istituto stabilisce le proprie condizioni di accesso, soprattutto in termini di deposito minimo. Nel private banking, gli istituti richiedono spesso depositi iniziali consistenti, che possono variare da alcune centinaia di migliaia fino a diversi milioni di euro, o equivalenti. È essenziale che il profilo del cliente sia in linea con i servizi e i prodotti offerti. In genere, invece, il retail banking non impone un deposito minimo.

Le modalità di apertura del conto vengono definite durante uno o più incontri con i consulenti, come accade in altre piazze finanziarie. È bene sapere che la procedura richiede un periodo di analisi che può variare da una settimana a uno o due mesi, a seconda dei controlli di conformità e delle politiche interne di ciascun istituto.

Quale banca scegliere?

“Il Principato conta 24 istituti bancari attivi. Di questi, solo uno non è una filiale di grandi gruppi internazionali. Sono sottoposti a una doppia supervisione: quella della vigilanza francese (ACPR) e quella del Governo del Principe, in virtù dell’accordo monetario con l’Unione Europea”, spiega Robert Laure, presidente dell’Associazione Monegasca delle Attività Finanziarie (AMAF).

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Ogni banca ha le proprie specializzazioni e un posizionamento distinto: alcune si concentrano sulla gestione dei patrimoni privati e offrono l’accesso a gestori di portafogli, esperti dei mercati finanziari o consulenti legali specializzati nel diritto monegasco; altre invece si rivolgono a imprese e professionisti del settore immobiliare.


L’inserimento del Principato nella lista grigia del Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale (GAFI) nel giugno 2024 non ha avuto conseguenze economiche negative per il sistema bancario. Le aperture di conti sono proseguite, nessuna banca ha lasciato Monaco e sono in corso alcune operazioni di acquisizione. “Il 2024 si è chiuso con un record di attivi detenuti dalle banche monegasche, con oltre tre miliardi di euro di nuovi capitali”, sottolinea Robert Laure. Il Principato ha inoltre rafforzato le proprie misure di trasparenza e conformità, che hanno portato a un maggiore carico amministrativo e procedure di controllo più rigorose su determinate operazioni.


Quali documenti sono necessari?

Per l’apertura del conto la banca vi chiederà alcuni documenti:

  • Una prova dell’indirizzo di residenza di non più di 3 mesi fa
  • Se vi state trasferendo a Monaco: una prova della richiesta di permesso di soggiorno
  • La copia fronte-retro di un documento di identità con la vostra foto
  • E, più in generale, tutti i documenti necessari per la compilazione del fascicolo “KYC” (Know Your Customer), per identificare i clienti.

L’istituto bancario vi informerà sui documenti aggiuntivi da fornire, che possono includere la lista dei vostri attivi finanziari e immobiliari, l’origine del patrimonio o, se necessario, la dichiarazione dei redditi più recente.

E le neobanche?

La crescita delle tecnologie finanziarie è una tendenza globale rilevante. Le startup fintech hanno rivoluzionato i modelli tradizionali offrendo soluzioni innovative, dalla banca online ai pagamenti digitali.

“Attualmente nessuna neobanca ha sede a Monaco: sono tutte supervisionate dal Paese d’origine, ma restano accessibili ai residenti, come avviene nel resto d’Europa”, spiega il presidente dell’AMAF. Il vantaggio principale di queste soluzioni risiede nella loro semplicità d’accesso.

Anche nel Principato i servizi digitali stanno conoscendo una rapida espansione (chatbot, intelligenza artificiale conversazionale, operazioni online semplificate), ma l’apertura di un conto richiede ancora la presenza fisica del cliente. Un elemento che i consulenti bancari monegaschi rivendicano con orgoglio, sottolineando l’importanza di un’assistenza personalizzata.