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Giovane coppia a processo per aver consumato space cake a Monaco

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© Pixabay

Il 14 ottobre 2025, il tribunale penale di Monaco ha giudicato un caso di consumo di stupefacenti che coinvolgeva una giovane coppia.

La ragazza, nata nel 2005 a Nizza, senza impiego e ospitata da amici, e il suo compagno, nato nel 2004 e residente nel Principato, anch’egli disoccupato, sono comparsi davanti al tribunale per aver consumato resina di cannabis lo scorso 19 aprile. Durante una perquisizione nell’abitazione del giovane, la polizia aveva inoltre scoperto funghi allucinogeni.

L’indagine era partita dopo che nel cuore della notte, verso le cinque del mattino, la giovane si era avvicinata a un agente in place d’Armes, dichiarando di essere stata vittima di violenze da parte del compagno. Sebbene non siano seguite denunce per quei fatti, la ragazza presentava segni rossi ai polsi. Le indagini hanno poi rivelato che, nel pomeriggio, la coppia aveva preparato degli space cake (dolci a base di resina di cannabis) prima di andare a una festa. Sotto l’effetto della droga, i due si erano ritrovati in uno stato allucinatorio. Il tribunale ha sottolineato che la situazione “sarebbe potuta degenerare” e ha interrogato la coppia sulle proprie abitudini di consumo. “Solo in modo ricreativo, durante serate techno, una volta al mese”, hanno risposto, aggiungendo di aver interrotto ogni consumo dopo l’episodio.

Tuttavia, le analisi tossicologiche hanno rivelato un tasso di THC metabolizzato più alto nella giovane, segno di un consumo abituale. “Sono circondata da persone che fumano, ma non ho mai fumato né sigarette né cannabis”, ha spiegato, ammettendo però di averla consumata nei dolci. Il tribunale l’ha corretta: “Il suo tasso indica invece che è più abituata a consumarne del suo compagno”.

Una pena simbolica per ricordare la legge

Durante le requisitorie, il pubblico ministero ha ricordato i fatti e il comportamento dei due imputati: “Sono le cinque del mattino, lei si presenta scalza, con i collant strappati, dicendo alla polizia di avere paura. Avevano preparato un dolce alla cannabis, gli effetti sono stati forti. Lui perde il controllo, la stringe, e lei scende a chiedere aiuto. Quando la polizia arriva, lo descrive come confuso. Durante l’interrogatorio lui dice di non ricordare nulla, e lei non vuole sporgere denuncia per le violenze. Si capisce che è stato per colpa dei dolci che lei si è spaventata di lui. Si tratta dunque di un caso di consumo”. Il magistrato ha quindi insistito sulla necessità di una sanzione simbolica:
“Non hanno molti mezzi economici, ma è importante ricordare loro che è vietato. Spero che abbiano capito la lezione”. Ha chiesto una multa con la condizionale, lasciando al tribunale la decisione sull’importo.

Alla sbarra, i due giovani, senza avvocato, hanno preso la parola un’ultima volta prima della sentenza: “La situazione è stata descritta bene. Non trovavo più né le scarpe né il telefono. Siamo andati dalla polizia perché avevamo paura per la nostra salute. Sapevo che ci sarebbe stata la polizia in place d’Armes, perché non sapevo più che fare, volevo andare in ospedale”. Il ragazzo ha aggiunto per concludere: “Non c’è il rischio che ci rivediate, siamo rimasti traumatizzati”.

Dopo la delibera, il tribunale li ha riconosciuti colpevoli dei fatti contestati, tenendo conto però che si trattava della loro prima comparizione e che non disponevano di alcun reddito. Sono stati condannati a 1.500 euro di multa con sospensione della pena, che verrà applicata solo in caso di una nuova condanna entro cinque anni.