Trasporti, lingua francese, ambiente… L’intervista al Principe Alberto II
In occasione della Festa Nazionale di mercoledì 19 novembre, il Principe Alberto II e la Principessa Charlène hanno concesso una lunga intervista a Monaco Matin.
- Mobilità e progetti transfrontalieri
Il Principe si mostra cauto riguardo al progetto della metropolitana tra Nizza e Ventimiglia rilanciato dagli imprenditori monegaschi. “Se non è considerata una priorità per lo Stato francese, noi non possiamo prendere l’iniziativa”, spiega. Il Sovrano preferisce puntare innanzitutto sul miglioramento dei trasporti esistenti: collegamenti ferroviari, parcheggi di interscambio e linee di autobus. Per quanto riguarda l’idea di Eric Ciotti di creare una zona franca monegasca in Francia, il Principe Alberto II riconosce l’interesse dell’iniziativa già evocata per un parcheggio di interscambio alla Cruella. Ma ricorda che solo il governo francese può dare seguito alla questione. “Siamo in un momento pre-elettorale, dobbiamo rimanere vigili”.

- Enfants du pays e lingua francese
Il Principe Alberto II afferma di prestare “particolare attenzione” agli Enfants du pays, letteralmente i figli di Monaco, chi nasce nel Principato ma è di origini straniere. Sono state attuate diverse misure, in particolare alcuni sussidi per il pagamento degli affitti. Il governo sta attualmente riflettendo sulla questione. Per quanto riguarda il declino del francese rispetto all’inglese, ribadisce che il francese rimane la lingua ufficiale e fa parte dell’identità monegasca. Il carattere internazionale di Monaco spiega la diffusione dell’inglese, ma gli studenti rimangono poliglotti.
- Ricariche elettriche e ambiente

Le ricariche elettriche gratuite, che hanno permesso di raggiungere il 20% di veicoli elettrici nel parco auto del paese, sono destinate a cambiare. A fronte della saturazione delle stazioni di ricarica, è allo studio una “ripartizione un po’ più equa degli sforzi”. Il Principe Alberto II si dici orgoglioso della percezione positiva di Monaco a livello internazionale in occasione delle numerose nomine di ambasciatori nel 2025. Sottolinea inoltre il successo del Blue Economy and Finance Forum, che ha mobilitato 8,7 miliardi di euro di impegni finanziari per l’oceano entro il 2030.













