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Cimitero di Monaco: 150 anni di storia

Cimitero di Monaco
© Paul Charoy / Monaco Tribune

Dal 1868, questo luogo unico, costantemente rimodernato, ospita monegaschi e residenti, oltre a qualche celebrità.

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Sulle alture monegasche, al confine con Cap d’Ail, il Cimitero di Monaco si erge di fronte al mare. Luogo emblematico del Principato, racchiude parte del suo patrimonio ed è ricco di storia… e aneddoti!

È proprio Pascal Blanc, direttore della Somotha*, ad accompagnarci in una visita guidata del luogo in cui sono sepolti i membri delle grandi famiglie monegasche, arricchendola con aneddoti e ricordi. Ma qui non riposano solo i nobili, il cimitero ospita monegaschi e residenti, tra cui alcune note celebrità come Josephine Baker, Sir Roger Moore, Marie Bell, Jules Bianchi, Louis Chiron e Anthony Noghès, e Léo Ferré.

Passeggiando per i 20.390 metri quadrati, distribuiti su più livelli, ci si accorge subito di come sia ben tenuto il luogo. Da quando nel 1868 i cimiteri della parrocchia di Saint-Nicolas, della parrocchia di Sainte-Dévote e della cappella di Saint-Martin sono stati riunti per poter onorare la memoria dei defunti in un unico luogo, il cimitero ha subito numerose trasformazioni per essere ampliato, abbellito e messo in sicurezza.

Gallerie appena rinnovate

Un esempio lampante di trasformazione è quello delle gallerie, divise su diversi livelli, dove si trovano le targhe funebri e i nomi adornati da fiori: “All’epoca della costruzione del cimitero, le targhe erano fissate nel cemento con dei chiodini di legno. Con il passare degli anni, il legno si è deteriorato e le targhe si sono staccate. Così, sei/sette anni fa, abbiamo rimosso tutte le targhe e abbiamo rifatto il supporto con la trementina di Venezia, che non si deteriora con l’acqua. Abbiamo rimesso le targhe e abbiamo colto l’occasione per rifare la pavimentazione della galleria, in collaborazione con il Comune. Anche i soffitti sono stati rifatti. Questo dimostra che il Comune e il Sindaco hanno rispetto dei nostri defunti e si impegnano per far sì che le famiglie possano rendergli omaggio”, spiega Pascal Blanc.

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Le gallerie sono state restaurate – © Paul Charoy / Monaco Tribune

Al momento, sono in corso anche altri lavori di manutenzione. “Questi lavori rientrano nell’intervento dell’îlot Pasteur e sono realizzati dal Dipartimento di Lavori Pubblici. Saranno eseguite anche altre ristrutturazioni, in particolare all’ingresso centrale, dove presto dovrebbe sorgere un parcheggio sotterraneo con 30 posti auto. Inoltre, la Somotha si occuperà anche di importanti lavori presso l’Athanée. In generale, si prevede di aumentare la capacità del cimitero con l’aggiunta di 53 cripte e 84 loculi nelle gallerie. È prematuro parlare dei progetti di ampliamento, poiché il programma dei lavori non è ancora definitivo”, afferma Marjorie Crovetto, vicesindaco con delega all’ambiente e alla salute.

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Marjorie Crovetto e Pascal Blanc presentano il Cimitero di Monaco – © Paul Charoy / Monaco Tribune

Un colombario unico in Europa

Un’altra caratteristica che contraddistingue il Cimitero del Principato è il suo colombario. “In Europa, non esiste un altro sito con il numero di loculi a colombario che abbiamo a Monaco, ovvero 546”, afferma Pascal Blanc. E c’è un buon motivo: a Monaco, infatti, il 60% dei defunti viene cremato.

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Il colombario di Monaco ha il maggior numero di spazi in Europa – © Paul Charoy / Monaco Tribune

Le urne sono quindi accuratamente riposte nel colombario, per un periodo di 30 anni, di fronte al Mediterraneo. La dispersione delle ceneri, invece, avviene nel sottostante Jardin du Souvenir (Giardino delle Rimembranze). Se richiesto, i nomi dei defunti vengono iscritti sulla colonna commemorativa che adorna il colombario. Qui si trova la targa dell’attore Sir Roger Moore, ornata dallo stemma di famiglia e da una Volvo in miniatura, del regista di James Bond, Lewis Gilbert, del musicista Stéphan-Gabriel Formhals, autore di Harpissimo, e del pilota di Formula 1 Jules Bianchi.

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Il pilota di F1 Jules Bianchi ha perso tragicamente la vita nel 2015 in seguito a un incidente durante il Gran Premio del Giappone – © Paul Charoy / Monaco Tribune

Sulle gallerie e sul colombario veglia la graziosa e sobria cappella realizzata con finte pietre a vista. Recentemente ristrutturata e resa accessibile alle persone con mobilità ridotta, ospita oggi il 70% delle cerimonie religiose e delle benedizioni. “Il cimitero è un luogo di aggregazione. Riunisce quindi la celebrazione e la sepoltura, o cremazione, presso l’Athanèe soprastante”, spiega il direttore della Somotha

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La maggior parte delle cerimonie religiose e delle benedizioni si svolgono nella Cappella – © Paul Charoy / Monaco Tribune

Onorare la memoria dei defunti, sempre

Il Cimitero di Monaco ospita anche alcune cerimonie speciali che si svolgono davanti alla stele commemorativa. Questa, inaugurata nel 2015 alla presenza del Principe Alberto II, è un omaggio ai deportati di Monaco durante la Seconda Guerra Mondiale. È proprio davanti a questa stele che si commemorano l’11 novembre e il 3 settembre, data della liberazione di Cap d’Ail. La stele ha fatto anche da sfondo alla cerimonia dell’ingresso al Pantheon di Josephine Baker, artista impegnata nella Resistenza, il cui corpo riposa ancora nel cimitero secondo la volontà dei figli.

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La stele commemorativa è stata inaugurata dal Principe Alberto II per rendere omaggio ai deportati della Seconda Guerra Mondiale – © Paul Charoy / Monaco Tribune

La tomba dell’artista si trova un po’ più avanti, accanto a quella dell’ultimo marito Jo Bouillon e vicino a quelle degli attori Marie Bell e Jean Chevrier, e del cantante Léo Ferré. “È grazie alla Principessa Grace che Josephine Baker è stata sepolta nel Cimitero di Monaco”, racconta Pascal Blanc. “Abbiamo preso la terra dai luoghi a lei più cari: Monaco, gli Stati Uniti e il suo castello, e queste terre sono ora nel Pantheon”, aggiunge Marjorie Crovetto.

La visita si conclude con il Jardin du Souvenir: un piccolo e discreto appezzamento di terreno che ospita le ceneri delle cremazioni e che la Somotha si è impegnata ad abbellire. La cosa interessante è che le ceneri non vengono sparse a caso su fiori e terra. Vengono versate dentro una colonna e raccolte in un contenitore sotterraneo. Non appena questo si riempie, vengono trasferite negli ossari sotto le gallerie. “Le ceneri non devono mai lasciare il cimitero”, insiste Pascal Blanc.

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È in questa colonna che vengono versate le ceneri – © Paul Charoy / Monaco Tribune

Così come il giardino, che dovrebbe subire ulteriori modifiche in futuro, l’Athanée e il Cimitero continuano la loro trasformazione grazie agli importanti lavori intrapresi regolarmente dal Comune. L’obiettivo è sempre lo stesso: onorare i defunti del Principato e mantenerne viva la memoria.


Maggiori informazioni:

Perché le tariffe del cimitero sono aumentate? Le tariffe sono aumentate per far fronte all’inflazione, con un aumento medio del 5,5%. Le tariffe sono pubblicate nel Journal de Monaco.

C’è una lista d’attesa? Non esiste una lista d’attesa per i monegaschi. Tre famiglie residenti, non monegasche, sono in lista d’attesa per una cripta. In attesa dell’aumento della capienza, a queste famiglie è stata offerta una sepoltura temporanea nelle gallerie.

Cosa si può fare se non c’è abbastanza spazio? I monegaschi hanno sempre la priorità per l’acquisto di cripte e loculi. Il Municipio riesce a rispondere a tutte le richieste proponendo soluzioni temporanee che consentano di attendere fino alla fine dei lavori, e quindi di usufruire dei nuovi spazi aggiuntivi.


* Società concessionaria del cimitero e cogestore con il Comune di Monaco