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Treni, autobus, parcheggi, “trasporto su richiesta”… Ecco i principali progetti di mobilità del Principato di Monaco

parking des salines
Il futuro parcheggio Les Salines sarà inaugurato prima del Gran Premio di Monaco. ©Governo del Principe

Venerdì scorso, il Ministero di Stato ha ospitato la presentazione del Piano per la mobilità di Monaco e dintorni.

“È un piano che comprende un insieme coerente di operazioni e proposte attuabili, finanziabili ed efficienti”. Prima di passare il testimone a Céline Caron-Dagioni, Pierre Dartout ha sottolineato che questo piano per il 2024, e per gli anni a venire, “non è un sogno, ma un’ambizione”. “È il risultato di un lavoro lungo ma concreto, durato più di due anni, che siamo consapevoli di non poter attuare da soli”, ha esordito il Ministro di Stato, illustrando le problematiche, passate e future, legate al tema della mobilità nel Principato, e gli accordi indispensabili che devono essere raggiunti con la Francia per trovare determinate soluzioni.

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Il TER, indispensabile per i lavoratori

Anche se vi potrebbe sembrare che le strade che portano a Monaco siano più congestionate che mai, i dati mostrano una leggera diminuzione del numero di entrate e uscite giornaliere registrate sul territorio monegasco. Nel 2023, la media annuale è stata di 98.392 ingressi e uscite, rispetto ai 107.738 del 2015, nove anni prima. “Può sembrare un’affermazione fuori da ogni logica. La percezione che sia tutto bloccato è dovuta, in particolare, al fatto che l’accesso alla città si è spostato sul lato ovest del Principato. Il tunnel in discesa (il tunnel Alberto II, ndr) ha trovato il suo bacino d’utenza”, ammette Céline Caron-Dagioni, ministro delle Infrastrutture, dell’Ambiente e dell’Urbanistica.

Come “unica vera soluzione” all’intensa congestione delle strade che portano a Monaco, il treno espresso regionale (TER) è uno dei principali argomenti del Governo monegasco. Il Principato è un cliente importante di SNCF, così come la stazione monegasca, con il picco massimo di traffico passeggeri registrato nel 2023 (7.800.000 passeggeri rispetto ai 7.500.000 del 2019). “È efficiente, a basse emissioni di carbonio e attira un gran numero di passeggeri”, aggiunge il ministro a proposito del TER, “è la soluzione per gestire il traffico transfrontaliero”.

Traffico di passeggeri alla stazione di Monaco dal 2001. © Governo del Principe

Monaco continua a investire nel traffico ferroviario

Dopo un periodo un po’ lento, in cui Monaco ha “smesso di pagare” perché il servizio fornito da SNCF non era all’altezza dell’investimento, e dopo un richiamo da parte dei vertici monegaschi, il dialogo con i tre interlocutori del Governo, SNCF Voyageurs, SNCF Gare & Connexions e SNCF Réseaux, procede bene. Per il bilancio 2024, la priorità sarà investire nel sistema ERTMS (European Rail Traffic Management System). “È indispensabile. È un sistema che permetterà di aumentare la frequenza dei treni”. Il Ministro ha fatto riferimento in particolare al caso dei treni doppi, che potrebbe essere risolto con l’ERTMS. “Non arrivano in stazione al momento giusto, quindi ripartono vuoti. 10 minuti dopo, ci sono tantissimi lavoratori sulla piattaforma”.

Su richiesta di SNCF Réseaux, Monaco sta investendo 11 milioni di euro in questo sistema elettronico. Il Principato ha invece chiesto che la stazione di manutenzione dei treni monegaschi venga spostata a Nizza piuttosto che restare a Marsiglia, dove è attualmente.

Le tempistiche rispettano inoltre il cambio di operatore ferroviario per cui ha optato la Région Sud nel 2021 a seguito di una gara d’appalto. È anche la prima regione in cui la SNCF non ha più il monopolio. “Parleremo con il Presidente della Région Sud per condividere i nostri obiettivi e garantire che il passaggio al nuovo operatore sia il più agevole possibile”, conclude il Ministro. Il passaggio da SNCF e Transdev, il nuovo operatore, avverrà l’anno prossimo. La promessa è di partenze più frequenti e puntuali.

Il nuovo parcheggio Les Salines

Un’altra soluzione suggerita da Céline Caron-Dagioni è stata “la gestione dei parcheggi all’ingresso della città”. Con poco più di 1.820 posti, il parcheggio Les Salines, vicino al Jardin Exotique, sarà completato prima del Gran Premio di Monaco. Come dice il Ministro, l’obiettivo sarà quello di “renderlo multiuso”. I turisti, i lavoratori non monegaschi e monegaschi e i titolari di abbonamenti locali che non dispongono di parcheggi privati saranno incoraggiati a parcheggiare lì. “Stiamo lavorando a un sistema di tariffazione molto allettante, in modo da far spostare alcuni lavoratori che occupano molti parcheggi del centro città”.

Vista del parcheggio e della stazione degli autobus dal Boulevard du Jardin Exotique. © Governo del Principe

Per facilitare l’accesso al centro di Monaco ai futuri utenti del parcheggio, saranno istituite due nuove linee di autobus Express. Questi mezzi, gestiti dalla Compagnie des Autobus de Monaco (CAM), faranno solo due o tre fermate, per consentire ai lavoratori di raggiungere rapidamente il posto di lavoro. Come incentivo, il Ministro ha parlato di un futuro “pacchetto” in cui con un abbonamento si avranno in omaggio una decina di biglietti dell’autobus. Un passaggio pedonale sotterraneo completerà l’accesso al parcheggio, collegandolo al quartiere di Fontvieille.

  • Linea X1: dal Jardin Exotique a Place d’Armes.
  • Linea X2: dal Jardin Exotique a Monte-Carlo.

Il governo intende anche creare un parcheggio Brasca a poche centinaia di metri in linea d’aria. A differenza del parcheggio all’ingresso della città, questo si chiamerà “parcheggio di dissuasione”. Come spiega Céline Caron-Dagioni, “anche noi, come gli utenti, abbiamo notato che gli ingorghi si concentrano prima dell’arrivo nel Principato, in particolare all’uscita dell’autostrada. Vogliamo cercare di risolvere questo problema creando un parcheggio con una capienza elevata e fornendo un collegamento sotterraneo al Principato”. Si tratta di un progetto di park-and-ride a lungo termine, che richiede diversi accordi con la Francia, poiché il sito di Brasca si trova nel comune di Eze. Per quanto riguarda il collegamento sotterraneo, la modalità di trasporto non è ancora stata definita, ma si tratterebbe di percorrere 2 chilometri per raggiungere il quartiere di Fontvieille. “Da parte nostra abbiamo avviato degli studi e dobbiamo rispettare le normative francesi in materia”, conclude il Ministro.

Il sito di Brasca è attualmente utilizzato per il deposito delle infrastrutture del Gran Premio di Monaco. ©Governo del Principe

Per raggiungere l’obiettivo del governo monegasco di tenere fuori dal Principato parte del traffico automobilistico, Monaco si è già impegnata ad acquistare almeno 90 unità immobiliari e 130 posti auto nel futuro progetto del quartiere di Carnolès. Nella ZAC (Zone d’aménagement concerté) “Coeur de Carnolès”, il comune di Roquebrune Cap Martin sta costruendo più di 400 unità abitative e 844 posti auto, in un progetto finanziato dalla Communauté de la Riviera française (CARF). Una parte del complesso sarà utilizzata dai chi lavora nel Principato, poiché si trova a pochi minuti a piedi dalla stazione di Carnolès.

La futura ZAC di Carnolès. ©Governo del Principe

Il sottopassaggio di Cap d’Ail e lo svincolo di Saint-Roman

Con il nuovo raccordo autostradale “Monaco Est” operativo dal 10 gennaio 2024, il Governo desidera avviare una “fase di osservazione” per verificare l’efficacia di questo nuovo accesso al Principato. In questo stesso ambito, altri due progetti sono attualmente all’attenzione del Ministro. Il primo è il sottopassaggio di Cap d’Ail, i cui lavori preliminari dovrebbero iniziare alla fine dell’anno, sotto la supervisione della Métropole Nice Côte d’Azur. Per il Principato, questo sottopassaggio a doppia corsia “è fondamentale per alleggerire il traffico nel tunnel Rainier III”. Quest’ultimo è spesso chiuso e costringe gli automobilisti a rientrare dentro Monaco per prendere altre uscite. “In questo modo si eviterà il formarsi di code nel tunnel nel verso della salita, cosa che non sarebbe possibile senza questo sottopassaggio”, dichiara Céline Caron-Dagioni, sottolineando che il Principato sta finanziando l’80% del progetto.

Secondo il CARF, se i lavori in corso a Roquebrune Cap-Martin, dovuti a un progetto di ammodernamento delle reti idriche su avenue Jean Jaurès e poi su avenue Louis Laurens, fossero completati entro aprile, Monaco potrebbe concentrarsi sullo svincolo di Saint-Roman, “quello che noi chiamiamo un nodo di scambio”, come lo definisce il Ministro delle Infrastrutture, dell’Ambiente e dell’Urbanistica. “È tempo di rendere più efficiente questa rotatoria, perché vediamo che è qui che si formano le code”. Una riorganizzazione completa del traffico sarebbe prevista anche per quest’altra via d’accesso al Principato, anch’essa regolarmente intasata.

Il futuro svincolo di Saint-Roman. ©Governo del Principe

Come decongestionare il traffico nel Principato?

Anche l’ultimo punto cardine del Piano di Mobilità del Governo, ovvero il traffico all’interno di Monaco, rappresenta “un problema di mobilità importante”. “Ascolto con estrema attenzione i suggerimenti dei residenti e dei lavoratori. Ci sono problemi e dobbiamo ascoltarli”, esordisce il Ministro. Gli spostamenti con i mezzi pubblici, anziché con l’auto, sono al centro di questa parte del piano e sono previste nuove misure a partire dal 2024.

Quest’anno saranno introdotte alcune nuove linee di autobus. Non si chiameranno Express, ma saranno più veloci dei percorsi tradizionali della CAM. Il 6D, ad esempio, partirà dalla fermata Albert II, nel centro commerciale di Fontvieille, e farà solo due o tre fermate prima di arrivare al Larvotto. “Ci rendiamo conto che ci sono luoghi come il Casinò dove l’autobus si blocca spesso”, dice Céline Caron-Dagioni, aggiungendo che “se ci vuole un’ora per attraversare il Principato, diventa frustrante (…) Vogliamo testare queste linee dirette e vedere se sono valide e se hanno un buon riscontro”. La CAM sta già assumendo autisti per queste nuove linee che, si augura il Ministro, dovrebbero essere operative “entro la fine del primo trimestre”, dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 19.

Il “Trasporto su richiesta” in via di sperimentazione

Dalla primavera del 2024, un nuovo servizio sarà disponibile per gli utenti della CAM. Per la prima volta, il “Trasporto su richiesta” sarà presente a Monaco, 7 giorni su 7, giorno e notte, con una modalità di acquisto dei biglietti identica a quella delle linee di autobus tradizionali. “Possiamo permetterci di farlo nel Principato, soprattutto nelle zone isolate”, spiega Céline Caron-Dagioni. Le aree prescelte dal governo sono i quartieri di Plati, Fleurs e Annonciade, tutti e tre non serviti dagli autobus monegaschi.

©Governo del Principe

Tramite un’applicazione, il cui gestore è già stato scelto dal Governo, sarà possibile prenotare il trasporto su richiesta. “Il mezzo andrà a prendere l’utente in un determinato punto del suo quartiere, che dovrà essere abbastanza centrale, e lo porterà su percorsi selezionati nel centro della città”. Il Ministro chiarisce che l’idea non è quella di “fare concorrenza ai taxi”, per questo i percorsi saranno limitati. I minibus elettrici da 8 posti integreranno le linee di autobus esistenti e potranno prelevare diversi utenti, ma solo alle fermate stabilite nei vari quartieri. In ultima battuta, il progetto è destinato a sostituire anche il servizio di autobus notturno.

Oltre a queste novità, il Governo intende continuare a incoraggiare gli automobilisti a parcheggiare nei parcheggi all’ingresso della città. Abbiamo citato il pacchetto di abbonamenti per il parcheggio di Les Salines, ma sarà introdotta una campagna di sconti in parcheggi simili, con riduzioni fino al 50% sull’abbonamento.

Fare spazio alla natura con la “mobilità dolce”

È stata anche un’opportunità per continuare a promuovere la “mobilità dolce”, e in particolare Monabike. Il Ministro ha sottolineato la “vasta fruizione” del sistema di biciclette a libero servizio, che ha registrato più di 600.000 viaggi nel 2023, con un aumento del 23% rispetto al 2022. Quest’anno saranno inaugurate altre 9 stazioni e quasi 200 biciclette aggiuntive. Sebbene il governo incoraggi l’uso della bicicletta, i collegamenti pedonali non sono stati dimenticati, come nel caso della campagna “Renaturer la ville”, la cui prima fase prevede di “ricollegare” i quartieri della Condamine e del Jardin Exotique. L’obiettivo è costruire passerelle aeree e percorsi pedonali alberati, dal punto più alto di Monaco a quello più basso.

Vista di una futura passerella pedonale sul Boulevard de Belgique. ©Governo del Principe