I Ritmi dell’eccellenza: uno sguardo alla quotidianità di Francesco Grosoli, CEO di CMB Monaco

A capo di CMB Monaco, Francesco Grosoli rappresenta un modello di leadership fondato sull’anticipazione, il rigore e una costante attenzione alla qualità del servizio. Con una gestione strutturata e una visione saldamente proiettata al futuro, guida una realtà bancaria in continua evoluzione.
Con la serie “I Ritmi dell’eccellenza”, Monaco Tribune esplora le abitudini e le strategie dei leader più influenti. L’obiettivo? Scoprire come contribuiscono al successo delle loro aziende giorno dopo giorno.
Una guida strutturata
Francesco Grosoli dorme poco e inizia le sue giornate molto presto, seguendo una routine organizzata al minuto. Tra attività fisica e preparazione strategica, ogni mattina costruisce le basi per una giornata produttiva.
La sua agenda ruota attorno ai comitati esecutivi, del credito e dei rischi. “Appuntamenti fondamentali che però”, sottolinea, “non devono far perdere di vista ciò che conta davvero: il contatto diretto con collaboratori e clienti”. Rifiutando una gestione puramente amministrativa, privilegia un approccio più diretto: “Se ci si allontana troppo dal cliente finale, si perde di vista ciò che genera valore. Il legame umano, nel nostro lavoro, è essenziale”.
Una visione internazionale, con radici locali
CMB Monaco opera in un contesto davvero unico. “A Monaco si concentra un’alta densità di competenze, talenti e intelligenze. Ma per restare un passo avanti, bisogna saper captare anche i segnali più deboli che arrivano dal mondo”.
Affascinato dall’eccellenza del servizio nel Medio Oriente, Grosoli vi si reca spesso, anche con la famiglia, per osservare da vicino altri modelli di relazione e accoglienza. “L’hotellerie di prestigio e l’industria del lusso sono grandi fonti d’ispirazione. Il private banking deve essere all’altezza degli stessi standard.»

L’arte della delega e del saper scegliere
Convinto che la crescita di un’organizzazione passi dalla responsabilizzazione delle persone, per Grosoli è molto importante saper delegare: “Delegare significa fidarsi, anche se a volte implica lasciar spazio a possibili errori”.
Saper dire no è altrettanto essenziale: “Rifiutare ciò che non è allineato alla nostra visione a lungo termine è questione di chiarezza strategica”.
Anche i pranzi di lavoro sono cambiati: “Oggi preferisco organizzarli nei nostri uffici, con il nostro chef. È più riservato, più efficiente, visto che non si perde tempo negli spostamenti, e permette di offrire ai clienti un’esperienza che risponde pienamente alle loro aspettative”.
Questo lavoro richiede un impegno totale
Un perfezionismo che punta all’efficienza
Il suo è un percorso di miglioramento continuo, alimentato dal confronto con i clienti, dalla tecnologia e dal coaching. Ogni mese, infatti, lavora con un coach specializzato nel settore bancario, per mettere in discussione le proprie abitudini e uscire dalla zona di comfort.
Il libro che l’ha colpito di più recentemente? 10x è più facile di 2x, incentrato sul valore della definizione delle priorità: “Mi ha spinto a chiedermi: quali sono il 20% delle azioni che producono l’80% dei risultati?”
Tra gli strumenti digitali, privilegia Microsoft Teams abbinato a Copilot, e sperimenta nuove soluzioni come Perplexity, un’alternativa semplice a ChatGPT.
Nulla è mai definitivo
Formare i leader di domani
A chi aspira a ruoli dirigenziali, Grosoli lancia un messaggio chiaro: “Serve passione. Questo lavoro richiede un impegno totale”.
E valorizza anche lo spirito di iniziativa: “Chi fa la differenza è chi propone, agisce, si rende indispensabile”.
Costruire un’istituzione solida
Se non avesse lavorato nella finanza, Francesco Grosoli sarebbe stato un costruttore: “Mi piace creare, trasformare, dare forma a qualcosa di stabile e ben strutturato”.
Un’attitudine che si riflette nella sua idea di banca: “Oggi sto costruendo un’istituzione. Ogni decisione che prendiamo deve contribuire a modellare la banca di domani. Nulla è mai definitivo. Un’impresa è un cantiere in continua evoluzione. Bisogna saper prevedere, adattarsi e andare avanti”.