Monaco e la “lista nera” europea: Pierre-André Chiappori attacca il “giornalismo estremista”

Il Ministro delle Finanze e dell’Economia, Pierre-André Chiappori, ha respinto con forza le voci secondo cui Monaco rischierebbe di finire su una presunta “lista nera” europea, definendo queste accuse “surreali” e puntando il dito contro un articolo “scritto con un tono assolutamente estremista”.
Parlando ai membri dell’Association Monégasque des Activités Financières (AMAF), Chiappori ha preso direttamente di mira l’articolo che ha dato origine alla polemica: “A seguito della pubblicazione di un articolo di un giornale specialistico scritto con un tono assolutamente estremista, che non so se attribuire all’incompetenza o alla volontà di nuocere”, ha dichiarato senza mezzi termini.
Il ministro ha criticato in particolare l’uso dell’espressione “lista nera”, giudicandola “del tutto fuorviante”. A suo avviso, si tratta di una “confusione con la lista nera dei paesi non conformi dal punto di vista fiscale”, un meccanismo che “ovviamente non ha nulla a che vedere con il GAFI”.
Un processo “quasi automatico”
Chiappori ha voluto chiarire il vero meccanismo dietro questa possibile iscrizione: “La lista europea viene aggiornata regolarmente e quasi in automatico, in base all’evoluzione della cosiddetta lista grigia, ovvero quella dei paesi sottoposti a monitoraggio rafforzato da parte del GAFI”.
Ha poi sottolineato che “l’eventuale decisione da parte dell’Unione Europea sarebbe semplicemente la conseguenza automatica di una decisione del GAFI”, aggiungendo che “tutti i paesi inseriti nella lista grigia del GAFI vengono automaticamente inseriti anche in quella europea, ad eccezione ovviamente degli Stati membri dell’Unione”.
Una reazione netta contro il “cattivo giornalismo”
Ciò che ha colpito maggiormente Pierre-André Chiappori non è stato tanto l’articolo in sé, che ha definito “un esempio di cattivo giornalismo”, caratterizzato da “scarsa qualità dell’informazione unita alla ricerca del sensazionalismo”, quanto la sua ripresa da parte di testate giornalistiche autorevoli.
“Mi ha stupito di più il fatto che giornali di qualità, come Les Échos, abbiano ripreso questa espressione di lista nera, che è del tutto inesatta”, ha commentato.
Monaco nella lista grigia: è tempo di un piano d’azione e di rassicurazione
Fiducia per il futuro
Nonostante la bufera mediatica, il Ministro delle Finanze e dell’Economia si è detto ottimista sull’evoluzione della situazione di Monaco: “Speriamo che l’eventuale uscita dalla lista europea, se dovessimo entrarvi, avvenga con la stessa automaticità”, ha concluso, ricordando che il Principato ha ottenuto valutazioni favorevoli, in particolare da parte dell’OCSE, che considera Monaco “come uno degli alunni modello”.
Una presa di posizione che arriva a pochi giorni dalla visita di Stato di Emmanuel Macron, in un momento in cui Monaco è impegnata a dimostrare i propri progressi nella lotta contro il riciclaggio.