Da Bacon a Cocteau, passando per Botero: chi sono gli artisti che hanno vissuto a Monaco

Da decenni Monaco accoglie artisti di fama internazionale. Il Principato offre infatti un ambiente favorevole alla creazione artistica grazie alla presenza di istituzioni culturali di rilievo e alla qualità della vita, che attira le personalità in cerca di tranquillità.
Questa reputazione si è costruita nel tempo. A partire dal XIX secolo, Monaco ha iniziato a sviluppare una politica culturale ambiziosa. A partire dal 1909 l’Opéra de Monte-Carlo ospita i Balletti russi di Diaghilev, una compagnia di danza rivoluzionaria trasformativa per il Principato. È in questo contesto che Nijinsky coreografa L’après-midi d’un faune e Le sacre du Printemps, mentre sua sorella Nijinska porta in scena il Boléro di Ravel nel 1928. George Balanchine collabora con Stravinsky per la realizzazione di diverse creazioni. Le collaborazioni artistiche si moltiplicano. Per Le Train Bleu, presentato nel 1924, Nijikska lavora insieme a Jean Cocteau, Coco Chanel e Pablo Picasso, che crea un sipario. Questi incontri artistici fanno di Monaco un crocevia creativo unico in Europa, che attira rapidamente varie personalità.

Claude Monet dipinge diverse viste della baia monegasca, sedotto dalle particolari caratteristiche della luce. Successivamente, Francis Bacon si stabilisce presso l’Hôtel de Ré, poi al Balmoral dove soggiorna tra il 1946 e il 1950. L’aria di mare calma la sua asma cronica, ed è qui che realizza il suo primo Papa, ispirandosi al ritratto di papa Innocenzo X realizzato da Diego Velásquez. Sempre a Monaco inizia a esplorare la forma umana, aspetto caratteristico dei suoi lavori.
Le figure emblematiche del XX secolo

Jean Cocteau comincia a frequentare Monaco negli anni ’10 del Novecento. Crea manifesti per i balletti locali prima di stabilirsi presso Villa Santo Sospir, vicino a Saint-Jean-Cap-Ferrat. L’artista decora la casa con i suoi caratteristici affreschi nell’arco di vari soggiorni che talvolta durano anche diversi mesi. A Monaco l’artista assiste al matrimonio tra il Principe Ranieri III e Grace Kelly.

Anche Kees Van Dongen, maestro del fauvismo, frequenta la Costa Azzurra ed espone in modo regolare le sue tele ricche di colore. I suoi ritratti dell’alta società monegasca sono testimonianze di quest’epoca di fasti.
Joséphine Baker vive a Monaco una seconda carriera. Dopo il fallimento del 1969, grazie alla Principessa Grace ritorna in scena durante una serata di gala per la Croce Rossa monegasca. La Famiglia Principesca l’aiuta a rilanciare la sua carriera e offre una sistemazione a vita all’artista e ai suoi dodici figli adottivi. Il suo ritorno trionfale del 1975, in occasione dell’inaugurazione dello Sporting d’Été, segna una nuova stagione artistica per Baker.
L’argentino-italiana Leonor Fini si rifugia a Monte Carlo durante la Seconda guerra mondiale. I suoi ritratti onirici e le sue “belle addormentate” nascono in questo periodo di esilio, lontano dai tumulti parigini.
Gabrielle “Coco” Chanel diventa mecenate dei Balletti russi negli anni ’20 del Novecento. Frequenta spesso le serata mondane della Costa Azzurra e intreccia amicizie durature con Cocteau e Dalí.
Anthony Burgess, giornalista e compositore, vive per lunghi anni al 44 di rue Grimaldi. Lì compone musica e redige diverse opere, fra cui Gli strumenti delle tenebre.
Nel 1926 Marcel Pagnol crea l’opera teatrale Jazz. Eletto all’Académie française nel 1946, fa parte della giuria per il premio letterario fondato dal Principe Ranieri III nel 1951.
Un richiamo che dura nel tempo

La tradizione di accoglienza artistica prosegue ancora oggi. Maxim Vengerov, violinista di fama mondiale, risiede nel Principato con la sua famiglia da diversi anni. Nato nel 1974 a Novossibirsk, si è esibito con le orchestre più prestigiose, ottenendo riconoscimenti internazionali.
Ruggero Raimondi, basso-baritono noto per il suo Don Giovanni nella sceneggiatura di Joseph Losey, è diventato monegasco sotto il regno del Principe Alberto II.
Anche la musica contemporanea trova ampio spazio nel Principato. Bono trova in Monaco una fonte di ispirazione per le sue canzoni e ne apprezza i luoghi emblematici carichi di storia. Un altro grande nome residente nel Principato è quello di Shirley Bassey, icona della canzone e interprete di diverse colonne sonore di James Bond.
Fernando Botero aveva stabilito la sua residenza e il suo atelier a Monaco. Lo scultore e pittore colombiano si è spento il 15 settembre 2023 presso la sua casa monegasca, all’età di 91 anni. Membro del consiglio artistico della Fondation Prince Pierre dal 1994, nel 2005 è diventato membro onorario. Le sue opere arricchiscono regolarmente le gallerie durante la Monaco Art Week.

Jean-Michel Folon ha scelto Monaco come sua ultima dimora. Il suo atelier-museo, in Quai Antoine I sul Port Hercule, è oggi aperto al pubblico. Questo artista poliedrico ha lavorato con l’acquerello, l’incisione, la pittura e la scultura.
Fra gli artisti contemporanei che risiedono attualmente nel Principato vi è anche Belinda Bussotti, pittrice e scultrice. I suoi ritratti femminili vengono esposti regolarmente a Monaco e all’estero, da Parigi all’Italia.
La pittrice Josephine Dionisotti trae ispirazione dai colorati paesaggi monegaschi.
Ebba Balestra di Mottola, artista e pittrice svedese, vive nel Principato da dieci anni e si è specializzata nell’arte del ritratto.
Numerose istituzioni tengono viva questa memoria artistica. La Francis Bacon MB Art Foundation, unica al mondo, conserva oltre 2.500 opere in una residenza della Belle Époque. L’Académie de Musique Rainier III forma i giovani talenti. Il Grimaldi Forum ospita periodicamente esposizioni di portata internazionale. Le gallerie Bartoux e Opera Gallery organizzano spesso retrospettive di artisti residenti monegaschi.