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I dirigenti d’impresa monegaschi propongono una metro per decongestionare Monaco

© Edgar - Unsplash

Per far fronte alla saturazione dei trasporti e alle crescenti difficoltà di spostamento nel Principato, la FEDEM (Fédération des Entreprises de Monaco) ha presentato un progetto infrastrutturale di grande portata.

Durante una conferenza stampa, la FEDEM ha richiamato l’attenzione sul problema degli spostamenti quotidiani di decine di migliaia di lavoratori, reso ancora più evidente negli ultimi giorni dalle perturbazioni del traffico agli ingressi di Monaco e Cap-d’Ail.

“In dieci anni il Principato ha accolto oltre 15.000 lavoratori in più, mentre le infrastrutture di trasporto e di alloggio sono rimaste le stesse”, ha spiegato il presidente della FEDEM Philippe Ortelli. Solo a Nizza risiedono più di 17.000 persone che ogni giorno raggiungono Monaco per lavoro: è la più grande concentrazione di salariati monegaschi fuori dal Principato. Dal 2017, l’IMSEE ha registrato 5.000 dipendenti nizzardi in più (vedi riquadro).

Prezzi immobiliari alle stelle

Per le imprese, il luogo di residenza dei dipendenti è diventato un tema cruciale. “Oggi il prezzo minimo al metro quadro a Beausoleil è di 6.000 euro. In 25 anni le cifre si sono moltiplicate per sei, costringendo i lavoratori a vivere sempre più lontano dal posto di lavoro”, ha sottolineato Ortelli illustrando l’esplosione dei costi nei comuni limitrofi.

Il fenomeno si spiega con una dinamica economica: “Quando c’è molta domanda e poca offerta i prezzi aumentano” prosegue il presidente della FEDEM. “Questa situazione costringe gli impiegati a tragitti sempre più lunghi e tediosi.”

Proiezione del percorso della metro immaginato dalla FEDEM
Proiezione del percorso della metro immaginato dalla FEDEM

Una metropolitana Nizza–Monaco–Ventimiglia

Per affrontare la sfida, la FEDEM propone la creazione di una linea di metropolitana elettrica automatica, dall’aeroporto di Nizza fino a Ventimiglia passando per Monaco. L’idea era già stata lanciata nel 2020, durante la crisi sanitaria: oggi il progetto, stimato in circa 4 miliardi di euro, consentirebbe di ridurre drasticamente i tempi di percorrenza. “Il tragitto da Nizza Est a Fontvieille passerebbe da un’ora e un quarto in auto a soli 12 minuti. L’aeroporto di Nizza sarebbe a 23 minuti, con una velocità media di 60 km/h: non altissima”, ha precisato Ortelli.

Il percorso prevede diverse fermate strategiche: l’aeroporto di Nizza, l’Allianz Riviera, Nizza Nord (collegata al tram), il quartiere Pasteur, La Brasca, quindi Monaco con più stazioni (Fontvieille, porto, ufficio del turismo, piazza des Moulins), per poi proseguire verso Carnolès e Ventimiglia. Gli studi preliminari sono stati condotti con esperti e geologi. Il progetto prevede la realizzazione di un tunnel a oltre 50 metri di profondità per evitare espropri e ridurre i tempi burocratici. La FEDEM sottolinea inoltre l’importanza della dimensione transfrontaliera, che richiede la cooperazione tra Francia, Italia e Monaco.

Philippe Ortelli accanto a Fabien Deplanche © Benjamin Godart – Monaco Tribune

Un’offerta complementare

L’urgenza del progetto si spiega con le proiezioni demografiche: “Per garantire la stabilità del nostro modello economico attuale, dobbiamo puntare a 100.000 lavoratori entro il 2060. Ma la situazione è già critica, serve agire subito”, ha ribadito Fabien Deplanche, presidente della Chambre Patronale du Bâtiment.

Oltre alla dimensione sociale ed economica, il progetto avrebbe anche un impatto ecologico rilevante: “Gli ingorghi comportano il consumo di un litro di carburante in più per veicolo ogni giorno, ovvero decine di migliaia di tonnellate di CO₂ in più ogni anno”, ha sottolineato Ortelli.

Il vice-presidente della FEDEM, Henri Leizé, ha ricordato che la metropolitana “allevierebbe la congestione sugli altri mezzi di trasporto e offrirebbe una soluzione permanente per le aziende che non possono, ad esempio, considerare il telelavoro come soluzione palliativa”. Per i settori come edilizia, ristorazione e ospitalità, tre attività importanti del Principato, lo smart working non è infatti una soluzione percorribile.

La FEDEM invita ora a un vero “atto di coraggio politico” per portare il progetto davanti allo Stato francese e italiano. “Monaco ha saputo realizzare opere straordinarie in tempi record. Sostenere oggi questo progetto di metropolitana potrebbe avere lo stesso valore storico dell’arrivo del treno nel 1870”, ha affermato Ortelli, facendo un parallelismo con le grandi opere del passato.

Il calendario rimane ambizioso: dai 5 ai 10 anni di lavori, secondo le prime stime della FEDEM, a condizione che gli accordi politici necessari vengano trovati in tempi rapidi.