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Intervista

Allattamento al seno: sfatare i miti per accompagnare al meglio le neomamme

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Brigitte Fino con Mariasole Artioli, una partecipante al workshop organizzato giovedì 16 ottobre © Monaco Tribune

In occasione della Settimana mondiale dell’allattamento al seno, la rete Entreparents ha organizzato un incontro per informare e sostenere i genitori di fronte ai numerosi preconcetti che ancora circolano su questa pratica naturale.

Tra natura e apprendimento

“L’allattamento è naturale, certo, perché il corpo della donna è in grado di portare avanti una gravidanza, partorire e nutrire il bambino”, spiega Brigitte Fino, ostetrica in pensione e consulente in allattamento certificata IBCLC (International Board Certified Lactation Consultant). “Eppure, anche se è naturale, le mamme a volte hanno bisogno di un piccolo aiuto per portare avanti il loro progetto di allattamento”.

Questa discrepanza tra capacità biologica e pratica reale è il cuore del problema. Da quindici anni, Brigitte Fino conduce incontri per accompagnare i genitori in questa avventura che, nonostante il suo carattere fisiologico, resta segnata da ostacoli culturali e sociali.

Il latte materno sarà sempre meglio del latte artificiale

I falsi miti più diffusi

Tra i pregiudizi più radicati, il primo è quello del “latte non abbastanza nutriente”. “Sono credenze popolari purtroppo tramandate dalla società”, lamenta la consulente. “Il latte materno sarà sempre migliore di quello artificiale. È sempre nutriente e perfettamente adatto al momento in cui il bambino lo richiede”.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda infatti l’allattamento esclusivo per i primi sei mesi, proseguendo poi fino ai due anni affiancato da un’alimentazione complementare. Contrariamente a quanto si crede, il latte materno mantiene le sue proprietà nutritive ben oltre i sei mesi.

Un altro mito duro a morire riguarda l’idea che l’allattamento rovini il seno. “Sono l’età e la gravidanza a modificare il corpo, non l’allattamento”, chiarisce Brigitte Fino con un sorriso complice.

Una scelta spesso sotto pressione

Le madri si ritrovano spesso tra due fuochi. “Che allattino o meno, verranno comunque giudicate. Se allattano, si sentiranno dire che il bambino è sempre in braccio o sempre al seno. Se non lo fanno, si sentiranno dire: ‘Ma nemmeno hai provato ad allattare?'”, osserva l’ostetrica.

Johanna Damar, organizzatrice dell’evento per Entreparents, sottolinea l’importanza di questo tipo di iniziative: “Sostenere l’allattamento non significa solo promuovere una pratica, ma anche preservare un legame, tutelare la salute di madri e bambini, valorizzare la libertà di scelta e incoraggiare una società più inclusiva”.

Differenze culturali marcate

A Monaco, la diversità culturale mette particolarmente in luce queste tematiche. “La differenza qui è che abbiamo molte persone straniere, quindi più culture a confronto”, nota Brigitte Fino. I tassi di allattamento variano molto: circa il 95% nei paesi scandinavi, contro appena l’80% in Francia e a Monaco.

Secondo la specialista, si tratta di una differenza puramente culturale che mostra quanto il contesto sociale influenzi la riuscita dell’allattamento. “Non viviamo in una cultura dell’allattamento”, afferma, ricordando le difficoltà che molte madri incontrano quando desiderano allattare in pubblico.

Il legame di attaccamento, un beneficio sottovalutato

Oltre ai benefici fisici ben documentati, come la riduzione del rischio di infezioni per il neonato e di tumori per la madre, Brigitte Fino insiste su un aspetto spesso trascurato: “la grande qualità del legame di attaccamento” che si crea tra madre e figlio. “La vicinanza che si crea con la madre nell’allattamento dà al bambino un maggiore senso di sicurezza di base”, spiega, sottolineando questo aspetto fondamentale.

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Allattamento e lavoro

Il rientro al lavoro non deve più essere un ostacolo. “Oggi è sempre più facile continuare ad allattare anche dopo essere tornate al lavoro”, si rallegra Brigitte Fino. I tiralatte permettono alle madri di mantenere la produzione di latte e conciliare vita professionale e maternità. Le donne hanno inoltre il diritto di usare questi dispositivi sul posto di lavoro, un progresso significativo.

Un accompagnamento gratuito e accessibile

Gli incontri proposti da Entreparents si svolgono con una formula “a porte aperte”, che consente ai genitori di partecipare e porre le proprie domande liberamente. Queste sessioni gratuite sono destinate alle famiglie di Monaco e dintorni. Brigitte Fino tiene dei laboratori mensili presso la Maison des Associations, oltre a eventi specifici organizzati dal Comune di Monaco, tra cui uno annuale in occasione della Settimana mondiale dell’allattamento al seno.

Gli incontri prevedono dimostrazioni pratiche (posizioni di allattamento, portage, massaggi), strumenti di supporto e soprattutto spazi di scambio tra genitori. “Questo formato permette loro di entrare e uscire liberamente, non è come una lezione con un inizio e una fine”, precisa la consulente.

Più parliamo di allattamento, meglio è

Il ruolo cruciale del partner

Il partner gioca un ruolo determinante. “Il padre è il protettore del progetto di allattamento della sua compagna”, afferma la consulente, sottolineando quanto questo sostegno sia essenziale di fronte a commenti o consigli non richiesti.

Verso un’evoluzione delle mentalità

Nonostante gli ostacoli, Brigitte Fino nota un’evoluzione positiva: “Credo che si stia prendendo coscienza del fatto che il latte materno è un latte umano per un bambino umano e che soddisfa completamente le sue necessità”. Sempre più coppie sono consapevoli del legame tra alimentazione e salute lungo tutto l’arco della vita.

“Più parliamo di allattamento, meglio è”, conclude Brigitte Fino. “I genitori devono avere a disposizione tutte le risorse possibili, essere circondati da persone competenti e soprattutto superare i pregiudizi, che sono spesso i peggiori nemici dell’allattamento”.