Principi di Monaco
I Grimaldi: principi di Monaco da 700 anni
Da Francesco Grimaldi, primo Sovrano di Monaco, al Principe Alberto II, la lunga storia del Principato e della sua famiglia principesca non è stata priva di intoppi.
Dal XIX secolo, i casinò e i palazzi di Monaco attirano l’élite della società del Secondo Impero e della Belle époque. La rocca a strapiombo sul Mediterraneo come una terrazza sul mare, il palazzo famoso in tutto il mondo e la famiglia sovrana habitué delle copertine delle riviste, trasformano Monte-Carlo e la Costa Azzurra nel simbolo dello sfarzo e dell’eleganza. E quello che lascia ancora più stupiti è che Monaco è il secondo Stato più piccolo del mondo, dopo il Vaticano, e la sua superficie di 2 km2 è inferiore a quella di Central Park, a New York.
Incastonato sulla rocca, il palazzo rappresenta il cuore e l’anima del Principato. Dietro le mura dell’edificio, protetta giorno e notte dai carabinieri del principe, vive la famiglia sovrana i cui membri regnano su Monaco da più di 700 anni, prima come feudatari, poi, a partire dal XVII secolo, come principi sovrani. Una longevità mai vista in Europa.
Una famiglia originaria di Genova
Il primo capitolo della saga famigliare comincia alla fine del XIII secolo con un corsaro travestito da monaco francescano: Francesco Grimaldi, detto Malizia, ovvero l’astuto. Di origini italiane, i Grimaldi erano una delle famiglie più potenti di Genova, grazie ad alcune spedizioni marittime di rilievo sul Mediterraneo e il mar Nero. A Genova, sono a capo della fazione politica dei Guelfi, che sosteneva gli interessi del Papa e si opponeva ai Ghibellini, che invece appoggiavano il Sacro romano impero germanico. Ma è proprio in questo periodo storico, alla fine del XIII secolo, che subiscono una sconfitta. Cacciati da Genova, tentano di conquistare territori meno ostili. Nel gennaio del 1297, i Guelfi, guidati da Francesco Grimaldi, conquistano quella che allora era una semplice roccaforte genovese.
Da questo momento, la storia della famiglia Grimaldi e quella di Monaco si intrecciano indissolubilmente. Negli anni che seguono questo evento unico, i Grimaldi perderanno la conquista del territorio per poi riacquisirla sotto la guida di Carlo Grimaldi che, nel 1342, prenderà il titolo di “sovrano di Monaco”. Carlo acquisirà anche i feudi vicini di Mentone e Roccabruna.
I primi signori di Monaco si adoperano per consolidare la loro posizione. Avendo timore di un attacco da parte di Genova, che non ha rinunciato a riconquistare i suoi territori, si pongono sotto la protezione del re di Francia e dei conti della Provenza, firmando anche un’alleanza con la Corona francese: Lamberto Grimaldi, signore di Monaco dal 1458 al 1494, sarà Consigliere e Ciambellano del re Carlo VIII. Sotto il regno di Francesco I di Francia, la fortezza passa sotto la protezione della Spagna e di Carlo V d’Asburgo.
Qualche anno prima, nel 1454, Giovanni I stabilisce le regole di successione nel Casato di Monaco: secondo il principio della primogenitura, con preferenza per i figli maschi. In caso di assenza di figli maschi, come accadrà per ben due volte nel corso della storia, può essere nominata una donna, a condizione che i suoi discendenti prendano il nome e lo stemma dei Grimaldi. Uno stemma che rappresenta due monaci con in mano una spada attorno a uno scudo a scacchi bianco e rosso. Un omaggio all’astuto fondatore della dinastia…
Lo sapevate? La figlia del Principe Antonio I, Luisa Ippolita, era la sola erede al trono. Per prolungare la dinastia dei Grimaldi, la Principessa Luisa Ippolita poteva sposarsi a una sola condizione: il futuro sposo avrebbe dovuto abbandonare il suo nome e adottare lo stemma della famiglia principesca. Jacques Goyon Conte di Matignon, un nobile normanno, accettò questa condizione. Alla morte di Antonio I, la Principessa Luisa Ippolita e suo marito regneranno insieme sul Principato. Dopo la morte prematura della principessa, appena undici mesi dopo l’ascesa al trono, suo marito diventò il Principe Giacomo I di Monaco.
Onorato II prende il titolo di “Principe di Monaco”
Dopo la parentesi spagnola, che dura fino al 1641, il trattato di Péronne riporta definitivamente il Principato sotto la protezione francese. Signore brillante, Onorato II ottiene dal re Luigi XIII il ducato di Valentinois, il marchesato di Baux e la signoria di Saint-Rémy de Provence. Ma soprattutto, è il primo Grimaldi a prendere il titolo ufficiale di “Principe di Monaco”. Cresciuto tra gli sfarzi e l’eleganza della corte di Milano, il Principe trasformerà l’antica fortezza monegasca in un palazzo all’italiana che fosse all’altezza del suo rango.
Inizia un periodo fiorente per il Principato, che si arricchisce grazie al commercio marittimo e agli introiti provenienti dai suoi territori: si cominciano così a intravedere i primi segni di prosperità. Il nipote di Onorato II, Luigi I, nel dicembre 1678 stipula lo stato giuridico del Principato, conosciuto anche come “Code Louis”. Fu un Principe saggio, che impose il pagamento di una tassa alle navi mercantili che navigavano al largo di Monaco.
Dopo la Rivoluzione francese, il Principato viene riannesso alla Francia con il nome di “Fort Hercule”. Sono tempi duri per i Grimaldi, che vengono espropriati dei propri beni. Molti di loro finiscono persino sul patibolo. Questa brutta parentesi, però, non è destinata a durare a lungo e, dopo la restaurazione, i Grimaldi recuperano i loro titoli e i loro territori. Ciononostante, ora che si trova sotto la protezione del Re di Sardegna, la Rocca vivrà un periodo di torpore politico e finanziario, con la famiglia principesca che tira avanti a stenti a Parigi. Sarà l’imperatore Napoleone III che, dopo l’acquisizione francese della contea di Nizza, concederà l’indipendenza al Principato, che perderà le città di Mentone e Roccabruna, riannesse alla Francia per plebiscito. In compenso, il Principato riceverà quattro milioni dallo Stato francese. È il momento giusto per Monaco di costruire la sua reputazione.
Un nuovo inizio
Contrariamente a quanto potesse sembrare, il trattato franco-monegasco del 1861 segna un nuovo inizio per il Principato e la famiglia Grimaldi. Totalmente indipendente per la prima volta nella storia, il paese prende il volo. Carlo III convince François Blanc, un imprenditore di successo della Provenza, a prendere in mano le sorti del Principato. Nascono così la Société des Bains de Mer e il casinò di Monte-Carlo, e cono loro il mercato particolarmente remunerativo del gioco d’azzardo, vietato nei paesi vicini, e su cui si basa la reputazione odierna della Rocca. Gli stabilimenti di lusso sorgono uno dopo l’altro, soprattutto sull’altopiano di Spélugues, che prenderà il nome di Monte-Carlo in onore al sovrano. Carlo III, particolarmente dedito alla creazione di nuovi edifici, commissiona all’architetto Charles Garnier la costruzione di un teatro dell’opera che fosse più bello di quello di Parigi!
Il figlio, Alberto I, viene soprannominato “il principe esploratore” o “il principe erudito”. Non per niente, il suo regno sarà segnato dall’istituzione del Museo di Antropologia e della Preistoria di Monaco nel 1902, dell’Istituto oceanografico di Parigi nel 1906 e del famosissimo Museo oceanografico di Monaco nel 1910. Abile scienziato, dedicherà la sua vita allo studio degli oceani e alla loro esplorazione. Dopo una rivolta dei monegaschi, firma la prima Costituzione del paese.
Il suo successore, il Principe Luigi II non sarà da meno. Soprannominato “il principe soldato” (si è arruolato nell’esercito francese all’inizio della Prima Guerra Mondiale) è famoso per aver fatto aderire il Principato all’Organizzazione mondiale della sanità.
Ranieri III dà un nuovo volto al Principato
Salito al trono nel 1949, Ranieri III eredita un paese in piena espansione. Sotto il suo regno, il Principato cambierà completamente assumendo l’aspetto che ha oggi. Tra le sue iniziative ricordiamo la diversificazione delle attività iniziate dai suoi predecessori, lo sviluppo del turismo con l’espansione del territorio sul mare, la nuova Costituzione e l’ingresso del Principato nell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e nel Consiglio d’Europa. Nonostante l’aspetto austero, Ranieri ha reso il piccolo Principato monegasco la capitale mondiale dell’eleganza, grazie al suo matrimonio con l’attrice americana famosa in tutto il mondo, Grace Kelly.
Il “Matrimonio del secolo”
Il 19 aprile del 1956, il Principe Ranieri III sposa Grace Kelly, un’attrice americana di 27 anni all’apice della sua carriera. Trasmesso in diretta, l’evento è seguito da quasi 30 milioni di telespettatori, senza contare i 100.000 visitatori arrivati nel Principato durante la settimana dei festeggiamenti e i 1.800 giornalisti inviati sul posto, per cui sono state installate 40 cabine telefoniche. Tutta questa attenzione mediatica ha puntato i riflettori sul Principato, che ha sfruttato l’occasione per trasmettere un’immagine di eleganza e rilanciare il turismo.
Anche la Principessa Grace si impegnerà duramente per la crescita del Principato. Dopo aver rinunciato alla carriera di attrice, non ha intenzione di essere una semplice comparsa a fianco del marito. Madrina dell’AS Monaco, la Principessa Grace progetta una nuova maglia che si sposi meglio con l’identità monegasca. Lo stesso anno, come fosse un segno del destino, la squadra di calcio vince la Coppa di Francia. Nel 1963, la Principessa sarà il volto di Monaco in uno spot pubblicitario destinato alla clientela americana e fonderà l’Associazione mondiale degli amici dell’infanzia (AMADE). Nel 1964, istituisce la Fondazione Principessa Grace di Monaco, un ente benefico internazionale, e infine diventa la presidentessa della Croce Rossa monegasca, e lo resterà fino alla sua morte.
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Monaco e l’attenzione per l’ambiente
Il 6 aprile 2005 il trono passa ad Alberto II, 14° principe di Monaco, che segue le orme del padre. Attento alla crescita del Principato, punta tutto sul turismo, l’industria e l’immobiliare, ma con un’attenzione particolare sulla questione ambientale, a cui sembra essere molto legato.
Acceso difensore dell’ambiente, nel 2006 crea la Fondazione Principe Alberto II di Monaco, che si impegna per salvaguardare la natura e promuovere uno sviluppo sostenibile su scala mondiale. La Fondazione, attiva in tutto il mondo, si concentra su tre aree in particolare: il bacino mediterraneo, le regioni polari e i paesi meno sviluppati, ovvero i luoghi più colpiti dal cambiamento climatico.
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Precursore nel campo dell’ecologia, il Principe ha anche un altro obiettivo, quello di rendere il Principato un laboratorio di idee e di innovazioni tecnologiche. Dal suo matrimonio con Charlène Wittstock, una nuotatrice sudafricana, nasceranno, il 10 dicembre 2014, due gemelli, la principessa Gabriella e il principe ereditario Jacques, i nuovi eredi della dinastia Grimaldi.