Pubblicità »
Profilo

Anna Chromý: artista ed eterna perfezionista dal cuore grande

Anna Chromy
Anna Chromy

Pittrice, scultrice e disegnatrice, Anna Chromý si è spenta il 18 settembre scorso all’età di 81 anni. Due care amiche hanno accettato di rilasciare un’intervista, parlando di Anna come artista, ma anche come donna.

Pubblicità

“Dolce”, “gentile”, “umile”, “discreta”, “generosa”, “talentuosa”… Quando parlano della loro amica, Odile Thomas e Margie Lombard non possono che tesserne le lodi. Perché oltre all’impronta che l’artista ha lasciato a Monaco, è soprattutto delle sue qualità umane che le due donne conservano il ricordo.

L’arte di risvegliare le coscienze

“Siamo subito andate d’accordo”, racconta Margie, direttrice di un istituto di bellezza a Monaco, dopo 33 anni di amicizia. “Era una persona incredibilmente umana, gentile… Tutto quello che faceva, lo faceva con il cuore”.

Per Odile, presidentessa dell’associazione ACMÉ (Association Culturelle Méditerranéenne), è molto difficile parlare di Anna al passato. “Per me, lei continua a vivere. È una donna di una profonda bontà e generosità. Risplende, ha sempre il sorriso, è sempre elegante: non l’ho mai vista scompigliata o trascurata”.

Anna Chromy
To be or not to be – © Anna Chromý

È il loro amore comune per l’arte che ha fatto nascere un’amicizia ventennale. Odile, organista di formazione, incontrava regolarmente Anna all’opera o ai concerti. “Ama l’arte e, soprattutto, ama trasmettere la sua passione per l’arte. Adora Mozart, ha anche realizzato delle sculture in bronzo dei personaggi principali del Don Giovanni”.

L’arte ha sempre fatto parte della vita di Anna Chromý, fin dall’infanzia. Nata in Cecoslovacchia e figlia di un musicista, grazie al sostegno del marito è riuscita ad abbandonare il suo lavoro da segretaria. In un primo periodo, dopo una formazione alla Scuola delle belle arti di Parigi, ha sperimentato con la pittura. Creava dipinti incredibilmente contemporanei e avanguardisti, dai colori scintillanti, che hanno fatto dell’artista la musa del celebre pittore Salvador Dalì.

“Portava dentro di se tanta sofferenza, tanta tristezza. Questi quadri l’hanno aiutata a superare le difficoltà della vita”, racconta Margie. Grazie alla sua capacità di riprodurre i corpi umani senza un modello, Anna Chromý ha esplorato diverse tematiche, spesso d’avanguardia. Già negli anni ’70, infatti, affrontava problematiche legate al clima e all’ambiente.

“Voleva svegliare le coscienze, in generale”. La coscienza. Una tematica che l’ha guidata fino al compimento della sua opera più famosa: Il Mantello. Un immenso blocco di marmo di diverse tonnellate, che Anna Chromý ha perfezionato e levigato fino a fargli assumere le pieghe fluide di un vero mantello.

Anna Chromy
The Cloak, esposto ai Jardins de Saint-Martin a Monaco – © Anna Chromý

LEGGI ANCHE: Due chiacchiere con Jenk, l’artista delle caramelle giganti

Superare le difficoltà

“È una perfezionista e un’amante del Bello”, spiega Odile. “Ha fatto del marmo una pietra pura. Ha aspettato cinque anni prima di trovare il Marmo perfetto per realizzare questa scultura. Non accetta compromessi”.

Traendo ispirazione da Raffaello e da Michelangelo, Anna Chromý si è dedicata alla scultura dopo un incidente che le impediva di dipingere. Alcune sue opere, che troviamo sul suo sito internet, sono persino arrivate a Monaco, in particolare nel Palazzo del Principe, allo Yacht Club e nei Jardins de Saint-Martin.

“È molto apprezzata dal Principe Alberto II” racconta Odile. Un affetto reciproco, secondo Margie. “Anna stimava molto il Principe, ma adorava anche il mare, la calma e la sicurezza di Monaco”. Ragioni sufficienti per convincere l’artista a trasferirsi a Roquebrune-Cap-Martin. È l’occasione per mettersi alla prova con la cromotologia (una tecnica artistica basata sullo studio dei colori) e con il disegno.

Le sue opere hanno fatto il giro del mondo. Dalla Cina al Giappone, passando per Hong-Kong, gli Stati Uniti, l’Austria, la Spagna e l’Italia, la sua arte ha raggiunto un vasto pubblico. “È senza dubbio l’artista europea più conosciuta in Cina”, afferma Odile. “E nonostante ciò, è rimasta molto umile, molto discreta”, aggiunge Margie.

La memoria di Anna Chromý continua a vivere

Le due donne stanno lottando per realizzare le ultime volontà di Anna Chromý: far installare la scultura del Mantello della Coscienza nel Vaticano. “Era molto credente e mi batterò per realizzare la sua ultima volontà”, promette Margie.

“Era una persona davvero pura”, continua Margie. “È una grande perdita artistica e umana”. “Mancherà a tanta gente”, conferma Odile. Il 22 novembre, quest’ultima ha organizzato un ultimo omaggio nella chiesa del Sacré-Cœur a Monaco, con la sua associazione ACMÉ. Il tenore Franck Asparte si è esibito in un repertorio di arie sacre e di canti d’opera, accompagnati dall’organo di Jean-Christophe Aurnague, compositore e organista residente al Sacré-Cœur.

“È stato un omaggio straordinario”, afferma emozionata Margie. All’evento, hanno partecipato persone che non hanno esitato a viaggiare da Zurigo, Parigi o Vienna per omaggiare un’ultima volta la memoria di Anna Chromý. Una donna che, come si intende dalle parole di Odile Thomas, “credeva profondamente nella bellezza, nella bontà e nella verità”.

LEGGI ANCHE: Due chiacchiere con Jean-Paul Bascoul, cacciatore di storie e collezionista di foto