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Ian e Richard Livingstone: i nuovi residenti monegaschi che riportano il Principato al centro del gioco

fairmont monte-carlo
Ian e Richard Livingstone sono proprietari dell'Hôtel Fairmont Monte Carlo © Fairmont Monte Carlo

Multimiliardari, i due fratelli hanno costruito la loro fortuna nel settore immobiliare, acquistando immobili sottovalutati e costruendo pazientemente un impero alberghiero mondiale – anche a Monaco, dove possiedono dal 2007 il Fairmont Monte Carlo, che ha subito di recente una ristrutturazione importante.

Rinomati per la loro discrezione, Ian e Richard Livingstone sono gli ultimi britannici ad ufficializzare il loro trasferimento dal Regno Unito, proprio quando il governo laburista ha deciso di porre fine alle disposizioni fiscali che favorivano gli ultra-ricchi sul suolo inglese.

In filigrana, il recente arrivo dei due uomini d’affari mette in luce la continua attrattiva di Monaco, che oltre al suo regime fiscale, offre livelli incomparabili di sicurezza, riservatezza e qualità della vita ai più ricchi del mondo.

Quando l’esodo degli ultra-ricchi inglesi sottolinea l’attrattiva di Monaco

Monaco conta, in questa primavera, due nuovi residenti, e non due nomi qualsiasi: Ian e Richard Livingstone. Di nazionalità britannica, tra fine marzo e inizio aprile 2025 i due fratelli hanno ufficialmente fatto le valigie e lasciato Londra, che li ha visti nascere e crescere.

Direzione il Principato quindi, lontano, molto lontano dalla capitale inglese dove i due miliardari hanno pazientemente costruito un vero e proprio impero immobiliare, London & Properties, che oggi vale circa 9 miliardi di sterline.

Ma perché Monaco e perché proprio ora? I fratelli Livingstone non sono gli unici ultra-ricchi a fuggire dalla grigia Londra per il sole della Costa Azzurra, anzi, sono in buona compagnia. Da alcuni mesi, infatti, stiamo assistendo a un vero e proprio esodo, che non ha a che fare solo con il dolce vivere della Riviera.

Questa fuga dei grandi capitali del Regno Unito ha una ragione ben precisa, ovvero il cambiamento del regime fiscale, ma ha anche un volto, quello di Rachel Reeves. Nominata subito dopo la vittoria del partito laburista nel luglio 2024, la nuova cancelliere dello Scacchiere – l’equivalente, in Italia, del ministro delle Finanze – ha attuato riforme che sconvolgono lo status quo fiscale stabilito in Gran Bretagna da diversi secoli.

Determinata a colmare un “buco nero di 22 miliardi di sterline” nelle finanze pubbliche britanniche, Rachel Reeves ha in particolare revocato lo status delle persone non domiciliate: un vantaggioso sistema istituito nel 1799, che permetteva agli individui residenti nel Regno Unito, il cui domicilio permanente è considerato per ragioni fiscali al di fuori del Paese, di evitare, fino a una quindicina d’anni, l’imposta sui loro redditi e plusvalenze generati all’estero.

Secondo il cabinet New World Wealth, questa caccia agli UHNWI (“Ultra High Net Worth Individuals”) avrebbe, portato, solo per l’anno 2024, non meno di 10.000 milionari (un dato in aumento del +157%) a lasciare il Regno Unito per cieli fiscalmente più clementi.

Al primo posto tra questi, Monaco, una destinazione rinomata per la sua stabilità e il clima piacevole. “Monaco, con la sua fiscalità vantaggiosa, la sua stabilità politica e la sua eccellente qualità della vita, è diventata un’alternativa attraente”, confermava recentemente sulle nostre pagine Francesco Grosoli, il CEO della banca privata CMB Monaco.

Secondo lui, molte personalità facoltose “apprezzano Monaco (…) per i suoi vantaggi finanziari, ma anche perché sanno che la loro vita privata e i loro beni saranno protetti”.

“A Monaco”, prosegue il banchiere, “la sicurezza è sia fisica che digitale. La sua importanza non può essere sopravvalutata, soprattutto nel contesto geopolitico attuale”. E Francesco Grosoli sottolinea che, con la vicinanza delle grandi città europee o l’eccellenza dei suoi sistemi sanitari e di istruzione, il Principato “ha davvero tutto per piacere” agli UHNWI.

Tutti argomenti che hanno convinto più di un multimilionario britannico, come Sir Jim Ratcliffe, per esempio, di cui abbiamo tracciato il ritratto lo scorso gennaio. Il fondatore del gruppo petrolchimico Ineos e proprietario del Manchester United si è infatti stabilito a Monaco nel 2018, da dove ora gestisce il suo impero e le sue iniziative filantropiche.

Ratcliffe avrà quindi come nuovi vicini i fratelli Livingstone, ultimi esiliati britannici sulla Rocca, dove i due miliardari detengono già dei beni interessanti, come l’hotel Fairmont Monte Carlo.

Dagli hotel alle palestre, passando per il gioco online: le origini della ricchezza dei fratelli Livingstone

8,5 miliardi di dollari: è questo, secondo l’indice Bloomberg delle 500 maggiori fortune mondiali, il patrimonio complessivo attuale di Richard e Ian Livingstone.

Come molti altri imprenditori di successo, i due fratelli non erano affatto destinati a diventare miliardari. Figli di un dentista, Ian e Richard sono nati e cresciuti negli anni Sessanta a Ealing, un quartiere dell’ovest londinese. Entrambi hanno frequentato la St Paul’s School, una rinomata scuola privata, per poi scegliere percorsi professionali piuttosto lontani dalla grande finanza internazionale: optometria per Ian e studi da geometra per Richard.

La loro vera ascesa inizia solo nel 1989, quando Ian apre la sua prima ottica, chiamata Optika. Il successo è tale che bastano tre anni perché il giovane imprenditore riesca ad acquistare la catena di ottiche di lusso David Clulow, che farà crescere fino ad arrivare a decine di punti vendita e a un valore di 20 milioni di sterline.

L’avventura imprenditoriale dei fratelli è ormai lanciata. Dotato di un fiuto infallibile per scovare immobili sottovalutati, Richard inizia ad acquistare e rivendere appartamenti nel West End londinese, approfittando dei prezzi bassi durante la recessione dei primi anni ’90.

“Poco a poco”, ricorda un amico della coppia di imprenditori, “tante piccole operazioni si sono trasformate in qualcosa di molto più grande”. Con il sostegno della banca d’affari di Jacob Rothschild Dawnay Day, i due fratelli fondano nel 1987 London & Regional Properties, oltre a una miriade di società destinate ad acquistare ogni genere di immobile commerciale: cinema, palestre, case di riposo, e così via.

Ma è nel settore dell’hôtellerie di lusso che Ian e Richard brillano davvero, acquisendo nel tempo strutture prestigiose come Cliveden House, l’Hilton di Park Lane, The Lensbury o The Trafalgar. A questi si aggiungono hotel a Los Angeles, Las Vegas, Miami, e persino un progetto per una mini-città da 700 milioni di dollari a Panama.

La fortuna di Ian e Richard Livingstone è ormai consolidata. Ma i due fratelli non si fermano qui: a partire dalla metà degli anni 2010 diversificano ulteriormente il loro portafoglio e, con il solito intuito che li contraddistingue, investono anche nelle nuove tecnologie.

I due britannici possiedono infatti il 17% di Evolution AB, una società svedese poco conosciuta dal grande pubblico ma estremamente redditizia – è questa a fornire, chiavi in mano, giochi da casinò online a oltre 300 operatori in tutto il mondo.

Una mossa azzeccata per i nostri due imprenditori: nel 2020, durante il lockdown per la pandemia da Covid-19, milioni di utenti si riversano sui siti e le app di giochi online. Il titolo di Evolution AB raddoppia di valore e i fratelli incassano 700 milioni di sterline. Jackpot.

Il Fairmont Monte Carlo si rifà il look

Ian e Richard non sono del tutto sconosciuti sulla Rocca: nel 2007 hanno acquistato l’emblematico Fairmont Monte Carlo. Affacciato direttamente sul Mediterraneo, l’hotel 4 stelle dispone di quasi 600 camere e suite, alcune delle quali con vista diretta sull’“Hairpin”, la mitica curva a gomito dell’altrettanto iconico Grand Prix di Monaco – un dettaglio che rende l’hotel una meta gettonatissima dagli amanti della Formula 1.

Nel 2019, London & Properties ottiene da BNP Paribas un prestito di 250 milioni di euro per intraprendere un restyling completo della struttura monegasca. I lavori sono stati ultimati a fine 2024: tutte le camere sono state rinnovate e reinterpretate in chiave contemporanea, con uno stile essenziale che richiama i colori della “Riviera”.

Mentre l’hotel festeggia i suoi cinquant’anni, “abbiamo iniziato una nuova pagina di storia”, dichiarava a gennaio Alexandre Ariel, direttore generale del Fairmont. Una storia alla quale Ian e Richard potranno ora assistere seduti in prima fila.

Una nuova “età dell’oro” per Monaco?

La straordinaria ricchezza dei fratelli Livingstone, però, non sembra aver dato loro alla testa. Nonostante il successo, Ian e Richard restano “persone affabili, intelligenti e in realtà molto modeste”, racconta un loro amico a MoneyWeek.

Spietati sul piano degli affari, nella vita privata mantengono una riservatezza molto british – le interviste concesse da Ian e Richard sono rare, per non dire rarissime.

Una vita riservata che Ian condivide con la giornalista Nathalie Livingstone, con cui ha avuto tre figlie; Richard, invece, ha sposato nel 1997 Claire Burns, figlia del costruttore John Burns, da cui ha poi divorziato.

Ma la vera “coppia Livingstone” resta quella formata dai due fratelli: ed è insieme, sempre insieme, che hanno lasciato Londra alla volta di Monaco.

Freschi di trasloco nel Principato, i fratelli Livingstone decideranno di investire più risorse nella vita economica e sociale di Monaco? È ancora presto per dirlo. Ma i due imprenditori, che finora hanno sostenuto con generosità progetti a favore dei bambini britannici, della moda inglese e delle università di Londra, non mancheranno – ne siamo certi – di partecipare, con la loro proverbiale discrezione, anche alle tante iniziative filantropiche del Principato.

Una cosa è certa: l’arrivo a Monaco di due delle personalità più ricche del Regno Unito rappresenta un evento dalla forte valenza simbolica, che conferma l’attrattiva costante del Principato agli occhi degli UHNWI e degli imprenditori di successo di tutto il mondo. È l’inizio di una nuova età dell’oro per Monaco?