Il Principe Alberto II riceve la prestigiosa Centennial Medal per il suo impegno a favore degli oceani

Mercoledì mattina, nel corso di una cerimonia solenne tenutasi all’UNOC di Nizza, il Sovrano è stato insignito della Centennial Medal da parte della Woods Hole Oceanographic Institution, alla presenza di John Kerry.
Durante la prestigiosa Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano, il Principe Alberto II ha ricevuto la Centennial Medal, uno dei massimi riconoscimenti conferiti dalla celebre istituzione oceanografica statunitense. Questo premio straordinario celebra decenni di impegno concreto da parte del Sovrano per la salvaguardia degli oceani.
«Desidero esprimervi la mia profonda gratitudine per questo grande onore», ha dichiarato il Principe visibilmente commosso. Alla cerimonia erano presenti diverse personalità di spicco, tra cui John Kerry, ex Segretario di Stato degli Stati Uniti e attuale inviato speciale per il clima.


La scienza come bussola per l’azione
Il Principe ha colto l’occasione per ribadire la sua filosofia d’intervento: «Conosco un solo modo per affrontare questa sfida, ed è quello che continuo a seguire, come fate anche voi: la via della scienza». Una strategia fondata su dati oggettivi, rigore scientifico e cooperazione internazionale, che da anni guida l’impegno ambientale del Principato.
Una collaborazione fruttuosa dal 2018
Il legame tra Monaco e la WHOI è ormai consolidato. Già nel 2018 il Principe aveva visitato i laboratori dell’istituto, incluso il Marine Biological Laboratory, dando il via a una collaborazione attiva con la sua Fondazione. «Ho potuto constatare personalmente la qualità e la determinazione dei vostri team», ha ricordato, sottolineando il valore della ricerca congiunta.
Il Principe Alberto II e Leonardo DiCaprio insieme per salvare gli oceani
Questo riconoscimento arriva in un momento cruciale, nel pieno della Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano, dove Monaco gioca un ruolo da protagonista. Il recente Blue Economy and Finance Forum, organizzato nel Principato, ha riunito circa duemila rappresentanti da cento Paesi, dimostrando «l’ambizione — e la possibilità concreta — di creare un nuovo paradigma di sviluppo che riconcili l’umanità con il mare».