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Gran Premio di Monaco: invitava gli amici sul suo yacht per delle feste “stupefacenti”

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Gli eventi si sono verificati tra il 2017 e il 2019 nei giorni del Gran Premio. © Pixabay

Sesso, droga, alcool… Il residente monegasco è stato condannato dal tribunale penale di Monaco dopo una segnalazione anonima.

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Ogni anno, durante il Gran Premio di Formula 1 Monaco va in fermento. Ma ad alcuni non bastano gli eventi di giorno, bisogna arrivare a notte fonda. È il caso di questo direttore commerciale di nazionalità francese. Tra il 2017 e il 2019, ha organizzato feste con DJ sullo yacht dei genitori ormeggiato nel Principato, fino a quando non è stato segnalato alle autorità monegasche da una soffiata anonima per traffico di droga e prostituzione.

Viene quindi avviata una procedura di vigilanza. Le intercettazioni telefoniche si riveleranno molto utili agli investigatori, comprese quelle del personale che parla di “tracce di polvere bianca sui vassoi” riferendosi agli stupefacenti. Nel 2019, la dogana francese effettua un sequestro sulla barca al largo dalla costa, ma la perquisizione si rivela un buco nell’acqua, visto che non viene trovata nessuna prova.

LSD, cannabis, funghi allucinogeni…

Bisognerà attendere una seconda perquisizione, questa volta a casa del giovane sospettato, per mettere le mani su degli stupefacenti. LSD, cannabis, funghi allucinogeni: un’ampia varietà di sostanze illegali è stata ritrovata nella cassaforte del suo appartamento. Interrogato durante la custodia, il trentenne ha rilasciato una prima versione: “Io non ne faccio assolutamente uso”, ha dichiarato alla polizia prima di essere messo di fronte alle intercettazioni.

Una parte dei messaggi ricevuti e inviati su WhatsApp dal suo telefono era stata cancellata. Tuttavia, è stata trovata qualche conversazione allusiva, come quella tra lui e i suoi amici in cui questi chiedono di procurargli questo o quel prodotto.

“Ero un consumatore occasionale quando ero all’estero, soprattutto durante i festival”, ha cercato di giustificarsi l’imputato alla sbarra. “Non ho fatto uso di droga a Monaco e non ho messo la droga a disposizione dei miei amici. Durante il Gran Premio lavoro dalla mattina alla sera e non posso sorvegliare i miei amici. Inoltre, è una barca di famiglia, non avrei mai permesso una cosa del genere”.

4 mesi con la condizionale

Il disagio comincia a farsi sentire, però, quando il procuratore iniziare a leggere ad alta voce alcune righe dalle trascrizioni delle intercettazioni del personale: “Il figlio è una testa di cazzo. Lui e i suoi amici non dormono, e nemmeno noi. Sono strafatti e completamente sconnessi”.

Il Pubblico Ministero ha sottolineato l’assenza di prove per il traffico e la prostituzione, ma non c’erano dubbi sulla detenzione e sul consumo di droga. “Penso ovviamente che questo sia uno stile di vita”, ha aggiunto il procuratore, che ha chiesto tre mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena (obbligo di assistenza e lavoro), oltre a una multa di 2.000 euro.

“Il mio cliente non è un tossicodipendente”, afferma l’avvocato difensore. “Inoltre, non è stato trovato nulla sulla barca o sul suo posto di lavoro. È stata trovata solo una piccola quantità nel suo domicilio, ed è stata collegata a un uso passato. L’uomo che avete davanti è perfettamente inserito nella società e ha sempre vissuto a Monaco. Come parte del controllo giudiziario, si è sottoposto per due anni ai test, che sono sempre risultati negativi”.

Il tribunale ha condannato il ragazzo a quattro mesi di carcere con la condizionale.