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Stefano Pessina: l’impero farmaceutico del magnate monegasco resiste alla prova del tempo

Stefano-Pessina
Stefano Pessina © Wallgreens Boots Aliance

Dalla sua residenza di Monaco, dove si è stabilito con la moglie e imprenditrice Ornella Barra più di trent’anni fa, Stefano Pessina, 83 anni, dirige uno dei più grandi imperi farmaceutici del mondo. Presidente esecutivo di Walgreens Boots Alliance (WBA), l’italiano di origine monegasca sta attraversando uno dei periodi più impegnativi della sua carriera straordinaria, visto che il suo gruppo si trova ad affrontare sfide senza precedenti.

A cosa pensa Stefano Pessina quando chiude gli occhi? L’uomo d’affari, fondatore, direttore esecutivo e principale azionista di Walgreens Boots Alliance (WBA), uno dei più grandi imperi farmaceutici del mondo, nonché residente monegasco da trent’anni, è noto per osservare lunghi periodi di silenzio in uno stato meditativo.

Cosa pensa il miliardario italiano mentre contempla dalla sua dimora monegasca la sua carriera, il suo lavoro e la sua vita? Quale visione si cela dietro gli occhi socchiusi di questo genio dell’imprenditoria mentre passa il testimone alla nuova generazione?

“La globalizzazione come l’abbiamo conosciuta è finita”, ha dichiarato un anno fa a La Stampa. Una dichiarazione a dir poco scioccante, o quantomeno inaspettata, da parte di un dirigente che, tra fusioni, acquisizioni e un’incessante espansione geografica, non ha mai smesso di far crescere il gruppo di famiglia, che ha preso in mano negli anni ‘70. Ma i tempi sono cambiati.

Promuovendo un “ritorno a una visione regionale” dell’azienda, all’inizio di questo 2025 Stefano Pessina si è trovato faccia a faccia con le sfide senza precedenti che il suo gruppo farmaceutico sta affrontando: ribasso del prezzo delle azioni, calo della redditività, chiusura di punti vendita…

L’ambizione al primo posto

Nulla sembrava far presagire che Pessina si ritrovasse un giorno a capo di un impero globale della salute e della bellezza. Nato il 4 giugno 1941 a Pescara, città costiera dell’Abruzzo, Stefano Pessina ha iniziato la sua carriera studiando ingegneria nucleare. Dopo la laurea al Politecnico di Milano, il giovane Pessina ha intrapreso una carriera accademica, prima di iniziare a lavorare per la società di ricerche di mercato ACNielsen.

A metà degli anni ’70, mentre l’Italia attraversava gli “anni di piombo”, Pessina prende una decisione che cambia per sempre la sua vita: rilevare l’azienda di distribuzione farmaceutica di famiglia.

L’attività, con sede a Napoli, non navigava nelle migliori acque. Nulla, però, che potesse scoraggiare l’imprenditore in erba: “Riorganizzai l’azienda e acquisii diversi distributori farmaceutici italiani, per poi creare il più grande distributore della penisola”, ricordava ai nostri colleghi di Monaco Hebdo nei primi anni 2010. Era nata Alleanza Farmaceutica, che attraverso una serie di acquisizioni a cascata sarebbe poi diventata Alleanza Salute Italia, leader indiscusso della distribuzione farmaceutica nel Paese.

Ma a metà anni ’80, un incontro cambia tutto. Stefano conosce Ornella Barra, un’imprenditrice di Chiavari che gestisce un ingrosso di prodotti farmaceutici.

Per i due imprenditori è un colpo di fulmine. In amore, prima di tutto – visto che la loro storia continua ancora oggi, quarant’anni dopo – e anche nel lavoro. Le due aziende, infatti, si uniscono: Stefano si dedica alla crescita esterna del gruppo, mentre Ornella si occupa della crescita interna.

“A Stefano piace far crescere l’azienda trovando acquisizioni interessanti. Una volta fatto, io mi occupo di creare una cultura comune per far sì che la fusione sia un successo”, spiegava nel 2014 colei che allora era stata classificata dalla rivista Forbes come la 21ª imprenditrice più potente del mondo. “Con Stefano”, continua, “condividiamo gli stessi valori (ma) ovviamente non siamo d’accordo su tutto (…) Dobbiamo rispettare il posto e il ruolo dell’altro all’interno dell’azienda”.

La nascita di un gigante globale

E che azienda… Da semplice distributore regionale e poi nazionale, all’inizio degli anni ’90, il gruppo gestito dalla coppia italiana diventa leader europeo con il nuovo nome di Alliance Santé. Francia, Spagna, Portogallo, Marocco… nessun mercato sembra resistere all’appetito di Stefano Pessina.

La sua strategia di espansione aggressiva prosegue fino al 1997, quando il gruppo franco-italiano si fonde con l’azienda britannica Unichem: un accordo strategico che serve ad aprire le porte della distribuzione al dettaglio, visto che Unichem possiede 500 farmacie nel Regno Unito. Quotata alla Borsa di Londra, Alliance-Unichem diventa leader della distribuzione al dettaglio, con 1.200 punti vendita.

Un altro cambiamento avviene nel 2006, quando Alliance-Unichem si fonde con il gruppo britannico Boots Group PLC, che da solo gestisce 1.600 farmacie. Nasce così Alliance Boots. Pochi mesi dopo, Stefano Pessina unisce le forze con il fondo americano KKR per far uscire il gruppo dalla borsa, acquistando il tutto per la modica cifra di 12,2 miliardi di sterline, la più grande acquisizione mai realizzata fino a quel momento.

Nel 2012-2013, Alliance Boots registra un fatturato di 22,4 miliardi di sterline, conta 108.000 dipendenti ed è attiva in 25 Paesi. Un gigante, certo, ma ancora niente a che vedere con il colosso che stava per diventare.

Nel 2012, infatti viene annunciata la fusione tra Alliance Boots e il gruppo americano Walgreens, il primo drugstore degli Stati Uniti. Lo storico accordo è stato finalizzato nel 2014, dando vita a un vero e proprio colosso globale: la nuova realtà conta più di 330.000 dipendenti in 12.500 punti vendita e registra un fatturato, nel 2023, di circa 140 miliardi di dollari.

Sinergie, espansione e complementarità geografica, potere d’acquisto decuplicato, ampliamento della gamma di prodotti, in particolare nel settore beauty… L’affare è enorme, proprio come l’ambizione della coppia Pessina-Barra. Poco dopo la fusione, il prezzo delle azioni di Walgreens Boots Alliance (WBA) sale a 96 dollari.

“Il mio ufficio è il mondo, ma la mia casa è Monaco”

È dal Principato di Monaco che, dal 1992, la coppia gestisce il suo immenso impero. Come molti altri prima di loro, Stefano Pessina e Ornella Barra hanno scelto Monaco per motivi fiscali… ma non solo. Vero centro nevralgico delle loro attività europee, il Principato ha il vantaggio di essere a due passi da casa, l’Italia.

“Monaco è al centro. È piacevole, c’è il sole”, ha dichiarato Ornella a L’Observateur de Monaco nel 2014. Naturalizzati monegaschi nel 2012, i due imprenditori hanno sempre scelto il Grimaldi Forum per le convention internazionali del loro gruppo, attirando a Monaco migliaia di farmacisti e professionisti del settore.

“Il mio ufficio è il mondo”, spiega Ornella, “ma la mia casa è Monaco”. Questo però non vuol dire che la coppia sia appassionata di eventi mondani, che secondo loro dovrebbero solo “servire ad aiutare gli altri”. I due imprenditori preferiscono dedicare tempo ed energie ai loro impegni professionali e filantropici, come testimonia il loro coinvolgimento con l’Organizzazione Europea per la ricerca e la cura del cancro (EORTC), che Alliance Boots sostiene dall’inizio degli anni 2010.

Il Principe Alberto II e Stefano Pessina (a destra) nel 2014 @ Palazzo del Principe di Monaco

Sotto l’impulso dei suoi fondatori, il gruppo farmaceutico ha anche iniziato ad adottare un approccio green, privilegiando ingredienti di origine vegetale nei prodotti che commercializza. “Una grande azienda non può restare insensibile nei confronti del mondo e delle persone che la circondano”, afferma Ornella, che sente “il dovere di aiutare, di fare qualcosa”.

Nuove sfide impegnative

Ma dopo decenni di crescita esterna e di operazioni finanziarie straordinarie, non è forse giunto il momento per Stefano Pessina di cambiare strategia? Da diversi mesi WBA sta attraversando un periodo a dir poco difficile.

Nel 2023, il prezzo delle azioni del gruppo ha perso quasi un terzo del valore, riflettendo la portata delle sfide che si ritrova ad affrontare. Come diretta conseguenza di questa sottoperformance, la valutazione della partecipazione di Pessina in WBA è crollata da 3,7 miliardi di dollari a 1,3 miliardi in dodici mesi. Anche il patrimonio personale dell’imprenditore è stato rivisto da Bloomberg attestandosi a “soli” 6,4 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 15,4 miliardi del 2015.

Ma tutto ciò non impedisce all’imprenditore di posizionarsi al terzo posto tra gli italiani più ricchi, subito dopo Giovanni Ferrero e Giorgio Armani. Non è ancora il momento per l’imprenditore seriale di “fermarsi e giocare a golf”.

Il mondo, tuttavia, è cambiato e con lui anche il vento; il successo di Amazon e di altri pure players non ha aiutato. Dopo aver lavorato per anni alla crescita del gruppo, Pessina si sta ora concentrando sul suo smantellamento. Nel 2021, l’azienda ha venduto le sue attività di vendita all’ingrosso e di distribuzione a un concorrente statunitense; nell’ottobre 2024, WBA ha annunciato l’intenzione di chiudere più di mille punti vendita negli Stati Uniti; la vendita di Boots, che era stata presa in considerazione per un po’ di tempo, è stata infine abbandonata nel 2022; il nuovo amministratore delegato di WBA, Tim Wentworth, nominato nel 2023, ha avviato un piano di riduzione dei costi da un miliardo di dollari, ritenendo che “l’attuale modello farmaceutico non sia più sostenibile”.

L’associazione Femmes Leaders Mondiales Monaco ha eletto Ornella Barra Donna dell’anno 2025 @ Direzione della Comunicazione / Manuel Vitali

La visione di un mondo de-globalizzato?

Rivedendo la strategia che ha funzionato così bene fino ad oggi, Stefano Pessina ritiene ormai che WBA debba “riprendere le (sue) attività in modo che sia più in linea con le (sue) radici e le (sue) tradizioni”. In breve, occorre consolidare ciò che già esiste, piuttosto che espandersi all’infinito. Il dirigente si fa promotore di una nuova “prospettiva regionale”, privilegiando aree geografiche “conosciute e affidabili”.

“Questa è la tendenza”, dice il residente monegasco a La Stampa, “il mondo è cambiato di nuovo e noi ci stiamo adattando (…) Abbiamo un potenziale di farmacie enorme che possiamo sfruttare al meglio. Lavoreremo sull’innovazione, che è la componente fondamentale del nostro lavoro”.

Qualunque cosa accada, il futuro dell’impero pazientemente costruito da Stefano e Ornella non assomiglierà al passato. E dalla loro base monegasca, la coppia continua a lasciare il segno nel mondo degli affari, dove nessuno oserebbe abbassare la guardia di fronte a un Pessina ingrigito dagli anni, sì, ma ancora pieno di energie.

Descritto da Sir Nigel Rudd, ex presidente di Alliance Boots, come un negoziatore “spietato“, Pessina è uno degli “uomini d’affari (…) con più talento che abbia mai incontrato”. “Non scommetterei mai contro Stefano”, conclude colui che è stato anche un suo ex competitor, e nemmeno noi.