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Alexander Moghadam, il principe dei tappeti iraniani a Monaco

Alexander-Moghadam
Romain Boisaubert/Monaco-Tribune

Dal 1977, la Galleria Moghadam vende tappeti persiani variopinti. Alexander Moghadam, padre fondatore della galleria, che presto compirà 86 anni nonostante ne dimostri dieci di meno, si prepara a passare le redini. Scopriamo insieme l’incredibile storia di un mercante eccezionale, con un’ammirevole passione per i tappeti.

Tutto è cambiato con un incontro inatteso. In quel momento, non immaginava neanche che la sua vita sarebbe cambiata. Ma succede così quando il destino riserva sorprese inaspettate. Durante un viaggio a Monaco, Alexander Moghadam e la sua famiglia prenotano un tavolo al Le Meridien. Nel bel mezzo della cena, la famiglia principesca si accomoda a pochi metri da loro sulla terrazza: il principe Ranieri III, la principessa Grace Kelly, la figlia Stephanie e il giovane Alberto II. È l’occasione perfetta per scattare una foto.

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La principessa Grace mi ha chiesto da dove venivo, cosa facevo, perché ero lì. Gli ho risposto che Monaco era un paradiso

Alexander Moghadam

“Mi sono avvicinato e ho iniziato a parlare con la Principessa Grace”, racconta Alexander Moghadam, in un francese dai toni orientali. “Mi ha chiesto da dove venivo, cosa facevo, perché ero lì. Gli ho risposto che Monaco era un paradiso”. È in quel momento che Grace Kelly chiede al ragazzo tedesco di origine iraniana perché non si stabilisse nel Principato per esercitare la sua attività. “Le ho chiesto se stesse scherzando”, sorride, “Era seria”.

Grace Kelly ha partecipato all’inaugurazione della galleria

Il giorno dopo, Alexander Moghadam inizia a cercare un negozio a Monaco, ma c’è un intoppo. Per esporre i suoi tappeti, ha bisogno di spazio. Come fare a trovare un locale di 300m² quando la stragrande maggioranza dei negozi del Boulevard des Moulins sono meno di 50m²?

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Alexander Moghadam e il suo team © Romain Boisaubert/Monaco-Tribune

“Sei mesi dopo, un’agenzia immobiliare mi ha chiamato e mi ha proposto questo locale, che all’epoca ospitava quadri antichi, per 1,3 milioni di franchi. Ho colto al volo l’occasione”. Dopo un anno di lavori, nel 1977 la Galleria Moghadam viene inaugurata con la partecipazione di Grace Kelly.

All’epoca, in Iran, c’erano sette milioni di persone che lavoravano nell’industria dei tappeti. Oggi, non superano i due milioni

Alexander Moghadam

Da quel giorno, Alexander Moghadam e la sua famiglia non hanno mai lasciato il Principato. Oggi, la galleria sta per spegnere ben quarantacinque candeline. Un’attività incredibilmente longeva che affonda le radici in Germania, a Francoforte, nei primi anni ’60.

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“Lavoravo per una compagnia aerea (Lufthansa) nel reparto cargo”, spiega, “avrò avuto 17, 18 anni, e i piloti, i copiloti, gli steward e le hostess cercavano dei tappeti. Li accompagnai nei bazar in Iran e feci da intermediario”. Le sue doti commerciali e il suo innato senso delle vendite hanno fatto il resto: “Con le commissioni ottenevo tre volte il mio stipendio! Così un pilota mi chiese perché non aprissi un negozio a Francoforte”.

Lavora anche per il consolato nepalese

Così, Alexander, che è entrato per caso nel mondo dei tappeti a 10 anni  – “né i miei genitori, né mio fratello o mia sorella sono in questo campo” – apre il suo primo negozio, seguito da un secondo, fino a raggiungere quota sei. “I tedeschi stavano cominciando a recuperare il loro potere d’acquisto. I tappeti si vendevano tantissimo. All’epoca, in Iran, c’erano sette milioni di persone che lavoravano in questo settore. Oggi non superano i due milioni”.

Ho lavorato tutta la vita, è ora di voltare pagina. Voglio viaggiare e occuparmi del mio consolato

Alexander Moghadam

Tradizione ancestrale di 2.500 anni, l’industria dei tappeti ha cominciato a perdere colpi negli ultimi tempi, vittima soprattutto della concorrenza cinese. Anche i gusti diversi, però, hanno giocato un ruolo importante: “Le nuove generazioni preferiscono tappeti più contemporanei, semplici e senza motivi”, dice suo figlio, anche lui gestore di un negozio a Monaco, ma di mobili e tappeti moderni. È lui che prenderà il posto del padre a gennaio: “Ho lavorato tutta la vita, è ora di voltare pagina. Voglio viaggiare e occuparmi del mio consolato”.

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Perché parallelamente alla sua attività, Alexander Moghadam gestisce gli interessi diplomatici del Nepal a Monaco. “Questo paese mi sta a cuore. Sono persone meravigliose, che vivono in povertà. Cerchiamo di aiutarli organizzando eventi di beneficenza. Mi occupo anche di rilasciare visti per i turisti della Costa Azzurra che vogliono andare in Nepal”. A buon intenditor poche parole.

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