Cancro al seno: dove e come fare lo screening a Monaco
Che siate monegaschi, residenti o lavoratori del Principato, c’è una soluzione fatta apposta per voi.
Dopo un mese di ottobre segnato dalla campagna Ottobre Rosa, vi sarete sicuramente chiesti come poter effettuare lo screening per il cancro al seno a Monaco. E fate bene! Perché più il cancro viene individuato in uno stadio precoce, più alto è il tasso di guarigione. Ricordiamo che in Francia il cancro al seno è il tumore più diffuso tra le donne:”Ogni anno si registrano 60.000 nuovi casi e 12.000 decessi”, afferma il Dottor Henri Vinti, responsabile dello screening e della prevenzione al CHPG.
Per le monegasche e le residenti: uno screening sistematico
Come per lo screening del cancro al colon e al collo dell’utero, anche lo screening del cancro al seno a Monaco è sistematico. Per il momento, è rivolto solo a uomini e donne monegaschi di età compresa tra i 50 e gli 80 anni, e riguarda la popolazione “standard”, cioè senza rischi ereditari.
“Nel Principato, è il Centro di screening monegasco che invita le donne idonee a sottoporsi allo screening grazie a un elenco fornito dalle compagnie di assicurazione monegasche. Ci aggiriamo intorno alle 2.500/3.000 lettere inviate all’anno, con un ritorno nel processo di screening di circa il 10%. Nel Principato di Monaco vengono quindi effettuati tra i 250 e i 300 screening all’anno”, spiega lo specialista.
A Monaco, ogni anno vengono effettuati tra i 250 e i 300 screening.
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In questa lettera è indicato il numero di telefono del Centro di Senologia da chiamare per fissare un primo appuntamento per un esame del seno (mammografia ed ecografia). La particolarità dello screening sistematico sta nella doppia lettura della mammografia. In concreto, significa che, durante lo screening individuale, le immagini saranno esaminate da due radiologi invece che da uno solo.
Per le lavoratrici del Principato: uno screening individuale
Lo screening individuale è rivolto a tutte le donne che desiderano effettuare un controllo e in particolare alle lavoratrici del Principato assicurate a Monaco (sempre di età superiore ai 50 anni e senza rischi particolari).”Queste donne non vengono contattate né dalla Francia, in quanto non esistono nel fondo di previdenza sociale, né dal Principato di Monaco, in quanto non rientrano nello screening sistematico che si rivolge esclusivamente a monegaschi e residenti monegaschi”.
Lo screening individuale consiste quindi nel rivolgersi al ginecologo per ottenere la prescrizione di una visita senologica. A quel punto “hanno tutto il diritto di sottoporsi a un controllo presso il CHPG, il Centro di diagnostica per immagini di Fontvieille, il Centro Antoine Lacassagne di Nizza o anche presso un radiologo privato”, spiega il Dottor Henri Vinti.
Ricordiamo che lo screening, individuale o sistematico che sia, dovrebbe essere effettuato ogni due anni per le donne di 50 anni o più che rientrano in un percorso standard.
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Si tratta di un percorso di un giorno offerto alle donne con un sospetto cancro al seno: “Una paziente a cui è stata rilevata un’anomalia in una mammografia di screening (sistematico o individuale) e che desidera avere un secondo parere, o una donna che ha avvertito qualcosa di strano durante una palpazione”.
Chiamando il numero +377 97 98 99 55, potranno sottoporsi a tutti gli esami diagnostici necessari in una sola giornata e ricevere i risultati il giorno stesso.
È possibile effettuare lo screening autonomamente?
“No”, risponde il Dottor Henri Vinti. D’altra parte, il responsabile dello screening e della prevenzione del CHPG raccomanda l’autopalpazione una volta al mese a partire dai 25 anni: “Una settimana dopo le mestruazioni, davanti a uno specchio, si può eseguire un’autopalpazione facendo riferimento ai video di YouTube che spesso sono molto ben fatti. In caso di piccoli cambiamenti nell’aspetto del seno, perdite o retrazione del capezzolo, la donna può avvertire il proprio ginecologo o medico curante”.
Ma non fatevi prendere dal panico se compare un nodulo o avvertite dolore:”ci sono il 99% di possibilità che sia un nodulo benigno”, sottolinea il medico, che fa notare che il cancro “ai primi stadi raramente si manifesta con dolore”.