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La Principessa Stéphanie festaggia 60 anni: “Ho semplicemente preso la vita così come veniva”

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La Principessa Stéphanie, Marie, Elisabeth è nata a Monaco il 1° febbraio 1965 / Foto DR

L’occasione giusta per ripercorrere i momenti salienti della sua vita.

Dopo il 68° compleanno della Principessa Carolina il 23 gennaio, ora è il turno della Principessa Stéphanie di spegnere le candeline, 60 per l’esattezza! Nata il 1° febbraio 1965, la figlia minore del Principe Ranieri III e della Principessa Grace ha lasciato il segno con il suo percorso fuori dal comune.

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Un’adolescenza travagliata

La sua infanzia sembra una favola: cresce tra il Palazzo del Principe e la residenza di famiglia a Roc-Agel, circondata dai suoi fratelli, la Principessa Carolina e il Principe Alberto II. Coccolata, birichina e vivace, è una principessina spensierata adorata da tutti.

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2 aprile 1965 – La principessa Grace con i suoi 3 figli, la principessa Carolina, la principessa Stéphanie e il principe Alberto.© Foto: Georges Lukomski – Archivi del Palazzo del Principe

Ma il destino è stato beffardo. Nel 1982, a soli 17 anni, sopravvive all’incidente d’auto che è costato la vita a sua madre, la Principessa Grace. La tragedia sconvolge la sua vita e forgia il suo carattere.

Ha due figli, Louis e Pauline, avuti insieme a Daniel Ducruet, con cui si sposa nel 1995 e divorzia nel 1996. Nel 1998, invece, dà alla luce Camille Gottlieb, frutto della relazione con la sua ex guardia del corpo, Jean Raymond Gottlieb.

Dal 2003 al 2004, è sposata con Adans Lopez Peres.

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La Principessa Stéphanie può contare sul sostegno dei suoi tre figli: Louis e Pauline Ducruet e Camille Gottlieb – © fightaidsmonaco

Dalla moda alla musica

La Principessa Stéphanie si distingue per la sua indole indipendente. A differenza della sorella, la Principessa Carolina, che incarna grazia ed eleganza, rifiuta le convenzioni e preferisce l’avventura.

Negli anni ’80, la Principessa Stéphanie frequenta un corso di design di moda presso Christian Dior Couture, condotto da Marc Bohan. Si dedica alla carriera di modella e disegna anche una collezione di costumi da bagno e di abbigliamento da spiaggia.

Ma è nel 1986 che sorprende tutti lanciandosi nella musica. Con Comme un ouragan, il suo primo singolo, diventa subito una pop star. Il successo, prodotto da Romano Musumarra, ha venduto oltre due milioni di copie e ha scalato le classifiche europee e giapponesi.

Il suo album Besoin è un successo. Forte di questo slancio, continua a registrare altre canzoni come Flash e un secondo album in inglese, Stéphanie, nel 1991.

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La Principessa Stéphanie e suo figlio Louis Ducruet © Direzione della Comunicazione / Frédéric Nebinger

Una collaborazione segreta con Michael Jackson

Nel 1991, proprio quando la sua carriera musicale comincia a rallentare, la Principessa Stéphanie viene scelta da Michael Jackson per partecipare a uno dei brani più misteriosi del suo album Dangerous. Il Re del Pop cercava una voce femminile per accompagnare In the Closet, una canzone dal ritmo sensuale. L’idea, tuttavia, era quella di mantenere segreta l’identità della cantante.

Stéphanie accetta e registra il brano con la massima discrezione. Quando l’album viene pubblicato, sulla copertina compariva solo la parola Mystery Girl, cosa che dà il via a mille speculazioni: Madonna? Janet Jackson? Michael Jackson mantiene il segreto per due anni, prima di rivelare nel 1993 che si trattava in realtà della Principessa Stéphanie.

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La Principessa Stéphanie al Centro Ranieri III per partecipare alla consegna dei regali di Natale ai residenti, 16 dicembre 2024 © Frédéric Nebinger / Palazzo del Principe

L’impegno umanitario

Dopo questa esperienze, la Principessa Stéphanie decide di voltare pagina. Nel 2006 accetta di prestare la sua voce per l’ultima volta nella canzone di beneficenza L’or de nos vies, in collaborazione con il gruppo Kyo e altri artisti. In seguito, pone definitivamente fine alla sua carriera di cantante, dichiarando in un’intervista alla rivista Point de vue: “Ho voltato pagina. Direi addirittura che ho chiuso il libro!”

Decide così di dedicarsi anima e corpo alle cause che le stanno più a cuore. In particolare, la lotta contro l’HIV. Nel 2004 fonda Fight Aids Monaco, un’associazione che sostiene le persone affette dal virus e sensibilizza alla prevenzione.

Molto coinvolta, organizza eventi, partecipa ad attività di raccolta fondi e non esita a recarsi all’estero per incontrare i malati.

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La cifra è stata raccolta dalla vendita all’asta di tre opere dell’artista monegasco Lukas Avalon, raffiguranti il Principe Costruttore – © Frederic Nebinger

La Principessa Stéphanie è impegnata anche in altre cause umanitarie. Molto coinvolta nella Croce Rossa monegasca, partecipa regolarmente a iniziative per aiutare i più vulnerabili.

Ogni anno fa visita al Centro Ranieri III per consegnare i regali di Natale ai residenti e al reparto di assistenza ospedaliera del Centro Ospedaliero Principessa Grace, dove porta conforto e cioccolatini ai pazienti.

Il 10 novembre 2005, il Principe Alberto II le ha conferito le insegne di Gran Croce dell’Ordine di Grimaldi per il suo impegno nelle cause umanitarie.

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La Principessa Stéphanie al Foyer Rainier III, 18 novembre 2024 © Direzione della Comunicazione / Frederic Nebinger

Il circo, un’eredità di famiglia

La lotta contro l’AIDS è sicuramente una missione di vita per la Principessa, ma c’è un’altra passione che scandisce le sue giornate: il circo.

Ha ereditato l’amore di Ranieri III per questo mondo fatto di magia ed emozioni. Da 18 anni dirige il Festival Internazionale del Circo di Monte-Carlo e porta avanti con orgoglio l’eredità del padre: “Grazie a lui, Monaco è diventato un luogo di incontro mondiale del circo. Era un visionario”, ha dichiarato a Gala.

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Il Festival Internazionale del Circo di Monte-Carlo celebra il suo 50° anniversario, che coincide con la commemorazione del centenario della nascita del Principe Ranieri III – © Direzione della Comunicazione

Più che un mero impegno, il Circo di Monte-Carlo è una vera fonte di gioia per la Principessa. Attraverso questa forma d’arte rivive una parte della sua infanzia, un sincero senso di meraviglia che spera di trasmettere alle nuove generazioni, in particolare alla nipote Victoire: “Non vedo l’ora di farle scoprire questa passione”.

In occasione della 47ᵉ edizione del Festival Internazionale del Circo di Monte-Carlo, la Principessa Stéphanie ha dichiarato il suo attaccamento ai valori del circo tradizionale. Ha svelato ciò che avviene dietro le quinte del Festival, sottolineando che il programma viene preparato con diversi anni di anticipo e che gli artisti vengono selezionati dai festival internazionali o tramite candidature spontanee. “Abbiamo già quasi pronto il programma per il 2026”, ha dichiarato a Monaco Info.

Difendendo l’evoluzione di questa forma d’arte, ha sottolineato la modernizzazione dei costumi, della messa in scena e degli effetti visivi, e ha ribadito il suo attaccamento alla presenza degli animali sotto il tendone: “Gli animali sono artisti a tutti gli effetti”, rifiutando l’idea di sostituirli con versioni digitali. “Il circo è magico, perché è l’unico spettacolo in cui tutta la famiglia può condividere le stesse emozioni”.

“Ho semplicemente preso la vita come veniva”

Centenario della nascita del Principe Ranieri III, 20 febbraio 2024 © Direzione della Comunicazione / Frédéric Nebinger

Spesso definita “Principessa ribelle” dai media, la Principessa Stéphanie ha voluto correggere questa immagine che si è portata dietro per anni.

In un’intervista a Gala, ha dichiarato: “Non sono una ribelle. Sono sempre corretta. Non credo di aver mai fatto nulla di scandaloso. Ho semplicemente preso la vita come veniva. Ho agito secondo quello che sentivo nel profondo e, come ho detto, vado fino in fondo. Ho delle convinzioni… Anzi, direi che sono più coraggiosa che ribelle”.

Al di là dei suoi impegni, la Principessa Stéphanie è soprattutto una donna legata alla famiglia. Madre affettuosa e da poco nonna entusiasta, assapora appieno il suo nuovo ruolo dalla nascita della nipotina Victoire, nell’aprile 2023: “È una gioia incredibile. È una cosa magica. È il corso della vita che continua”.