Monaco Business 2025: tra sfide e opportunità, come fare affari nel Principato?

Monaco è una montagna da scalare per i giovani talenti? Non per forza! La 13ª edizione del Monaco Business si è svolta all’insegna dell’imprenditorialità e dell’attrattività.
“L’economia monegasca ha dimostrato […] la sua resilienza, la sua solidità, la sua creatività, la sua immaginazione e la sua capacità di adattarsi alla totalità delle sfide economiche del momento”, ha dichiarato il Ministro di Stato nel suo discorso di apertura del 13° salone Monaco Business, che si è svolto il 18 settembre al Sea Club del Méridien Beach Plaza. Al centro della vitalità economica di Monaco, Christophe Mirmand ha elogiato i notevoli risultati ottenuti nel settore della creazione di imprese, con “565 [start-up], rispetto alle 371 dell’anno scorso”, a dimostrazione della continua attrattiva del Principato per i professionisti.
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Un modello economico di successo
Non c’è dubbio, la parola d’ordine di questo settembre è attrattività. Lo conferma la recente nomina di Ludmilla Raconnat Le Goff a delegata all’attrattività, presente al Salone per ribadire gli asset unici di Monaco: “stabilità politica e istituzionale senza pari”, “assenza di debito pubblico”, “fiscalità semplice e visibile” e “un ecosistema economico compatto e agile, con un accesso particolarmente rapido a decisori, autorità e reti”.
Anche Sandrine Sauval-Chanteloube, direttrice dell’incubatore di start-up Monaco Tech, sottolinea il contesto favorevole: “Monaco è un ecosistema fantastico in cui lanciare un’impresa. Il Principato proietta un’immagine di stabilità e vitalità economica che stimola l’innovazione. Date le dimensioni del suo territorio, c’è un’enorme diversità di imprese ed è anche più ‘facile’ incontrare gli investitori. Monaco Tech svolge proprio questo ruolo di connettore e di forza trainante per lo sviluppo delle start-up nei loro primi anni di vita”.

Nel suo discorso ai professionisti monegaschi, la delegata all’attrattività ha ribadito: “L’attrattività non può essere decretata, ma deve essere costruita quotidianamente attraverso un dialogo costante e una capacità di adattamento e agilità. Il mio compito è quello di trasformare i vostri feedback in proposte concrete per migliorare i sistemi esistenti”.
Qualche ostacolo da superare
Nonostante tutti questi vantaggi, avviare un’attività nel Principato di Monaco può essere costoso: “l’ostacolo maggiore è ovviamente rappresentato dai costi che un imprenditore si ritrova a sostenere. Soprattutto, il principale costo fisso è il prezzo elevato degli immobili”, osserva Annalisa Cellario, Office Manager di Monaco Boost. Questo è particolarmente vero per le start-up, che devono prevedere un sostanzioso budget di partenza, come sottolinea Hanna Derrien, presidente della Jeune Chambre Économique de Monaco (JCEM). “Tra le procedure amministrative di autorizzazione, l’apertura di un conto bancario e il budget per la ricerca di un luogo di lavoro, come un business center per esempio, gli imprenditori devono affrontare una serie di difficoltà”.
Un supporto ben strutturato per superare le difficoltà
Fortunatamente, per far fronte a queste sfide, il Principato ha sviluppato un ecosistema di sostegno particolarmente compatto e può contare sul supporto essenziale di attori locali coinvolti. Monaco Boost, “una società al 100% di proprietà dello Stato e quindi concepita per aiutare gli imprenditori di nazionalità monegasca o i coniugi di cittadini monegaschi a creare o sviluppare le loro attività, ospita attualmente 55 aziende in un’ampia varietà di settori e offre prezzi molto più bassi rispetto al settore privato”.

Il supporto va oltre fornire i locali all’azienda. Monaco Boost offre workshop, corsi di formazione e incontri professionali. L’IVA, il recruiting e persino l’intelligenza artificiale – “un tema emergente nelle richieste di supporto”, secondo Annalisa Cellario – sono solo alcuni degli argomenti che i professionisti hanno la possibilità di affrontare.
Da parte sua, oltre a un elaborato programma di conferenze, il JCEM completa il pacchetto con il suo concorso per la creazione di nuove imprese, che mette in palio fino a 40.000 euro per il Premio del Governo Principesco, per “avvantaggiare la creazione di una propria impresa a Monaco”, spiega Hanna Derrien.
E se sei un’imprenditrice? “Fare impresa come donna a Monaco non è necessariamente più difficile che altrove, ma ci sono delle sfide: il carico mentale, l’equilibrio tra lavoro e vita familiare e la necessità di trovare il proprio posto in certe reti”, dice Anastasiia Rose, traduttrice giurata e membro dell’AFCEM.
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“Ciò che distingue Monaco è la qualità del suo ambiente: un sistema educativo affidabile che sostiene le famiglie, un ecosistema a misura d’uomo, reti accessibili e istituzioni che incoraggiano attivamente l’imprenditoria femminile. La visibilità della vostra azione è immediata: è allo stesso tempo una pressione e un’opportunità per chi è agli inizi. Ma questa vicinanza favorisce anche una reale solidarietà tra le imprenditrici, rendendo il viaggio meno isolato. Attraverso l’Association des Femmes Chefs d’Entreprises de Monaco (AFCEM), lavoriamo insieme ogni giorno per contribuire a rimuovere questi ostacoli e a trasformare le sfide in opportunità”.

Un posizionamento premium
Monaco sta ora abbracciando appieno la sua strategia upmarket. “Dobbiamo abbracciare completamente il nostro posizionamento come hub premium, garantendo un trattamento e un’esperienza senza pari per le nostre imprese”, afferma Ludmilla Raconnat Le Goff. È una scommessa che segue un filo logico. Con 565 nuove imprese nel 2025, il Principato dimostra che la sua ricetta funziona. Non resta che mantenere questo slancio nel lungo periodo e continuare ad attrarre i talenti e la creatività che costituiranno la Monaco di domani.