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Analisi

A Monaco, tolleranza zero per oltraggio a pubblico ufficiale

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Monaco Tribune

Gli agenti del Principato sono subito pronti a sporgere denuncia non appena la loro autorità viene messa in discussione.

Al Tribunale penale di Monaco non è raro imbattersi in agenti di polizia in uniforme vittime di casi di aggressione. Come lo scorso ottobre, quando un belga è stato condannato a quattro mesi di prigione e 9.000 euro di multa per aver insultato gli agenti di polizia.

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Oppure a febbraio, quando un monegasco è stato condannato a sei mesi di reclusione per aver causato disordini nel suo quartiere e aver insultato gli agenti durante l’arresto. Nello stesso mese, un uomo di Beausoleil è stato condannato a due mesi di carcere con la condizionale, sempre per oltraggio a pubblico ufficiale.

Tolleranza zero

Sono tante le storie simili. Per questo il Principato adotta una politica di tolleranza zero nei casi di aggressione, fisica o verbale che sia. Dato che la Polizia rappresenta la pubblica autorità, “gli autori di aggressioni verbali e/o fisiche, offendono, volontariamente o meno, l’autorità dello Stato”, spiega il Dipartimento degli Interni. “Pertanto, l’agente di polizia sporge denuncia ogni volta che questa autorità viene messa in discussione”.

Ma tutte le denunce culminano in un’udienza? La risposta è no. “Dopo che viene sporta denuncia dal funzionario vittima di aggressione, il dipartimento “investigativo” avvia una procedura che viene trasmessa alla Procura. È questa che decide se il caso debba essere sottoposto o meno al tribunale penale”, afferma il Dipartimento degli Interni, precisando che i controlli sul territorio hanno soprattutto una funzione dissuasiva.

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Una giustizia operativa

Visto che l’obiettivo delle autorità è quello di garantire un livello di sicurezza piuttosto elevato nel Principato, la Pubblica Sicurezza può contare sull’operatività del sistema giudiziario monegasco. “La giustizia è pienamente coinvolta in questa politica di tolleranza zero, perseguendo i reati denunciati dalla polizia”.

Questa fermezza, però, sorprende molti. “Anche se la maggior parte delle persone di passaggio si complimenta con il Principato per aver agito in questo modo, alcuni visitatori potrebbero restare sorpresi dalle nostre pratiche, dalla nostra presenza sul territorio e dalla nostra operatività”, ammette il Dipartimento degli Interni. “Alcuni, tra cui persone che hanno già avuto a che dare con forze di polizia straniere, si mostrano a volte ostili”.


Ricordiamo le regole in vigore

Il modo più semplice per evitare problemi a Monaco è essere rispettosi, un consiglio valido per qualsiasi paese! Ma il rispetto parte dalla conoscenza delle regole del posto, quindi ve ne ricordiamo qualcuna:

  • Innanzitutto, è vietato offendere pubblicamente il Principe o la Famiglia Principesca, perché si rischiano una bella multa e fino a cinque anni di prigione.
  • Nel Principato di Monaco è vietato anche l’uso di droni a scopo ricreativo. Scattare fotografie aeree senza il consenso della Direzione dell’aviazione civile è punibile con una pena da sei giorni a un mese di reclusione e/o una multa di 9.000 euro.
  • Chiunque entri o esca da Monaco con 10.000 euro in contanti deve dichiarare la somma alla Pubblica Sicurezza. In caso contrario, il denaro può essere confiscato. L’obiettivo è quello di combattere il riciclaggio, il finanziamento del terrorismo e la corruzione.
  • Attraversare sulle strisce pedonali. Per quanto possa sembrare incredibile, chi infrange questa regola rischia una multa fino a 45 euro. Sì, il senso civico è assolutamente d’obbligo a Monaco!
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