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Intervista

Tre ex studenti dell’IUM che hanno avviato una loro attività a Monaco

IUM
Da sinistra a destra: Manila Di Giovanni, Inès Bensalah e Lars Langhein - © DR

Realtà virtuale, moda sostenibile, caviale… Questi studenti hanno realizzato i loro sogni nel Principato.

Tre percorsi diversi, un unico obiettivo: diventare imprenditori. Laureati all’International University of Monaco, Manila, Inès e Lars hanno accettato di raccontarci i loro percorsi entusiasmanti, dalla scuola alla creazione di un’attività in proprio.

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Manila Di Giovanni, alla scoperta della realtà virtuale

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Manila Di Giovanni all’Experiential Yachting Forum – DR

La più giovane del nostro trio, Manila Di Giovanni, ha solo 22 anni ma ha già fondato la sua start-up. DWorld conta otto dipendenti ed è il primo gemello virtuale del Principato di Monaco. Si tratta di un progetto che è stato pensato con cura nel corso di diversi anni: fin da giovanissima, Manila voleva entrare nel mondo della realtà virtuale e si è fatta le ossa con diversi stage in Asia. Originariamente destinata a un dottorato all’IUM, la ragazza non ha esitato a chiedere all’università di modificare la sua iscrizione per diventare un’imprenditrice indipendente.

“Volevo iniziare subito”, dice Manila. “Ho voluto creare Dworld: un’economia virtuale basata su una città reale. Quando abbiamo iniziato, abbiamo avuto l’opportunità di scoprire SmartCity, gestito da Frédéric Genta. Gli abbiamo presentato il progetto, che consisteva nel permettere ai visitatori virtuali di visitare il Museo Oceanografico, acquistare e provare abiti nella boutique, vedere yacht, appartamenti, ecc.”.

Ed è proprio grazie all’IUM che questo grande progetto si è realizzato. Dopo aver esitato a lungo tra l’Università di Milano e quella del Principato, la giovane italiana ha infine optato per una laurea e un master presso l’istituto monegasco, per via della sua dimensione internazionale e della sua eccellente reputazione tra le aziende. “L’IUM ti offre davvero molte opportunità, ma sta a te coglierle. (…) Puoi organizzare il tuo tempo come vuoi, sei autonomo. Quindi devi sapere cosa vuoi fare dopo. (…) Per il mio progetto, gli insegnanti si sono fidati di me, mi hanno guidata, mi hanno consigliata… Uno di loro si è persino unito a DWorld poi, diventando il nostro consulente per la strategia del brand”, racconta la ragazza.

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Lo scorso marzo, la giovane donna ha persino ricevuto il Premio Monte-Carlo Femme de l’Année (Donna dell’Anno), alla presenza del Principe Alberto II e della Principessa Charlène. “Me l’hanno comunicato solo tre ore prima della cerimonia”, ricorda ridendo. “Avevo lasciato i vestiti in Italia, ma miracolosamente avevo un abito elegante a Monaco (…) Mi ha molto emozionato ricevere questo premio, non riuscivo a smettere di piangere. Quando ho iniziato, nessuno capiva cosa volessi fare. Mi sono messa molto in discussione. Questo premio è stata la dimostrazione che il mio progetto aveva un senso”.

Oggi al timone della sua “famiglia DWorld”, Manila Di Giovanni non ha intenzione di fermarsi. Dopo aver partecipato al festival di street-art Upaint, la ragazza ha già in mente una serie di progetti per la sua azienda, in particolare nel settore immobiliare. Non perdetevi le novità!

Inès Bensalah, la stilista sostenibile

Inès Bensalah alla conferenza “Mettere un freno alla fast fashion” organizzata in collaborazione con la MCFW, di cui è coordinatrice – © Missione per la Transizione Energetica

A 25 anni, Ines Bensalah è impegnata su tutti i fronti. Stilista eco-responsabile, relatrice, docente all’IUM, coordinatrice della Settimana della Moda di Monte-Carlo… Da quando ha lasciato la sua isola natale per Monaco, la ragazza ha intrapreso un progetto dopo l’altro. “Ho scoperto l’IUM quando ero al secondo anno in Corsica e mi sono iscritta subito dopo il diploma nel 2016 per conseguire una laurea in Business Administration con specializzazione nel settore del lusso, che ho ottenuto nel 2019”, racconta Inès, che non si è mai pentita della sua scelta. “Volevo un’università dove si parlasse inglese, che avesse un approccio internazionale e che mi permettesse di creare una rete di contatti. Qui mi sento come avvolta nella bambagia. Ci conosciamo tutti e questo crea infinite opportunità”.

È stato grazie alla sua incrollabile determinazione, e all’incontro con Federica Nardoni Spinetta, che Inès ha ricevuto il premio “Made in Monaco Award” alla Monte-Carlo Fashion Week (MCFW), nonostante non si fosse ancora laureata. “Ho anche vinto l’Entrepreneurship Award durante la cerimonia di laurea”, aggiunge con orgoglio. “Durante gli studi, avevo già preparato tutto in anticipo per lanciare il mio marchio di prêt-à-porter di lusso che usasse i tessuti recuperati da case di alta moda”, continua la fondatrice di Inessa Creations.

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Se all’epoca i suoi compagni di corso sono stati di grande sostegno, ancora oggi può contare sugli ex alunni dell’IUM. “Mi sono fatta dei buoni amici con i quali sono ancora in contatto. Ci aiutiamo spesso l’un l’altro nelle nostre attività”. Tra l’entourage di Inès c’è anche un volto noto nel Principato: il pugile professionista Hugo Micallef. “L’ho conosciuto all’università e mi ha sempre sostenuta. Ha anche partecipato alla mia sfilata ed è stato il primo ambasciatore del mio marchio”, sorride la frizzante stilista.

E quando le chiediamo se fondare la sua azienda a Monaco fosse stata una scelta ovvia, la sua risposta è immediata: “Assolutamente sì. Mi sono innamorata di Monaco, è qui che si sono realizzati tutti i miei sogni e non potrei vivere da nessun’altra parte”, ci assicura, anche se ammette che fondare un’azienda a Monaco porta con se non poche difficoltà. “Devi soddisfare molti criteri, possedere fondi e raggiungere diversi accordi prima di poter iniziare. È un processo molto lungo e complicato, che richiede anche molto impegno e perseveranza, e soprattutto devi chiederti ‘cosa posso portare a Monaco’?” confida la giovane donna, che ci ricorda di aver “iniziato da zero”.

Lars Langhein, tra caviale e realtà virtuale

lars langhein monaco
Lars Langhein è il co-fondatore della sua azienda Classic Caspian Caviar – © Lars Langhein su Facebook

A soli 27 anni, questo giovane imprenditore nato a Berlino è il co-fondatore di due aziende. Una specializzata in realtà virtuale, l’altra in caviale. Con sei lingue straniere all’attivo, Lars Langhein vuole offrire il miglior caviale del mondo. “Il caviale è un piacere antico e viene coltivato da oltre 2.000 anni. Al giorno d’oggi sono pochissime le persone che custodiscono la cultura e la storia del caviale. Noi volevamo dedicarci a questo e distribuire questa prelibatezza il più possibile nel mondo”, spiega.

Con una laurea in Economia e Commercio e un Master in Finanza conseguito presso l’IUM, Lars ha scelto Monaco per il suo carattere internazionale. “Quando ero al liceo, io e la mia famiglia siamo venuti nel Principato per le vacanze di Natale. Stavo cercando un’università dove studiare e ho sentito che ce n’era una a Monaco, così siamo andati a vederla. Dopo il diploma, potevo scegliere tra Londra e Monaco. Dopo un’attenta valutazione, ho scelto Monaco perché ha una rete eccellente. Ovunque tu vada nel Principato, se dici di essere andato all’IUM, la persona con cui parli ti dirà che ha un collega, un parente, dei figli o degli amici che ci sono stati”, spiega.

E in effetti Lars ha un bel ricordo dell’IUM e dei suoi studenti. “L’IUM è molto stimolante: la maggior parte degli studenti ha grandi ambizioni e sa già cosa vuole fare. A livello personale, i miei ricordi più belli sono le amicizie che ho stretto. Dopo l’IUM, si resta in contatto con le persone. Anche se alcuni hanno lasciato Monaco, quando tornano ci vediamo. È fantastico!”.

Parallelamente, l’Università ha permesso al giovane di lanciare la propria attività. “Mi hanno sostenuto, guidato e messo in contatto con altri professionisti, il che è stato meraviglioso”, afferma. E il successo è evidente: l’azienda di caviale, che conta quattro dipendenti, oggi collabora con partner prestigiosi come la Pêcherie de Monaco, lo Yacht Club e il Maybourne Riviera. L’azienda rifornisce persino il Palazzo del Principe e diversi yacht. “Per quanto riguarda la realtà virtuale, lavoriamo con l’Hôtel Miramar, il ristorante Circé di Beaulieu, World Class Monaco, ecc.”, racconta Lars.

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Con un caviale distribuito in nove paesi e disponibile in una ventina di ristoranti stellati Michelin, per Lars Langhein è giunto il momento di estendere la sua distribuzione in Europa e, un giorno, di fondare una nuova start-up. Il giovane ha anche avuto l’opportunità di far assaggiare il suo caviale al Sovrano durante l’ultimo Gran Premio, ed è stato un vero successo!

Di Sarah Incari e Camille Esteve

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