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Intervista

Il Principe Alberto II “mette le cose in chiaro” nella controversia con il suo ex contabile

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Nonostante gli scandali, il Principe sa di poter contare sul "sostegno del popolo monegasco" - © Palazzo del Principe di Monaco

Il 2 aprile scorso, il Sovrano ha concesso un’intervista al settimanale Le Point.

Dal 10 ottobre 2021, data della pubblicazione online dei “Dossiers du Rocher”, Monaco ha subito una forte scossa. In questa raccolta di documenti e messaggi confidenziali che denunciano anonimamente l’entourage corrotto del Principe, Claude Palmero, il suo ex amministratore dei beni, è stato particolarmente colpito.

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Sebbene il Sovrano avesse inizialmente continuato a dargli fiducia, il funzionario è stato poi allontanato dal Palazzo del Principe e la situazione è degenerata. Sette mesi dopo, Le Monde ha pubblicato una serie di articoli con il contenuto dei “taccuini segreti” di Claude Palmero, in cui, come cita il settimanale, si ritraeva “un Sovrano travolto dagli eventi, stretto nella morsa dei clan in guerra, sullo sfondo del succosissimo mercato immobiliare monegasco”.

Nell’ufficio di stato, il Principe si mostra sereno: “è un momento difficile, ma ho fiducia nel futuro. La sequenza dei fatti è destabilizzante per il Principato e dolorosa per me, a livello personale, ma le istituzioni sono ben salde. Il Governo continua il suo lavoro, la giustizia è a sé stante, il Principato sta andando bene economicamente e ho il sostegno del popolo monegasco… Ora dobbiamo andare avanti. Non è una crisi di governo, è solo una storia di fiducia tradita e di abuso di ufficio a vantaggio di interessi privati. Claude Palmero si presenta come colui che farà cadere il governo, ma a me sembra più un contendente che un giustiziere su cui fare affidamento”.

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Il caso Thierry Lacoste

Il Principe ha anche reso noto che Claude Palmero “ha lavorato per conto dei suoi clienti, immobiliaristi attivi nel Principato, a scapito degli interessi dello Stato”, e non è riuscito a nascondere la delusione: “Come potevo immaginare che una persona che doveva essere un membro fidato della famiglia principesca potesse tradirci in modo così meschino?”. Il Principe ha citato anche Thierry Lacoste, che, insieme a Claude Palmero, farebbe parte del “G4”, un club segreto che vede tra i membri anche Didier Linotte e Laurent Anselmi. “La cosa più dolorosa per me è che sono stato tradito da un amico d’infanzia. L’avevo avvertito più volte che era troppo coinvolto negli affari di Monaco… Poi ho saputo che era l’avvocato degli imprenditori Marzocco e Caroli, e che rappresentava interessi opposti a quelli dello Stato monegasco”.

I nostri colleghi l’hanno anche interrogato sulla guerra tra clan che si sta verificando nel mercato immobiliare di Monaco. A tal proposito, il Principe ha ricordato: “Non faccio parte di nessun clan e di nessun partito. Data la mia posizione, sono al di sopra della questione. Il gruppo immobiliare Pastor è un attore economico storico e potente a Monaco, e lo rispetto. Se fosse dimostrato che il signor Pastor non ha rispettato la legge, la giustizia farebbe il suo lavoro. Non sono affatto “pastorizzato”, come alcuni hanno sostenuto. Negli ultimi anni, il Principato ha assistito a un regolamento di conti di basso profilo tra i diversi clan. Il settore immobiliare, una risorsa rara e preziosa, fomenta le rivalità e stuzzica gli appetiti, portando a fare accordi tra amici”.

Le reazioni di Claude Palmero e Thierry Lacoste

Come riporta Monaco-Matin, Claude Palmero ha annunciato che, in seguito all’intervista rilasciata dal Principe Alberto II, avrebbe intrapreso “una severa azione di diffamazione per ristabilire la verità e accertare i fatti sulla base di prove tangibili”. Da parte sua, Thierry Lacoste ha espresso il suo “sgomento” in una dichiarazione inviata al quotidiano.

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