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Dossier

L’industria degli yacht resta “a galla” nonostante la pandemia

Industria-Yachting-Crise-Covid-19
Yacht Club di Monaco

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Con 1561 dipendenti, 753 milioni di euro di fatturato e 252 società che lavorano nel settore, l’industria degli yacht è un elemento fondamentale del Principato. Nonostante la crisi da Covid-19 non abbia risparmiato nessuno, sembrerebbe che il mondo dello yachting sia riuscito a restare a galla.

Questo è quello che riportano i dati raccolti dal Sybass Report, con tendenze piuttosto incoraggianti per il settore. A dir la verità, le vendite degli yacht superiori a 30 milioni, nel periodo compreso tra gennaio e ottobre, indicherebbero un buon inizio anno se messe a confronto con il 2019, registrando un calo iniziale seguito da una ripresa alla fine dell’estate. Per quanto riguarda il mese di ottobre, invece, il fatturato 2020 non sembra essere tanto diverso da quello dell’anno precedente.

Un importante calo nei charter…


“Fraser Yacht, al pari dell’intera industria nautica, ha assistito a un consistente calo nel segmento dei charter, pari a circa il 30%, che ha avuto ripercussioni su tutto il settore. Questo non perché ci fosse una scarsa domanda, ma a causa della mancanza di destinazioni. Ciononostante, abbiamo assistito a una ripresa sostanziale per il periodo invernale, soprattutto verso i Caraibi” ha dichiarato Raphael Sauleau, CEO di Fraser Yacht.

Se i charter hanno sofferto la crisi, i noleggi di breve durata sono riusciti a non accusare il colpo. È il caso di Click and Boat, l’Airbnb delle barche che ha registrato il 100% di crescita ogni anno da quando è stato creato 7 anni fa. Il fondatore, Jérémy Bismuth, afferma che: “Se guardassimo solo il perimetro di Monaco nel 2020, potremmo pensare che non ci sia stata alcuna crisi. Sicuramente c’è stato un forte rallentamento della nostra crescita (+17% nel 2020) ma non possiamo di certo parlare di perdita”.

…compensato da un boom di vendite

Dal punto di vista delle vendite, invece, i dati sono più positivi. “Se durante le prime settimane di lockdown le vendite si sono completamente arrestate, dal mese di giugno fino a fine settembre, abbiamo assistito a una vera ripresa, registrando il +30% a giugno, +40% a luglio, +50% ad agosto e +50% a settembre. In totale, se leggiamo il fatturato complessivo dell’industria degli yacht per l’anno 2020, a fine settembre eravamo in positivo del 5% rispetto al 2019”, afferma soddisfatto Raphael Sauleau.

È vero, i risultati incoraggianti sono in parte frutto delle vendite, ma non bisogna sottovalutare che le barche hanno rappresentato un’incredibile possibilità di evasione senza correre alcun rischio per la salute.

Un nuovo modo di vivere gli yacht?

Come spiega lo yacht designer Espen Oeino, in un mébinaire organizzato dal Monaco Economic Board e dal Cluster Yachting Monaco: “Durante il primo lockdown, due dei nostri clienti hanno deciso di prendere il largo per sfuggire alla pandemia. Successivamente, alcuni hanno cominciano a reinventare i propri yacht dotandoli di maggiori capacità di stoccaggio di cibo e carburante. Altri hanno chiesto di inserire a bordo un piccolo ospedale e un’aula scolastica così da potersi garantire una maggiore autonomia”.

Rispondendo ora più che mai alle preoccupazioni del momento, come il bisogno di evasione e la necessità di salvaguardare la propria salute, l’industria degli yacht non solo è riuscita a restare a galla, ma sembra navigare col vento in poppa.