I mestieri nascosti del Casinò di Monte-Carlo: Simon, l’uomo che conta i soldi giocati
In questa serie di articoli, Monaco Tribune e Monte-Carlo Société des Bains de Mer (SBM) vi invitano a scoprire i mestieri nascosti del Casinò di Monte-Carlo, tra cui quello di cassiere, professione che Simon Médecin esercita da oltre 27 anni.
Mazzette su mazzette… Benvenuti nel mondo di Simon Médecin, l’uomo che si nasconde dietro le quinte del Casinò di Monte-Carlo. Raccoglie il denaro giocato giorno e notte ai tavoli da gioco e alle slot machine e lo contabilizza in una stanza messa in sicurezza, accessibile a un numero molto limitato di addetti.
“La stanza si trova nel seminterrato, c’è una camera stagna e diverse porte per accedervi. È dotata di telecamere, specchi e di un tavolo trasparente sul quale vengono distribuiti gli incassi. Questi vengono contati da un cassiere, da un contabile e dalla persona che assiste dietro la telecamera. In seguito, tutto viene conservato in casseforti che tornano al piano di sopra del Casinò. È un circuito chiuso”, spiega il cassiere 49enne.
Il conteggio delle slot dura tra le tre e le quattro ore, a seconda dell’attività, ma non tutte le macchine vengono contabilizzate ogni giorno: “Selezioniamo le slot più affollate, più o meno 80-100 macchine sulle 460 a disposizione. Invece, tutti i tavoli aperti ai clienti vengono svuotati. Al momento ne abbiamo circa 20 ogni sera, ma in estate il numero può raddoppiare”, afferma.
“Somme astronomiche”
La quantità di denaro in gioco è notevole. Quanto esattamente? “Informazione riservata”, dice Simon. Di qualsiasi cifra si tratti, queste “somme astronomiche” potrebbero far girare la testa a chiunque le maneggi. Il nostro intervistato, però, sa come tenere la testa sulle spalle, soprattutto dopo 27 anni di servizio; “si tratta pur sempre di plastica”, dice.
Sui tavoli, infatti, si accettano solo gettoni e fiche, cosa che prima non accadeva. E se è vero che nelle slot machine i giocatori possono inserire i contanti, questi vengono contabilizzati e smistati in automatico. Una parte va in banca e un’altra ai cassieri che lavorano con i clienti, con cui Simon non ha assolutamente alcun contatto. “Lavoro quando il casinò è chiuso”, dice sorridendo.
“Ho frequentato la scuola alberghiera e quando ho avuto l’opportunità di entrare nel casinò l’ho colta al volo. Sono stato attratto dalle prospettive di crescita e dalla retribuzione. Ho iniziato come croupier, ma non mi piaceva particolarmente per il contatto con i clienti. Il cliente che vince è molto gentile, ma quello che perde lo è un po’ meno”, dice il cassiere il cui nonno era direttore di sala.
Non avevo mai visto così tante banconote false in una volta
Attaccando alle 7:00 del mattino e lasciando il casinò alle 15:00, Simon ha anche il vantaggio di non lavorare di notte: “C’è una bella atmosfera, conosco alcuni dei miei colleghi da oltre 20 anni! Possiamo dire che siamo come una famiglia. Onestamente, non sono mai venuto al lavoro controvoglia. Non mi stanco mai di questo lavoro perché ogni giorno riserva delle sorprese”.
300 banconote false
Il cassiere ricorda un aneddoto a dir poco incredibile… “Qualche anno fa, durante un conteggio, la macchina ha rifiutato un mucchio di banconote. Ne abbiamo passata una alla lampada UV e ci siamo resi conto che erano false. In tutto, c’erano quasi 300 banconote da 100 euro contraffatte. Non avevo mai visto così tante banconote false in una sola volta. Di solito, quando ne troviamo una, chiamiamo il commissario speciale e la banconota viene inviata alla Sûreté Publique per essere distrutta. In questo caso, la polizia è arrivata sul posto e ha rintracciato il cliente”.
Oggi non girano più soldi sui tavoli e le slot machine sono dotate di rilevatori di banconote false, il che rende più facile per i dipendenti del casinò evitare che si riproponga una scena simile… Perché si sa, il tempo è denaro!