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Intervista

Bitcoin: Hervé Ordioni, direttore generale della banca Rothschild Monaco, risponde alle nostre domande

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Unsplash

Un grande casinò digitale? L’argomento bitcoin lascia raramente indifferenti, soprattutto nel Principato.

Il direttore generale della Banca Edmond de Rothschild Monaco ha condiviso con noi le sue idee sul ruolo del Principato nel mercato finanziario delle criptovalute.

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In occasione dell’ultimo summit Ritossa, abbiamo intervistato Brock Pierce, della Bitcoin Foundation. Lui sostiene che Monaco dovrebbe adottare i bitcoin come ha fatto El Salvador. Cosa ne pensa?

Una simile decisione andrebbe profondamente contro gli interessi del Principato per due motivi principali. Prima di tutto, Monaco dovrebbe rompere gli accordi monetari con la Francia. Si ritroverebbe incredibilmente isolata sulla scena internazionale e farebbe fronte a enormi difficoltà per introdurre un sistema simile, Per non parlare del rischio di far fuggire quei capitali che sono a Monaco proprio per la sua stabilità politica e finanziaria. La possibilità di accompagnare i clienti in attività di finanziamento sarebbe piuttosto limitata, con un aumento dei tassi di interesse assicurato sul credito in valuta tradizionale (Euro e dollari)

Secondo poi, l’acquisizione dei bitcoin continua a essere complessa (per le imprese, i nuclei familiari) e molto cara. La fortissima volatilità del prezzo rende aleatorio il livello delle riserve di una banca centrale monegasca. Infine, la sicurezza informatica dei bitcoin sarebbe un’altra sfida da superare.

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Mi sembra che l’adozione dei bitcoin come valuta di riserva o di riferimento vada contro gli interessi della piazza di Monaco e non vedo quale genere di vantaggio potrebbe apportare una decisione del genere se dovesse essere presa. Per quanto ne so, non è comunque un argomento di cui si sta discutendo.

Cosa ne pensa dei bitcoin?

Penso che la vera sfida delle criptovalute sia la blockchain, perché rende tracciabili tutte le transazioni finanziarie e permette di identificare le parti interessate. Consente anche di automatizzare alcune azioni finanziarie. Questi vantaggi (e non solo) sono molto allettanti per tutti quei paesi che mirano alla trasparenza fiscale e combattono contro il riciclaggio di denaro e i finanziamenti alla criminalità organizzata e al terrorismo.

Che ruolo dovrebbe giocare Monaco nel mondo finanziario? Pensa che debba essere pioniera in questo ambito?

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Per non perdere la sua attrattiva, Monaco deve poter contare sulla sua stabilità politica e monetaria. L’adozione di un sistema monetario diverso da quello della Francia, e per estensione dell’Europa, mi sembra incredibilmente rischiosa. Inoltre, a titolo personale, credo che Monaco possa ricavare ben pochi vantaggi dall’essere pioniera nell’ambito delle criptovalute.

Ciononostante, i bitcoin sono riusciti ad affascinare tantissime persone facoltose…

Effettivamente ci sono degli elementi che possono apparire contraddittori. Abbiamo notato che tutti i clienti facoltosi hanno avuto esperienza con le criptovalute. Secondo uno studio recente, il 70% dei clienti con capitali finanziari superiori a 10 milioni di dollari hanno acquistato o venduto criptovalute. È un numero notevole, questo non significa però che si tratti di qualcosa di razionale e che può essere consigliata a tutti. Come ha detto il presidente della banca Edmond de Rothschild, François Pauly, al momento i bitcoin sono un grande casinò digitale. Personalmente, mi trovo molto in linea con il suo pensiero.

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