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Fabrice Marquet, dalla ricerca scientifica allo sviluppo d’impresa

Monaco Tribune

Nato come ricercatore di ingegneria biomedica, Fabrice Marquet ha seguito un percorso non convenzionale, che l’ha portato dalla scienza al mondo degli affari. Colonna portante dell’incubatore e acceleratore di start up MonacoTech dal 2016 al 2019, l’imprenditore monegasco ha fondato Monaco Foundry, partner commerciale di giovani start up. Un uomo di saldi principi, desideroso di condividere la sua visione con il resto del mondo.

La sua è la storia di un cambiamento radicale maturato nel corso del tempo. Tutto è cominciato proprio qui, nel Principato, nel 1981. Sedici anni dopo, con un anno in anticipo rispetto alla media, il giovane Fabrice si diploma e prende il volo per Parigi, dopo essersi fermato a Nizza, a qualche chilometro da Monaco, per seguire un corso preparatorio.

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“Mi sono iscritto a ingegneria”, ricorda l’imprenditore. Dopo aver trascorso quattro anni nella capitale francese, il ragazzo si trasferisce per sei mesi a Eindhoven, in Olanda, per fare esperienza presso il gigante dell’elettronica Philips. Di ritorno a Parigi per un dottorato in ingegneria biomedicale, Fabrice Marquet resta nella capitale per altri quattro anni, prima di riprendere il volo verso una nuova destinazione: New York e gli Stati Uniti.

Con quello che abbiamo sugli scaffali delle università, non ci sarebbe più bisogno di inventare niente per i prossimi vent’anni!

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“Mi è subito piaciuto. Quest’area cosmopolita, questo ottimismo incontrastato verso il futuro… Dal punto di vista culturale, questa esperienza negli Stati Uniti mi ha dato davvero tanto”. Nella Grande Mela, il giovane laureato, mosso dalla passione per l’innovazione, comincia ad avvicinarsi al mondo aziendale, scoprendo una vocazione che qualche anno dopo farà sua.

Il ritorno alle orgini per una nuova vita

“Durante il mio dottorato, ho contribuito alla creazione di diverse società, tra cui SuperSonic Imagine*”, racconta il 39enne padre di famiglia che ha lavorato al Centro Ospedaliero Universitario di Bordeaux per quattro anni al ritorno dagli Stati Uniti. “Ho anche depositato altri due brevetti, ma poi ho iniziato a rendermi conto di quanto la burocrazia e l’inerzia riuscissero a uccidere l’innovazione. Con quello che abbiamo sugli scaffali delle università, non ci sarebbe più bisogno di inventare niente per i prossimi vent’anni!”

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Deluso dal mondo accademico e della ricerca scientifica, e attirato dall’universo dell’innovazione e d’impresa, nel 2016 Fabrice Marquet decide di mollare tutto per ritornare alle origini. “Non avevo mai vissuto nel mio paese da adulto”, sorride. “Appena ho sentito parlare di MonacoTech non ho avuto dubbi”.

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Il modello di incubazione così com’è non è sufficiente, soprattutto se l’obiettivo è quello di creare una multinazionale.

I pianeti infine sembrano allinearsi e Fabrice Marquet si lancia nell’avventura di MonacoTech. Senza nessuna esperienza nel settore alle spalle, l’ex ricercatore riesce a contribuire allo sviluppo di questa azienda di Stato, presieduta dal consigliere-ministro dell’economia e delle finanze, Jean Castellini. “Ho imparato tantissimo durante questi tre anni. Non ero mai stato alla guida di un programma d’innovazione, ma mi sono reso conto quasi subito che mi piaceva risolvere problemi”.

Aiutare le start up del futuro

Guidato da una visione internazionale, o “all’americana” come ama definirla lui, Fabrice Marquet decide nel 2019 di lanciare la sua azienda: Monaco Foundry. “Il modello di incubazione così com’è non è sufficiente, soprattutto se l’obiettivo è quello di creare una multinazionale”, afferma l’imprenditore. “Il problema di una start up è la mancanza di fondi. È necessario quindi trovare chi è pronto a rischiare con te e a scommettere sul futuro”.

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Ufficialmente azionista di 17 società di diversi paesi del mondo, dalla Finlandia, alla Lettonia, passando per il Messico, l’Italia, la Francia, l’Inghilterra e la Svizzera, Monaco Foundry continua a crescere, con la costante ambizione di abbattere gli ostacoli e smuovere le acque.

La visione europea è a breve termine. Noi siamo molto cauti. Appena bisogna uscire un po’ fuori dagli schemi, non sappiamo cosa fare.

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“La visione europea è a breve termine. Noi siamo molto cauti. Appena bisogna uscire un po’ fuori dagli schemi, non sappiamo cosa fare. Dalla rivoluzione di internet e dalla trasformazione tecnologica, siamo rimasti un po’ in disparte”, si rammarica l’ex dirigente di MonacoTech. “L’obiettivo principale è di massimizzare il profitto degli azionisti nel breve termine. Durante l’emergenza sanitaria, i fondi per l’innovazione sono quelli a essere stati prevalentemente tagliati. Secondo me, è proprio il contrario di ciò che andava fatto”. Opinioni forti, convinte, a volte controverse, che Fabrice Marquet intende perseguire negli anni a venire, tenendosi ben lontano dai laboratori e dal mondo accademico.

*Azienda nel settore della radiologia con sede a Aix-en-Provence quotata in Euronext, il principale mercato finanziario nell’eurozona.

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