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Intervista

Due chiacchiere con il Pirata Bianco, il cacciatore di tesori per i bimbi ricoverati

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Monaco Tribune / Simon Zwierniak

Il Pirata Bianco naviga di porto in porto in cerca di forzieri molto speciali per l’associazione Voiles Blanches-Bettimask.

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Martedì 21 settembre, potreste aver avvistato le vele bianche dello Skaf in uno dei porti del Principato. La barca appartiene al Pirata Bianco, un marinaio unico nel suo genere che, in tre settimane, ha navigato tra Marsiglia e Mentone recuperando forzieri nei 25 porti che collaborano con la sua associazione, Voiles Blanches-Bettimask.

I tesori di cui va a caccia questo pirata speciale sono ancora più preziosi dell’oro… Sono giocattoli, frutto di donazioni e destinati ai bambini ricoverati nella Fondation Lanval, a Nizza. Durante il suo approdo nel Principato, abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo.

Far sognare i più piccoli

L’obiettivo del progetto della Voiles Blanches-Bettimask, lanciato l’anno scorso, è quello di “portare un po’ di gioia ai bambini, farli sognare”, ci racconta. “Nella prima edizione, speravo di arrivare a 500 giochi…” In realtà, è riuscito a raccoglierne più di 1.100 nei porti che hanno aderito all’iniziativa, una cifra che è poi salita a 1.400 con le donazioni spontanee. Il secondo anno si prospetta ricco quanto il primo: “oggi supereremo il traguardo di 850 giocattoli, visto che so che ci sono persone che faranno una donazione spontanea”.

Donazioni spontanee per la Voiles Blanches-Bettimask © Simon Zwierniak

I porti che aderiscono all’iniziativa si occupano di organizzare la raccolta che il Pirata passa poi a recuperare durante le tre settimane di avventure. A Monaco, per esempio, c’erano forzieri allo Yacht Club, al comune, al Monaco Bar, allo Star’N’Bars, al mercato della Condamine e alle due capitanerie. L’organizzazione deve essere ben studiata, perché il Pirata Bianca precorre oltre 600km in mare. “C’è tanto lavoro”, dichiara, “ma l’importante è il risultato. Funziona ed è questo quello che conta”.

L’operazione termina sabato 25 settembre alle 9:00, quando la barca approderà di fronte l’ospedale Lenval. “Abbiamo la fortuna che la Fondation Leval si trovi proprio di fronte al mare, arriviamo con la barca sotto le loro finestre”. Una scenografia pensata apposta per far sognare i bambini.

Volevo essere certo che non fossero fabbricate da altri bambini dall’altra parte del mondo

Le idee si moltiplicano

Ma questa è solo una parte del sogno, che comincia con la raccolta dei giochi: un altro marinaio  addetto ai video, infatti, accompagna il Pirata Bianco. I bambini hanno seguito le loro avventure tramite i video pubblicati ogni giorno. “L’idea è di portarli con noi virtualmente in queste tre settimane, per far vivere anche a loro l’avventura”.

Oltre ai giocattoli, i bambini ricevono un gioco di carte raffigurante il pirata e il primo fumetto delle Avventure del Pirata Bianco è in arrivo. Le idee si moltiplicano, è vero, ma non senza cognizione di causa. Per la Voiles Blanches-Bettimask, è importante anche il processo produttivo degli oggetti.

Le carte, per esempio, costano una piccola fortuna. “Si trovano a un quarto del prezzo, ma volevo essere certo che non fossero fabbricate da altri bambini dall’altra parte del mondo”, ci confida il Pirata, “perché è inutile fare del bene qui facendo del male dall’altra parte…”

Per quanto riguarda l’identità del Pirata Bianco… Ci dispiace deludervi ma resterà segreta, proprio come un vero supereroe.