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Ogier, Loeb, Mäkinen, Röhrl, Sainz… Le 5 leggende del Rally di Monte-Carlo

Le 5 leggende del Rally di Monte-Carlo
WRC

A pochi giorni dalla 89a edizione del Rally di Monte-Carlo, abbiamo selezionato i 5 piloti che hanno segnato la storia della mitica gara monegasca. Dai due Sébastien, Ogier e Loeb, passando per Tommi Mäkinen, Walter Röhrl e Carlos Sainz, analizziamo le cinque icone che hanno conquistato 25 vittorie complessive nel Principato.

Sébastien Ogier (Francia), 7 volte campione del Rally di Monte-Carlo

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Alcuni potrebbero affermare che Sébastien Ogier, al contrario dell’altro Sébastein (Loeb), non sia “realmente” 7 volte campione del leggendario rally monegasco. Tecnicamente, infatti, nel 2009, data della sua prima vittoria nel Principato (e della sua prima gara, al volante di una Peugeot 207 S2000), il Rally di Monte-Carlo non era ancora iscritto nel calendario WRC, ma in quello ERC (European Rally Championship).

Ma è davvero così importante? Il 7 volte campione del mondo di rally ha conquistato la vittoria per 6 anni consecutivi (dal 2014 al 2019) su quelle strade che conosce a memoria e che affronta alla perfezione. Il futuro del pilota sembra ancora promettente: potrebbe infatti essere tra i campioni del rally di Monte-Carlo che hanno conquistato la vittoria con quattro case automobilistiche diverse.

Sébastien Loeb (Francia), 7 volte campione del Rally di Monte-Carlo

Prima dell’arrivo dell’altro Sébastien (Ogier), Loeb è stato per diverso tempo la stella indiscussa del circuito. Il sette volte campione del rally monegasco, originario dell’Alsazia, ha segnato per sempre la storia del rally di Monte-Carlo nel decennio 2003-2013. Al volante della Citröen, prima Xsara, poi C4 e infine DS3, in quei dieci anni il nove volte campione del mondo di rally si è aggiudicato quasi tutte le vittorie. Solo Marcus Grönholm, nel 2006, è riuscito a sottrargli il primo posto (nel 2010, 2011 e 2012, il rally faceva parte della categoria IRC e Loeb non ha partecipato). Quest’anno, però, Sébastien Loeb non correrà nella famosa gara monegasca.

Tommi Mäkinen (Finlandia), 4 volte vincitore del Rally di Monte-Carlo

Considerato come uno dei primi dei nostri tempi a prendere il soprannome di “Finlandese volante”, il pilota ha segnato la storia del WRC, proprio come Ari Vatanen, Timo Mäkinen e Pauli Toivonen. Velocissimo in pista, Mäkinen non esita mai nel correre qualche rischio. Nato nella città finlandese di Puuppola, ha vinto il rally di Monte-Carlo per quattro volte consecutive tra il 1999 e il 2002. Quattro volte campione del mondo di rally (1996, 1997, 1998, 1999), il Finlandese volante è stato il pilota simbolo degli ultimi anni del XX secolo, prima che Sébastien Loeb dominasse la scena mondiale per oltre dieci anni.

Walter Röhrl (Germania), 4 volte campione del Rally di Monte-Carlo

Due volte campione del mondo di rally, il pilota tedesco è il primo, e al momento l’unico, ad aver vinto il rally di Monte-Carlo al volante di quattro case automobilistiche diverse. Quattro vittorie, quattro vetture! Fiat 131 Abarth, Opel Ascona 400, Lancia Rally 037 e Audi Sport Quattro A2, sono le quattro auto che hanno portato Röhrl alla vittoria nel 1980, 1982, 1983, 1984.

Per me, una vittoria a Monaco è molto di più di un titolo mondiale

Carlos Sainz (Spagna), 3 volte campione del Rally di Monte-Carlo

La nuova generazione l’ha conosciuto sui sentieri infuocati della Dakar in Africa, Sudamerica e adesso anche Arabia Saudita. Ma prima di aggiudicarsi tre vittorie del famoso rally-raid (2010, 2018, 2020), il padre del pilota di Formula 1 Carlos Sainz Jr (Ferrari) ha lasciato il segno sui percorsi di Monte-Carlo.

Due volte campione del mondo di rally, nel 1990 e nel 1992, il pilota spagnolo ha dominato la gara monegasca in tre anni diversi (1991, 1995 e 1998), due volte con Toyota, alla guida di una Celica GT-4 ST165 e di una Corolla WRC, e una volta con Subaru, al voltante dell’Impreza 555. Eletto l’anno scorso miglior rallista della storia dal WRC, prima di Sébastien Loeb, Carlos Sainz merita senz’altro un posto d’onore in questa classifica.

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Traduzione a cura di Valentina Alia