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L’esordio, la famiglia, la Fondazione… Sir Stelios si racconta in un’interessante intervista

sir stelios foundation
Sir Stelios Haji-Ioannou © Stelios Philanthropic Foundation

Il residente monegasco e fondatore di easyJet ha parlato delle origini della sua azienda, ma anche dei suoi legami molto speciali con il Principato.

“Volevo dimostrare di non essere solo un figlio di papà”. È questo il titolo scelto dal quotidiano irlandese Business Post per l’importante intervista a Sir Stelios pubblicata il 3 dicembre.

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Un lungo scambio tenutosi durante una visita del monegasco e della sua famiglia in Irlanda. Il fondatore di easyJet ha parlato degli inizi della sua azienda, ma anche dell’espansione del marchio “easy” in tutta Europa e delle sue numerose iniziative di beneficenza.

“Non è stato sempre facile”, dice l’imprenditore ricordando il suo debutto. “È stato molto stressante e rischioso, e ho passato molte notti insonni. Fortunatamente è andata bene. Ma credo sempre che le pubbliche relazioni siano fondamentali per pubblicizzare una nuova attività. Contare solo sul marketing è una strategia molto dispendiosa”.

Sebbene Sir Stelios Haji-Ioannou non abbia esitato a mobilitare alcune risorse per costruire il suo impero, non ha voluto approfittare degli agi della sua famiglia. L’imprenditore originario di Atene infatti è figlio d’arte. Suo padre, Loucas Haji-Ioannou, ha dato vita alla sua azienda, la Troodos, negli anni ’90.

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Creare un marchio famoso

Considerata proprietaria della più grande flotta indipendente al mondo, la Troodos Shipping conta più di 50 navi cisterna e ha reso il padre di Sir Stelios uno degli imprenditori più ricchi d’Europa. Ma per il fondatore di easyJet accontentarsi semplicemente dell’eredità non era un’opzione. Voleva pensare più in grande e, soprattutto, lasciare il segno.

“Quando avevo vent’anni, ero spinto da due motivazioni. La prima era dimostrare a mio padre e al resto del mondo che non ero solo un figlio di papà, per il fatto che mio padre aveva avuto molto successo. (…) Ero determinato a dimostrare quanto valessi in un altro settore. L’altra era di voler creare un marchio che diventasse famoso. L’azienda di famiglia si occupava di spedizioni marittime e, trattandosi di un’attività B2B [Business to Business, scambi commerciali tra aziende, ndr], nessuno sapeva cosa facessi per vivere. Ho avviato la mia prima azienda di spedizioni marittime a soli 20 anni, si chiamava Stelmar Tankers, ma anche quella era una B2B, quindi non è diventata famosa. Così ho deciso di creare un marchio che potesse essere conosciuto in tutto il mondo. Era quello che volevo”, afferma l’imprenditore.

Con questo obiettivo, nel 1995 Sir Stelios lancia easyJet: una compagnia aerea “che avrebbe offerto voli in Gran Bretagna allo stesso prezzo di un paio di jeans”. Una vera rivoluzione.

28 anni dopo, il marchio easyJet è cresciuto al punto da aver rilevato alcuni dei suoi concorrenti europei, che non sono stati in grado di competere con prezzi così accattivanti. Ma per Sir Stelios si trattava soprattutto dell’opportunità di creare un marchio più globale:”Iniziare con una compagnia aerea è un buon modo per creare un marchio”, spiega.”Milioni e milioni di persone la usano ogni anno. Nell’anno precedente all’epidemia di Covid-19, easyJet ha trasportato 96 milioni di passeggeri.”

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Far crescere l’impero easy

Un’epidemia non priva di conseguenze per la compagnia aerea, viste le restrizioni sanitarie. L’articolo del Business Post ricorda che nel settembre 2021 easyJet ha dovuto raccogliere oltre 1 miliardo di sterline, tramite un’emissione di azioni, per riprendersi finanziariamente dal Covid. Oggi la famiglia Haji-Ioannou possiede ancora il 15% dell’azienda, che equivale a circa 450 milioni di sterline sui 3 miliardi della quotazione in borsa della società.

Dopo una tale crisi, Business Post ha naturalmente chiesto a Sir Stelios quale fosse la sua visione dei viaggi in aereo post-covid: “Credo che i viaggi di piacere torneranno alla normalità molto presto. Ma potrebbe non essere lo stesso per i viaggi di lavoro. So che cercare di prevedere il futuro è sempre un rischio, ma forse tutte queste riunioni che facciamo su Teams o Zoom cambieranno le cose.”

Ma al gruppo easy non mancano gli assi nella manica, come dimostrano le numerose altre società a marchio easy: easyHotel, easyCar, easyMoney o easyStorage. Il concetto, riassunto dal quotidiano irlandese, è semplice: qualsiasi azienda, di qualsiasi settore, può richiedere una licenza easy per un marchio di prodotti o servizi. In cambio della visibilità, l’azienda deve pagare una commissione a easyGroup.

“L’idea migliore che abbia mai avuto è stata quella di lanciare una compagnia aerea low-cost. La seconda idea migliore è stata quella di mantenere il nome ‘easy’ per la mia attività privata, in modo da poter espandere il marchio e tenere la proprietà del nome”, commenta Sir Stelios, prima di parlare di uno dei suoi risultati più riusciti, easyHotel, che considera come l’espansione più logica del marchio.

“Penso che sia un buon brand. È un settore in cui gli investitori istituzionali e le società di private equity hanno investito in massa per costruire hotel a marchio easy”, afferma entusiasta Sir Stelios, rivelando che a oggi sono stati costruiti, o sono in costruzione, circa 50 hotel, soprattutto a Dublino.

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Un legame personale con Monaco

Sembra che l’imprenditore non abbia scelto l’Irlanda a caso come punto di partenza. Il paese infatti è il luogo di nascita della sua compagna, Orla Murphy, che ha incontrato per la prima volta… a Monaco!

L’articolo spiega che i due si sono conosciuti a una festa nella residenza monegasca di Sir Stelios durante un Gran Premio. Orla Murphy si era trasferita nel Principato nel 2008, dove ha lavorato come responsabile delle vendite per un’azienda di interior design specializzata in yachting e aviazione privata. I due hanno avuto una bambina, ora di quattro anni e mezzo, nata, fatto curioso, due giorni dopo il Gran Premio di Monaco 2018.

Tanti ricordi e legami che spiegano perché, tra le tante cause sostenute da Sir Stelios, alcune sono proprio nel Principato. L’articolo si conclude con alcune parole sulle iniziative benefiche dell’imprenditore. Dal 2011, la Fondazione Stelios impegna la metà delle entrate del residente monegasco.

“Lavoro quasi 60 ore a settimana, ogni settimana dell’anno, anche a Natale. Cerco di dividere queste 60 ore in tre parti. (…) L’ultima parte la dedico a restituire quello che ho ricevuto alla società. Le entrate di easyGroup mi permettono di fare regolarmente beneficenza. Penso davvero che se si è abbastanza fortunati da guadagnare bene nella vita, si dovrebbe restituire un po’ di denaro alla società, ecco perché ho firmato il Giving Pledge”.

Una accordo secondo cui, alla sua morte, Sir Stelios lascerà in eredità alla sua Fondazione metà del suo patrimonio. “Non si tratta solo di un’unica spettacolare donazione”, dice. “In questo modo, la Fondazione potrà disporre di un capitale che potrà essere investito con cura, per generare un reddito che sarà utilizzato per fare del bene. Spero che, donando fondi sufficienti alla mia Fondazione, questa possa continuare a fare del bene a mio nome. Questa sarà la mia eredità. Credo che il modo in cui si viene ricordati sia importante. Abbiamo il dovere di fare del bene durante la nostra vita, ma ho deciso di strutturare la mia Fondazione in modo che il mio contributo alla società possa continuare anche dopo di me.”

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Un contributo che si esprime in vari modi, ad esempio nella lotta contro la fame in Grecia, nella lotta per la pace a Cipro, isola originaria dei suoi genitori, o più di recente, con doni per il personale ospedaliero in Grecia, a Cipro, in Gran Bretagna e a Monaco durante la pandemia di Covid-19.

Cause diverse ma con un filo conduttore: i Paesi sostenuti sono quelli con cui Sir Stelios ha un legame personale: “alcuni problemi sono troppo grandi e troppo lontani geograficamente. Preferiamo sostenere i quattro o cinque Paesi in cui ho trascorso parte della mia vita”, conclude.

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