Pubblicità »
Intervista

I consigli dell’alpinista e presidente dell’associazione Wolf Pack Sports Team per arrivare in vetta

Eric-Canceni
Éric Cancemi / DR

Sognate di scalare le vette più alte del pianeta o di attraversare le montagne dell’entroterra monegasco? Éric Cancemi, che ha appena scalato l’Aconcagua (6.962 m) in Argentina, ha condiviso con noi i suoi preziosi consigli.

Pubblicità

Le sue speranze di raggiungere il traguardo si sono infrante a pochi chilometri dalla vetta. Disidratato dopo tredici giorni di estrema fatica e notti in bivacco, Éric Cancemi (42 anni) è stato costretto a fermarsi.

“Mi sono fermato al momento giusto”, ci ha confidato con un sorriso. “Stavo iniziando a sentire liquido nei polmoni e avevo mal di testa da tre giorni. L’accumulo di stanchezza e la mancanza di energia si facevano sentire giorno dopo giorno”.

Partito per scalare il punto più alto delle Ande, a 6.962 metri di altitudine, insieme a sei amici monegaschi, il presidente e fondatore dell’associazione Wolf Pack Sports Team ha visto tre dei suoi compagni di cordata piantare la bandiera monegasca sulla vetta.

Un motivo di orgoglio per Éric Cancemi, che intende partire per un’altra avventura quest’estate, alla volta del Monte Bianco in scialpinismo. Nel frattempo, lo specialista di triathlon (Ironman) e Spartan Race ha condiviso con noi i segreti per una scalata in tutta sicurezza.

Una preparazione fisica ottimale

“La cosa più importante è allenarsi regolarmente, anche se non è tutto. Alla fine, la montagna è sempre la più forte (sorride). Le condizioni meteorologiche possono aiutare o meno lo scalatore a raggiungere i suoi obiettivi.

DR

Avere un organismo capace di resistere alle condizioni e in particolare all’altitudine è ovviamente essenziale. Tutto parte dallo stile di vita. È importante essere disciplinati. Quando manca la voglia, è proprio questa disciplina che prende il sopravvento e ci spinge a superare noi stessi e ad allenarci comunque.

Un allenamento regolare e intenso

“La preparazione specifica per l’Aconcagua è durata circa sei mesi. Come sempre, ho fatto le mie tre sessioni indoor a settimana. Ho trascorso alcuni fine settimana ad Auron o a Isola 2000, facendo escursioni e dormendo in bivacco. Ho poi scalato il Weissmies (4.017 m), con una parte di arrampicata più tecnica. Il tutto percorrendo i sentieri e soprattutto la salita verso la Tête de Chien a La Turbie. Una volta a settimana vado al lavoro in bicicletta da Nizza a Monaco. Percorro una media di 40 chilometri al giorno, ma a volte con gli amici facciamo qualche breve deviazione per tornare a casa”.

Una dieta varia e controllata

“Quando ci si avvicina al proprio obiettivo, bisogna sapersi regolare, ma senza per questo privarsi. Per me vuol dire bere meno birra e meno vino rosso. Non bisogna nemmeno smettere di vivere (ride).

Alpinismo
DR

Durante le lunghe scalate, possiamo arrivare a perdere anche diversi chili in pochi giorni. Abbiamo delle carenze, quindi dobbiamo potenziare il nostro organismo il più possibile qualche settimana prima della partenza con un’alimentazione ricca ed equilibrata”.


Le 3 scalate da non perdere nella regione

Éric Cancemi ha condiviso con noi i nomi di tre montagne da scalare a 2 ore da Monaco.

1. Monte Argentera (3.297 m)

Il Monte Argentera è il punto più alto del massiccio del Mercantour-Argentera. Si trova in provincia di Cuneo, in Piemonte. La salita inizia dalle Terme di Valdieri e la scalata delle cime dell’Argentera richiede solitamente un pernottamento al Bivacco Varrone.

DR

2. Monte Aunos (2.514 m)

Il Monte Aunos è un’escursione da fare con le ciaspole. Il percorso parte da Saint-Dalmas-le-Selvage e copre una distanza di 15 km, con oltre 1.000 m di dislivello. Attenzione alle condizioni meteorologiche in inverno perché si corrono molti rischi (valanghe, freddo, crepacci…).

DR

3. Monte Pépoiri (2.674 m)

La Valdeblore e la Vésubie, le vette del Monte Pépoiri che confina con il Mercantour, sono la sfida perfetta per tutti gli appassionati di escursionismo. La partenza è da Valdeblore, parcheggio di Millefonts, per un dislivello totale di quasi 600 metri.

DR