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“Proteggere il pianeta, il futuro, la nostra vita”: Il Principe Alberto festeggia i suoi 63 anni

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Il Principe Alberto II con i suoi due bambini al World Cleanup Day 2020 / Palazzo del Principe di Monaco

In occasione del sessantatreesimo compleanno del Principe Sovrano, Monaco Tribune ha voluto rendere omaggio a un padre di famiglia appassionato di sport, impegnato nella salvaguardia degli oceani e che ha saputo rendere il Principato il fiore all’occhiello dello sviluppo sostenibile.

Domenica 14 marzo, il Principe Sovrano Alberto II ha festeggiato i suoi 63 anni. Sotto la sua guida da oltre quindici anni, il Principato si è sempre impegnato nella lotta per la salvaguardia dell’ambiente. Nel 2006, il Principe Alberto è stato il primo capo di Stato a recarsi al Polo Nord: la spedizione, piuttosto impegnativa, aveva l’obiettivo di sensibilizzare l’umanità sui pericoli del riscaldamento climatico. Nello stesso anno, il Principe Alberto II di Monaco ha anche lanciato la sua fondazione eponima, impegnata a promuovere uno sviluppo sostenibile su scala mondiale, sostenendo diverse iniziative nel campo della ricerca e dell’innovazione tecnologica.

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Il Principe Alberto II al Polo Nord © FPA2

Un atleta testimone dell’inquinamento degli oceani

Nuoto, tennis, bob e vela. Sono pochi gli sport in cui il Principe Sovrano non si è cimentato! Fino al 2002, l’ex atleta ha rappresentato in diverse occasioni il suo Paese ai Giochi Olimpici invernali nella categoria bob. Presidente dello Yacht Club di Monaco dal 1984, oltre a essere appassionato di sport nautici, il Principe sostiene con passione la salvaguardia degli oceani, dei mari e degli ecosistemi marini sempre più minacciati. “Di tutte le numerose crisi terribili che minacciano il nostro mondo, quella della biodiversità è senza alcun dubbio una delle meno evidenti, e per questo una delle più gravi”, ha ricordato il Principe Sovrano in occasione di un discorso tenuto al Summit virtuale dei Capi di Stato e del Governo sulla biodiversità, organizzato dalle Nazioni Unite lo scorso settembre.

La salvaguardia degli oceani passa proprio attraverso l’istruzione

Alberto II di Monaco, in un’intervista per il magazine Gala nel 2019

La sua prossima sfida? Trasformare Monaco in un paese a zero emissioni

Il Principe Alberto II di Monaco e Robert Calcagno, direttore dell’Istituto oceanografico di Monaco, raccolgono i rifiuti nel mare e sulle spiagge a Tubbataha, Filippine © Istituto oceanografico di Monaco

Negli ultimi anni, l’impegno dimostrato per l’ambiente dal Principe Sovrano ha permesso al Principato di prendere parte a diversi progetti internazionali, come la Global Ocean Alliance, che ha l’obiettivo di proteggere almeno il 30% degli oceani entro il 2030, o ancora il The MedFund, un’associazione con sede a Monaco, fondata insieme alla Francia e alla Tunisia, con l’obiettivo di creare aree protette nel mar Mediterraneo. “Non si tratta solo di proteggere qualche specie, qualche ecosistema e neanche qualche mare. Si tratta piuttosto di preservare il nostro pianeta, il nostro futuro, la nostra vita”, ha sintetizzato in occasione del discorso online tenutosi lo scorso 30 settembre. Trovare il giusto equilibrio tra l’uomo e la natura sembra assolutamente indispensabile in questo periodo di pandemia, che ha rimesso in discussione il nostro modo di vivere. Il Principe Sovrano, quindi, punta a trasformare il Principato in un paese a zero emissioni di carbonio entro il 2050.

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Trasmettere l’impegno ambientale ai suoi figli

Proteggere l’ambiente è un impegno che il Principe condivide con sua moglie Charlène e con i suoi due gemelli, Jacques e Gabriella, dell’età di sei anni. “Abbiamo attraversato una lunga fase in cui lui voleva sapere tutto sugli oceani, sui pianeti e sul sistema solare”, ha raccontato il Principe Alberto II in un’intervista per il magazine People, pubblicata il 25 febbraio scorso. “Sa riconoscere alcune specie, soprattutto quelle che sono in pericolo”, ha precisato il Principe Sovrano in un’intervista concessa al magazine Gala nel 2019: “la loro consapevolezza è data da questo legame fisico con il mare: è fondamentale… La salvaguardia degli oceani passa proprio attraverso l’istruzione”.

Traduzione a cura di Valentina Alia

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